Di Gerardo Bonomo

La radiazione infrarossa Visibile e invisibile
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Rollei Infrared sul campo Coolpix 8400 e infrarosso
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Nikon D70 con filtro IR sul sensore Nikon D40 con filtro IR sul sensore

 

Coolpix 8400 e infrarosso

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Filtro Infrarot 715, in alto, lo scatto eseguito con Coolpix 8400, WB Tungsteno f/6,4 sec.; a seguire, lo scatto eseguito con pellicola Rollei Infra 400, Nikon F3, 28mm AI,
f/11 1/15, a seguire, la stampa
da negativo e in basso lo scatto eseguito con la 8400 desaturato

La risposta all'infrarosso di questa compatta è stata stupefacente e quasi assimilabile alla Nikon D70 senza filtro low-pass "IR CUT ".
Abbiamo utilizzato un filtro in vetro della tedesca Heliopan, l'Infrarot 715 che corrisponde al filtro 88A Kodak, uno dei filtri più selettivi tra la radiazione visibile e la radiazione infrarosso disponibile in commercio.

Situazioni ideali.
Abbiamo verificato sul campo che se i migliori risultati si ottengono in una giornata con cielo anche nuvoloso ma con il sole scoperto, c'è comunque un discreto passaggio della radiazione infrarossa anche in una giornata nuvolosa, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Dove invece abbiamo verificato la totale assenza della radiazione infrarosso è in zone boscose, dove l'ombra creata dall'intrico delle piante ad alto fusto annulla completamente la radiazione infrarossa.

Grazie al fatto che la Coolpix8400 ha una filettatura sull'ottica –diametro 37mm anche se con un passo diverso dalle filettature tradizionali– abbiamo montato il filtro direttamente sull'ottica. La sensibilità sulla Coolpix è stata impostata su 50 ISO per scongiurare qualunque disturbo tipico dell'utilizzo di sensibilità più elevate applicate ai sensori miniaturizzati delle compatte –
A causa della bassa sensibilità, del fatto che il filtro 88A assorbe dagli 8 ai 10 stop – a seconda dell'illuminazione presente -e della comunque relativamente bassa risposta all'infrarosso della Coolpix, è stato necessario lavorare, in pieno sole, usando diaframmi intorno a f/4.5 sempre con tempi oscillanti tra i 2 e i 4 secondi; questo ha reso obbligatorio l'uso del treppiede, o comunque di un supporto anche di fortuna su cui appoggiare la fotocamera, alienando la possibilità sia di fotografare soggetti in movimenti che di scattare comunque a mano libera.
La mancanza dello specchio e della tendina tipico delle compatte, ha di contro permesso di scattare anche appoggiando la macchina su un ripiano di fortuna, piuttosto che usando un cavalletto tascabile, senza alcun problema di micromosso causato dalle vibrazioni dell'alzo dello specchio o della traslazione della tendina, usando naturalmente sempre l'autoscatto.

L'inevitabile mosso di elementi umani di passaggio, piuttosto che di fogliame mosso dal vento, o di acqua di fontane, può comunque essere ricondotto ad un uso creativo.


Unica nota dolente riscontrabile in alcune condizioni di luce ed in specifici posizionamenti dello zoom delle compatte, è la possibile comparsa di una vistosa zona chiara nella parte centrale dell'immagine, dovuta ad effetti di riflessione tra sensore e trattamenti antiriflesso delle lenti. Attraverso lo strumento "brucia" è comunque possibile annullare completamente il difetto nell'immagine finale.

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Coolpix 8400: 1) senza filtro, f/5,5 1/300 sec, 2) con filtro Heliopan, f/5,5 esposizione 6,7 sec. bilanciamento del bianco Tungsteno; 3) bianco e nero ottenuto a mezzo desaturazione con NX
e livelli automatici dall'immagine n.1; 4) bianco e nero “infrarosso” ottenuto direttamente
in ripresa con il comando di saturazione impostato sulla Coolpix su bianco e nero;
5) bianco e nero infrarosso ottenuto dall'immagine n.2 con “desaturazione” e “livelli
automatici”. È interessante notare nell'immagine n.5 che la montagna centrale sullo sfondo, illuminata dal sole, è risultata bianca a causa della vegetazione, mentre la montagna sulla destra, anche se ricoperta di vegetazione, essendo in ombra ha mantenuto la vegetazione completamente scura. Il crinale e la cime della montagna al centro, coperti di vegetazione e illuminati dal sole, in infrarosso hanno assunto l'aspetto di un nevaio.

