Infrangere le regole delle temperature colore
I principi essenziali della fotografia (come esposizione e composizione) tracciano un prezioso percorso - per il neo fotografo - caratterizzato da un breve tragitto, per lasciare totale spazio all'espressione individuale: in sintesi, impariamo a comunicare con le nostre regole per poterci distinguere. Questo “fenomeno artistico” si registra anche nell'illuminazione creativa, un ambito particolarmente predisposto alle sperimentazioni e singolari deviazioni al tema del bilanciamento temperatura colore. Fenomeno artistico ben tracciato in Italia dal fotografo Lorenzo Ceva Valla che per primo ha adottato intensivamente l'impiego evoluto del Nikon Creative Lighting System.
Prendiamo in esame un progetto di riferimento: ci troviamo nella lussuosa stanza di un'alta carica aziendale, alle 11:00 del mattino (daylight), con l'incarico di eseguire alcuni ritratti ambientati da inserire nel Report Annuale del committente. Immaginate quanto potere comunicativo possa avere la luce del sole (ammesso che sia presente) durante quell'ora della giornata? Cosa ci possiamo inventare? Personalmente mi piace pensare all'illuminazione flash come strumento di potere nelle sapienti mani del fotografo, essendo capace di “alterare la realtà” con impareggiabile destrezza, restituendo emozioni e stimoli che l'occhio umano non è in grado di riprodurre per sua natura. Possibile soluzione: bilanciamento del bianco impostato su Tungsteno (ci assicura una dominante azzurra sull'intera scena, e quindi ambiente/sfondo), luce principale per il soggetto ritratto (flash con gelatina di correzione CTO e softbox), luce di simulazione della “golden hour” (tramonto) posizionata fuori dalla finestra e orientata verso l'interno della stanza, lasciando che attraversi un corpo in grado di produrre ombre nette (ad esempio una veneziana) per aggiungere dinamicità pur mantenendo un alto grado di verosimiglianza.
Schema di luce utilizzato per il ritratto
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Anche in esterni è possibile adottare analoghi accorgimenti tecnici, aggiungendo efficaci ingredienti come una decisa sottoesposizione (-2EV che costringe l'uso di una maggiore durata “potenza” di emissione lampo), conferendo importanza e autorità al soggetto, enfatizzando la saturazione di elementi come il cielo sereno e i toni dell'incarnato (contributo della gelatina AMBRA), uno scenario piuttosto comune nella produzione di calendari, moda, editoriali e pubblicità.
Modello: Fabrizio O. - © Roberto Insalata
Si ringrazia il Centro Benessere “Nirvana” di Senigallia (AN)
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Modella: Mariella - © Roberto Insalata
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Conclusioni
La fotografia ci dimostra continuamente che è possibile sfruttarla per documentare la realtà, ma le sue straordinarie potenzialità si manifestano quando cerchiamo di alterarla attraverso espressioni individualiste di grande effetto. Lo strumento protagonista di questo nostro appuntamento, le gelatine colorate, detiene ancora la sua posizione leader nel complesso mondo degli accessori e soluzioni tecniche disponibili oggi per l'artista dell'immagine. Inoltre, la convivenza con il digitale si è rivelata vincente, se pensiamo alla semplice possibilità di bilanciare la temperatura colore nelle situazioni più complesse, e lasciare che piccole bande colorate ci regalino ancora l'emozione ricercata. Spazio quindi alla sperimentazione personale, tuttavia economica, partendo dagli schemi più semplici (didatticamente strategici) basati su singolo flash, e proseguendo alla ricerca del nostro stile creativo multi-flash, in grado di stimolare oggettivamente l'osservatore, comunicando con due essenziali e abilitanti ingredienti: la luce e il colore.
Segnaliamo precedenti fonti Nital coerenti con l'esteso sistema Nikon Creative Lighting System “CLS”: