Consigli di viaggio per gli appassionati di fotografia

A cura di: Diego Garzone con la collaborazione del gruppo Nikonista DOC: Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessand

per gli appassionati della fotografia.
a cura di DIEGO GARZONE
con la preziosa collaborazione del gruppo Nikonista DOC:
Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessandro Fais
coordinati da Mauro Minetti

Problemi alla dogana

Che cosa non si può fotografare

Problemi “energetici”
Manutenzione e pulizia attrezzatura In aeroporto
Cavalletti, monopiede & surrogati Il dilemma: cosa mi porto?
Come preparare il reportage? Risorse WEB utili

 

Problemi alla dogana
In Algeria, all'ingresso, vi sarà sequestrato (lo riavrete al ritorno, presentando la ricevuta) qualsiasi oggetto che in qualche modo possa apparire "militare". Rientrano nella categoria anche i binocoli, ma teleobiettivi particolarmente appariscenti, per esempio, potrebbero portare a lunghe discussioni che di solito si risolvono con l'elargizione discreta di una mancia… vedete voi, ma sappiate che alcuni amici che vi si sono recati in auto si sono visti sequestrare la pala pieghevole… perché grigioverde, e che altri, per entrare in Algeria (ma è passato qualche hanno e le cose potrebbero essere cambiate, non so se in peggio o in meglio) hanno dovuto acquistare bombolette spray prima di varcare la frontiera fra Nefta (Tunisia) e El Oued (Algeria) perché il loro fuoristrada era di un colore verde simil-militare e, se volevano passare, dovevano ridipingerlo. C'era solo vernice giallo vivo…
Il problema potrebbe estendersi anche all'abbigliamento, occhio quindi a non esibire troppo i gilet fotografici multitasche, soprattutto se troppo "militareschi".

In Libia stanno puntando molto sul turismo, e di conseguenza l'atteggiamento dei poliziotti è generalmente amichevole, anche se è molto difficile organizzare viaggi autonomamente.
In Kenya e Tanzania non ci sono problemi, sono abituati a vedersi arrivare gente coi più incredibili "cannoni", così come in Sudafrica e nel resto dell'Africa Australe.

Occhio che per fotografare e/o videoriprendere a fini professionali occorre di solito un costoso permesso ministeriale da richiedere con considerevole anticipo, per cui, per quanto appaia "professionale" la vostra attrezzatura, insistete sulla vostra qualità di turisti-fotografi dilettanti.


Fotografia di Carlo Macinai in Marocco

Nessun problema in Senegal, così come in Marocco e Tunisia.
In Etiopia spesso i controlli aeroportuali sono svolti da giovani militari di leva, che potrebbero insospettirsi per qualche componente "strana" dell'attrezzatura. A me un soldato ha smontato una torcia Maglite, temendo che fosse un'arma…

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Comunque, per evitare problemi, consiglio di portare sempre con sé la documentazione che comprova l'acquisto dell'attrezzatura in Italia (Nital card, per esempio), e un elenco in più copie (meglio abbondare!) del materiale che si porta appresso, con tanto di numero di matricola di ogni singolo pezzo. Potrete chiedere alla polizia di frontiera, in uscita dall'Italia, di timbrarvelo. Non ha un valore legale "assoluto", ma aiuta…


 
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