Sunflower Face, Winthrop,
Massachussetts, 1965 |
L'esplorazione del mondo - in senso fisico
ma soprattutto interiore -
ha da sempre caratterizzato una parte importante della fotografia
americana. I grandi spazi
inesplorati nell'Ottocento e il delicato, infinito spessore
della natura e del paesaggio
durante il Novecento sono stati parte fondante di un atteggiamento
umile e altissimo da parte di autori che oggi occupano un
posto decisivo nella storia della fotografia. Il convincimento
profondo che la fotografia sia strumento
di conoscenza, nel senso più ampio del termine,
e non solo mezzo espressivo,
è stato nutrimento essenziale per più di una
generazione di fotografi.
Proprio da questo particolare «sentire»
è derivata una prassi artistica spesso fatta di attese,
di momenti di sospensione, di ricerche lunghe e silenziose,
senz'altro lontane dall'avido e rapido agire di tante spettacolarità
odierne. E proprio la magnifica inattualità di queste
posizioni può indicare, ancora, vie da percorrere
e silenzi da sperimentare.
Running White Deer, Whicklow, Ireland, 1967 |
«Continuerò a nutrirmi di mistero,
continuerò a mettere questo mistero nelle mie fotografie,
continuerò a comunicare con la luce
e la vita»: il lungo
cammino di Paul Caponigro attraversa una
delle stagioni più feconde della fotografia americana,
dall'incontro negli Anni Cinquanta con Minor White
alle borse di studio Guggenheim
del 1966 e 1975, spese nella ricerca in Inghilterra
e Irlanda prima, in Giappone
poi.
Una vita trascorsa coltivando con grande fervore un'idea
di fotografia che nelle forme della
natura e nei manufatti dell'uomo
ritrova messaggi interiori,
spinte quasi mistiche ad andar
oltre all'apparenza sensibile, con un profondo e spesso
severo gioco di rimandi e associazioni tra il visibile
e l'invisibile del mondo.
Rose Bowl, Cushing, Maine, 2002 |
I grandi paesaggi come le
piccole nature morte, i semplici
frammenti del quotidiano o
gli importanti resti preistorici,
partecipano tutti alla rappresentazione di un mondo che
sta oltre la semplice percezione,
tracce di intuizioni lentamente conquistate. E proprio perché
possibili porte della percezione,
queste immagini devono anche possedere straordinarie qualità
tecnico/formali: la rivelazione
- e non la semplice sorpresa - passa anche attraverso l'estrema,
definitiva, assoluta sicurezza
del gesto.
Nepente Art Gallery, fino al 26 Febbraio 2005.
Protea Flowers, Maui, Hawaii, 1977 |
Chi è
Paul Caponigro nasce a Boston nel 1932. Dopo regolare frequentazione
presso locali scuole pubbliche si iscrive alla Boston University
per perfezionare lo studio del pianoforte, passione che
da allora lo accompagna sovente intersecandosi con la fotografia.
A questa si avvicina negli stessi anni dell'università,
e come fotografo viene infatti dislocato nel 1953 dalla
US Army a San Francisco, dove incontra Benjamin Chin grazie
al quale approfondisce lo studio del mezzo.
Cape Kiwanda, Oregon Coast, 1959 |
Nel 1955 rientra a Boston ove si dedica quasi esclusivamente
alla pratica fotografica. Fra il 1957 e il 1959 segue diversi
corsi con Minor White.
Nel 1958 si tiene la sua prima mostra personale presso la
George Eastman House.
Nel 1960 inizia a insegnare fotografia alla Boston University,
avviando così una lunga serie di corsi part-time
e workshop che condurrà sino agli anni Ottanta.
Nel 1962 viene editato il primo suo portfolio con stampe
originali, e nel 1967 viene pubblicata la prima monografia
da Aperture.
Nel 1968 il Museum of Modern Art di New York ospita una
sua mostra personale.
La ricerca di Caponigro viene premiata con due borse di
studio dalla Guggenheim Foundation, rispettivamente nel
1966 e nel 1975.
Nel 1966 visita l'Europa, soggiornando a lungo in Inghilterra
e Irlanda, ove tornerà quasi ogni anno nel decennio
successivo attratto dalla sacralità dei luoghi e
dalla natura. Nel 1976 compie un analogo viaggio di studio
e ricerca in Giappone.
Dopo aver vissuto nel Connecticut dal 1967 al 1973, sposta
la sua residenza a Santa Fe, nel New Mexico, da dove periodicamente
si sposta sulla costa occidentale, verso San Francisco.
Negli anni Novanta ritorna definitivamente sul versante
orientale, nel Maine, per costruire una casa in legno nei
boschi lungo la costa ove attualmente abita.
gallery@nepente.com
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Frosted Window, Ipswich, Massachussetts, 1961 |