Scattare a colori o in bianco e nero.
La Coolpix 8400 permette di scattare anche direttamente in bianco e nero. Noi non abbiano notato differenze apprezzabile tra gli scatti eseguiti direttamente in bianco e nero e quelli a colori successivamente desaturati. Lo scatto in bianco e nero permette di controllare in tempo reale la bontà dell'effetto e, grazie al fatto che il limite della sperimentazione non è economico – come per la pellicola – ma semplicemente di spazio sulla scheda di memoria, suggeriamo di scattare almeno le prime volte anche in bianco e nero, per poter verificare da subito la qualità dell'effetto.

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Nikon D70 IR, flash integrato, 1/60 f/5,6, 18-70mm f3.5-4.5G ED-IF AF-S DX Zoom Nikkor alla focale 44mm:
occhi – no comment – ; pelle: derugata, sono visibili i bulbi piliferi – soggetto appena sbarbato -

Abbiamo scattato quasi esclusivamente in RAW/NEF per poter successivamente lavorare nelle migliori condizioni lo scatto originale. Il bilanciamento del bianco è stato impostato su "tungsteno" per lavorare con il sensore meglio sensibilizzato sulla parte calda dello spettro proprio dove cade anche l'infrarosso. È infatti da notare che l'immagine IR viene registrata dal sensore su ogni pixel anche attraverso la filtratura colore a matrice Bayer RGB perchè i filtri colore tagliano principalmente il visibile restando trasparenti all'IR. Il bilanciamento tungsteno permette anche di bilanciare il canale del blu sempre più scuro a causa della porzione di visibile o immediatamente prossima al taglio registrata sulla sola filtratura rossa della matrice Bayer.

Abbiamo eseguito alcuni scatti anche con la saturazione impostata su bianco e nero per una previsualizzazione immediata del risultato ottenuto. A differenza delle reflex, con fotocamere compatte come la Coolpix 8400 è stato anche possibile eseguire l'inquadratura con il filtro già montato davanti all'ottica – attenzione al diametro della filettatura che è di 37mm ma passo inglese -: dopo pochi secondi infatti, se la luce ambiente è sufficiente, è possibile vedere l'immagine tanto a monitor che nel mirino elettronico. La focale minima della 8400 pari a un 24mm nel formato 24x36 ci ha permesso di eseguire panorami con un esteso angolo di campo. La messa a fuoco AF con filtro inserito è precisa, e pur non potendo teoricamente tenere conto dello spostamento di fuoco necessario per la focheggiatura della banda infrarosso, ha dato una messa a fuoco ottimale, certamente aiutata anche dall'uso del grandangolare spinto e dal diaframma chiuso; questo vantaggio è dato dal fatto che nelle compatte digitali la messa a fuoco avviene direttamente sull'immagine creata dal sensore attivo, in grado quindi di trovare automaticamente il corretto punto di fuoco. In situazioni poco contrastate dove l'AF non riusciva a trovare nessun punto di fuoco, abbiamo provato a lavorare utilizzando la funzione manuale MF della Coolpix 8400 e abbiamo verificato che, con focale 24mm e soggetto all'infinito, una buona messa a fuoco la si ottiene selezionando in MF la scala delle distanze "bianche" – non quelle verdi – impostando il punto di fuoco sull'infinito della scala.

Sul campo.
Le aspettative sono state pienamente soddisfatte: cieli neri, pulviscolo atmosferico completamente annullato, vegetazione bianca, acqua nera; grazie/a causa dell'impiego dei tempi lunghi qualsiasi oggetto in movimento, dall'elemento umano alla vegetazione mossa dal vento ha reso ancora più oniriche e suggestive le immagini.

 
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