Nikkor AF-S 18-200mm f/3.5-5.6G IF-ED DX VR II, lo zoom delle meraviglie

A cura di: Valerio Pardi

Oltre 11x di escursione focale, da 76° a 8° di angolo di campo, sistema VR II di seconda generazione, motore SWM, lenti ED, elementi asferici e messa a fuoco interna. Sono queste le chiavi del successo di un'ottica versatile che aspetta solo di essere provata ed apprezzata. Difficile resistergli

Di Valerio Pardi

Presentazione Tecnologie raffinate
Sul campo: la rivincita della focale variabile L'escursione focale
Il sistema VR Panning
Nel ritratto Macro da viaggio
Uno sguardo nell'infrarosso Ottica di qualità
Scheda tecnica - Un obiettivo per tutti? .

 

Il sistema VR
Lo zoom Nikkor AF-S 18-200mm f/3.5-5.6G IF-ED DX VR II incorpora un sofisticato sistema di riduzione delle vibrazioni denominato VR. Si tratta di una particolare tecnologia, presente in questo obiettivo per la prima volta nella versione di seconda generazione "II" che, secondo i sistemi di misurazione Nikon, consente di scattare a mano libera con tempi di scatto fino a quattro volte più lunghi di quelli normalmente possibili con obiettivi tradizionali sprovvisti di stabilizzazione ottica VR. I risultati di stabilizzazione che influenzano esclusivamente il movimento di ripresa e non quello della scena fotografata, possono variare da persona a persona ma facilmente verificabili su tempi di posa che ognuno considera personalmente critici in base alla focale in uso.

Al lato pratico significa poter utilizzare un obiettivo come se avesse una luminosità di quattro stop più elevata; nello specifico, a 200mm f/5.6, questo zoom potrebbe essere equiparato ad un tele con la medesima focale ma con apertura pari a f/1.4! Ovviamente tale luminosità è solo teorica, perché effettivamente l'obiettivo rimane un f/5.6 alla massima focale, ma grazie al sistema di riduzione delle vibrazioni si può, con alcune precauzioni, scattare con tempi lenti, senza che il mosso rovini irrimediabilmente la posa. E' bene ricordare nuovamente che un obiettivo stabilizzato, potrà unicamente ridurre le vibrazioni generate dal fotografo durante lo scatto, e non gli eventuali movimenti del soggetto. Questo aspetto ci aiuta a comprendere che sarà più facile ancora adottare obiettivi stabilizzati per fotografare con tempi lenti quando si desidera "congelare" volontariamente, in un singolo fotogramma, un significativo movimento.

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Andrea Persegoni, in arte "Xse", cantante degli H24.
L'utilizzo di un obiettivo stabilizzato non consente di "bloccare"
i movimenti del soggetto; tuttavia si può sfruttare questa caratteristica
a proprio vantaggio, ai fini creativi.


Il seguente confronto mostra quanto il sistema VR possa effettivamente aiutare in condizioni di ripresa a mano libera al limite del mosso.

VR OFF
VR ON
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1/15s a 70mm circa (eq 105mm) 1/15s a 70mm circa (eq 105mm)
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Particolare ingrandito Particolare ingrandito

I risultati ottenuti confermano i dati di targa offerti da Nikon. In condizioni di ripresa standard è possibile raggiungere un guadagno pari ad almeno tre stop senza particolare difficoltà. Se si ha inoltre l'accortezza di adottare una postura di ripresa adeguata, impugnando saldamente la fotocamera e scattando sfiorando dolcemente il pulsante di scatto, allora è possibile raggiungere i medesimi risultati con un ulteriore stop di guadagno. La costanza dei risultati di stabilizzazione ottica VR sarà tanto più marcata se durante la posa il fotografo mantiene il movimento all'interno dell'escursione di decentramento VR per evitare al sistema, raggiunto il bordo operativo proprio all'atto dello scatto, di dover riposizionare lo schema per proseguire con la nuova stabilizzazione.

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Sul barilotto dell'obiettivo sono presenti tre selettori.
Il primo, partendo dall'alto, consente di disattivare la messa a fuoco automatica, il secondo attiva la funzione VR di stabilizzazione ottica ed, infine, l'ultimo selettore consente di passare dalla modalità normale a quella attiva, utile per le riprese fatte da mezzi in movimento come su barche, auto ecc..

Il sistema VR adottato da Nikon non pregiudica la qualità del risultato in quanto il sistema ottico in movimento durante la stabilizzazione dell'obiettivo, si porta sempre perfettamente in asse un attimo prima dell'effettiva apertura dell'otturatore. Ciò consente una maggiore costanza di qualità ai bordi (se il movimento ancora in atto durante lo scatto non costringe il decentramento ad un forte spostamento laterale) e porta anche ad un altro vantaggio: il sistema VR può intervenire in tutte le direzioni anche durante lo scatto in quanto non verrà quasi mai a trovarsi a fine corsa nei suoi movimenti.

Nikon consiglia di disattivare la funzione VR quando si collega la fotocamera ad un treppiede; dalle mie prove non ho evidenziato controindicazioni a lasciare il sistema attivo, anche se non ho ottenuto neppure vantaggi visibili, per cui il consiglio di disattivarlo durante le riprese effettuate da un supporto stabile permette di risparmiare preziosa energia delle batterie ed evitare possibili errate interpretazioni di movimento.

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