L’uso delle gelatine colorate: colorare o compensare la luce ambiente
Ma ora vediamo qualche esempio…
In questa immagine realizzata durante un’esibizione di danza del ventre risulta evidente il contrasto tra le due diverse fonti di illuminazione della scena. Sullo sfondo la luce artificiale fluorescente introduce la classica dominante giallo-verdastra mentre il soggetto in primo piano, illuminato da un colpo di flash appare senza dominanti di colore, in quanto la fotocamera ha impostato correttamente il bilanciamento del bianco sulla modalità flash.
Schermata di Capture NX 2 e ViewNX con le opzioni di bilanciamento
del bianco dedicate al set delle quattro gelatine colorate
di conversione FL-G1, FL-G2, TN-A1 o TN-A2.
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Avendo a disposizione il RAW/NEF dello scatto precedente, con ViewNX o Capture NX 2 è possibile “filtrare” il colore inserendo l’equivalente del filtro di conversione FL-G1. In questo caso si correggerà perfettamente lo sfondo ma si introdurrà nel primo piano una nuova dominante in quanto la luce del flash utilizzata non è stata filtrata opportunamente. Si sarebbe dovuto applicare una gelatina FL-G1 davanti alla parabola del flash per rendere uniforme (in relazione alla discordanza comunque rilevabile tra le due fonti) le due temperature di colore generate dalle diverse fonti di luce.
In questo confronto è possibile osservare la medesima immagine scattata senza e con flash di schiarita per illuminare la parte del tronco in ombra, in pieno controluce. Per evitare l’introduzione di cromie differenti tra la luce calda del tardo pomeriggio e la neutra luce del flash, ho inserito una gelatina colorata ambra chiara TN-A2 davanti alla parabola del flash dell’SB-900.
Il back stage dell’immagine precedente
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Utilizzando gelatine ambra TN-A1 su tutti i flash utilizzati per illuminare la modella e forzando la fotocamera ad utilizzare un bilanciamento del bianco per luce diurna/flash si ottiene una uniforme dominante calda che aiuta a creare l’atmosfera di questa immagine.
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Elena, la modella che ci accompagna per questa prova sull’utilizzo dei flash con luce filtrata, è stata fotografata utilizzando flash dotati di filtro ambra TN-A1. Nella prima immagine, mostrata con il valore registrato in automatico dalla fotocamera, si può apprezzare la dominante di colore coerente tra la luce calda generata dalla fiamma della candela e l’illuminazione della modella. Nel secondo esempio, la stessa immagine viene mostrata forzando da Capture NX 2 un bilanciamento del bianco per luce flash, che ha reso l’immagine ancora più calda; evidentemente durante la ripresa la fotocamera ha correttamente tradotto la temperatura calda della candela e ha “raffreddato” la temperatura di colore dell’intera immagine. Infine, nel terzo esempio, ho inserito la filtratura di compensazione colore TN-A1 dal software Capture NX 2. Ciò ha permesso di eliminare completamente la dominante calda e coerente di tutte le fondi di luce, candela compresa, che risulta così quasi priva di colore.
La scomposizione delle tre fonti di luce della foto precedente, da sinistra a destra: la luce della sola candela,
il flash d’effetto posteriore e il flash principale.
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In questo scatto sono stati utilizzati tre flash con differenti filtrature. La luce principale, proveniente da un SB-800, ammorbidita da un mini bank EzyBox Lastolite, e una seconda luce di schiarita dall’alto di un secondo SB-800, sono state utilizzate senza filtratura, con temperatura colore di 5400 Kelvin mentre la terza luce, proveniente da un SB-900 con gelatina ambra TN-A1 è stata puntata sui capelli in controluce per aumentare l’effetto caldo e dorato e miscelarli meglio con le decorazioni dorate dell’abito di Elena.
Il back stage e la sistemazione delle luci della foto precedente.
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Usare gelatine con i flash non significa solo correggere dominanti di colore. Le gelatine colorate, come quelle dei set di filtri SJ-1 o SJ-3 possono essere utilizzate anche per creare effetti particolari. Per questa ripresa di Nicola ed Elena, talentuosi tangheri, ho optato per una leggera luce d’effetto filtrata di blu sul volto e sul cappello del ballerino.
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Per sottolineare l’improbabilità di un tango in un prato nel bosco, ho scelto di sottolineare i profili dei due ballerini,
Nicola ed Elena, con un contrasto, generato da due flash, tra la luce bianca in semi controluce proveniente da sinistra
e una fredda luce filtrata con una gelatina azzurra da destra, il tutto in contrapposizione con la calda luce che filtra
in controluce dal fogliame degli alberi che accende l’erba del prato. Un terzo flash leggermente a sinistra dei modelli,
ammorbidito da un ombrello, ha generato la luce principale della scena.