Paralleli

A cura di:

L'attimo fuggente
"La fotografia vista da..." Renzo Piano



© Yale Joel

Un viaggio nella storia dell'istantanea, attraverso 200 immagini, dal dagherrotipo al fotogiornalismo, al cinema e a Internet. Dal cosiddetto momento decisivo delle immagini di Henri Cartier-Bresson alla svolazzante gonna di Marilyn Monroe immortalata da Sam Shaw nel 1954, alle immagini glamour e post-moderne dei nostri anni.



© Aaron Siskind

 

 

 

Questo racconta la mostra L'attimo fuggente fra fotografia e cinema, voluta dall'Associazione Amici Torinesi dell'Arte Contemporanea e dalla GAM-Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. La mostra di Torino (29 ottobre 2003 - 18 gennaio 2004) fa parte del ciclo La fotografia vista da…, che in venti anni di esposizioni ha visto protagonisti eccellenti come Alberto Arbasino, Leonardo Sciascia, Josif Brodskij, Furio Colombo, Gae Aulenti e Roberto Calasso.

La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. Testimonial prestigioso della mostra è il celebre architetto Renzo Piano, che del linguaggio fotografico ha dichiarato di apprezzare soprattutto l'istantanea e il suo rapporto con il cinema.



© Phillip Leonian

L'immagine a cui Piano ama far riferimento è la sequenza finale del film Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, dove l'esplosione di una casa è resa con sensazionale efficacia dall'effetto di ralenti, grazie al quale ogni dettaglio, dato il ritmo frammentato, è restituito allo spettatore nella sua totale devastazione.

Per l'architetto genovese la fotografia è "la più rapida delle arti, così fulminea che in un millesimo di secondo si trasforma in un documento che rimane per sempre. Batte l'architettura che richiede anni di preparazione, poi può finire. La foto come la memoria fissa l'attimo fuggente, ha la capacità di estrarre dallo scorrere del tempo l'istante che vale, ma la memoria lo cancella, la foto fa il miracolo".



© Barbara Morgan

La mostra, a cura di Daniela Palazzoli, consentirà al visitatore di immergersi nelle varie fasi dell'evoluzione della fotografia istantanea. Il percorso ne seguirà gli sviluppi storici fino al suo collegamento con le apparecchiature che hanno permesso la proiezione alla velocità di ventiquattro fotogrammi al secondo, per ricostruire l'illusione ottica del movimento e giungere infine alla nascita del cinema. L'esposizione si svolge contemporaneamente in due sedi.



© Harold Edgerton

Presso la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli al Lingotto di Torino è proposta una antologica di circa duecento fotografie in b/n e a colori che rappresenta il cuore dell'evento. Dopo avere reso omaggio all'inventore dell'istantanea Eadweard Muybridge (1878) la mostra racconta (attraverso scatti che hanno fatto epoca realizzati da autori come Cartier Bresson, Lartigue, Bragaglia e immagini spettacolari come lo sbarco del primo uomo sulla Luna, la goccia di latte di Edgerton, gli scatti d'amore di Eisenstaedt a New York) lo sviluppo storico dell'istantanea, curando sia l'aspetto artistico sia quello della comunicazione popolare delle varie forme di fotogiornalismo.


In parallelo, nell'Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema di Torino all'interno della Mole Antonelliana, viene proposto il percorso che ha condotto a quel fenomeno artistico e industriale di straordinaria importanza che è stata l'invenzione del cinema. La narrazione si svolge collegando preziose apparecchiature del precinema con le immagini, attraverso le quali si è arrivati a mettere a punto la più popolare forma d'arte del Novecento.

Il catalogo, edito da Bompiani Arte del Gruppo Skira, è composto da circa 250 pagine con più di 200 illustrazioni in b/n e a colori.

www.museonazionaledelcinema.org

www.gamtorino.it
 

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