Reperibilità
pellicole, batterie & CF
Varia ovviamente da Paese a Paese. In Europa
non sussistono in genere problemi di sorta; soprattutto
per il materiale sensibile di
minor diffusione (alcune particolari emulsioni
b/n, infrarosso, pellicole ad altissima sensibilità)
potrebbe verificarsi una certa difficoltà
di reperimento, soprattutto se l'itinerario
non comprende grandi città. Anche al di fuori
del Vecchio continente di norma si trovano ovunque
negativi colore non professionali, per lo più
Kodak o Fuji, a prezzi simili o di poco superiori
a quelli praticati in Italia. Questo tanto nei negozi
di articoli fotografici, quanto nelle boutiques di
lodge e alberghi.
Tempesta nella riserva del Masai Mara, in Kenya,
fotografata da Diego Garzone |
Più problematica la reperibilità
di diapositive, pellicole
negative professionali e film
bianconero. La reperibilità di questi
articoli è di solito limitata alle grandi città.
Personalmente ho trovato negozi ben forniti in Kenya
a Mombasa e a Nairobi (dove, dalle parti di Uhuru
Park, c'è anche qualche negozio che noleggia
attrezzatura a prezzi interessanti: opportunità
interessante per chi non vuole partire dall'Italia
carico come un cammello, o non vuole arrischiare qualche
"pezzo" particolarmente prezioso); in Tanzania
a Dar Es Salaam ma soprattutto ad Arusha, base di
partenza per praticamente tutti i parchi - Selous
escluso - lungo la via principale che dalla centrale
Clock Tower scende verso Sokoine road.
In entrambi i Paesi la reperibilità
di batterie e supporti di memoria segue di norma quanto
detto per le pellicole professionali, tenendo presente
che più i centri sono piccoli, più la
disponibilità sarà scarsa e più
elevato il rischio di trovare materiale scaduto o
mal conservato.Nei pressi della Clock Tower di Arusha,
nel centro della città, ci sono un paio di
negozi dove si trovano Provia a lunga scadenza conservate
in frigorifero!
Foto di Diego Garzone in Senegal |
In
Sudafrica ,
Botswana
e
Namibia ci sono molti
meno problemi di reperibilità e disponibilità
di materiale, anche se i prezzi sono abbastanza alti.
Ho trovato un negozio fornitissimo nell'enorme centro
commerciale del Waterfront, a Città del Capo.
Vale anche qui la regola secondo la quale materiali
prettamente "turistici" si trovano anche sulle
bancarelle, mentre per attrezzature di livello superiore
occorre documentarsi e rivolgersi ai negozi che forniscono
la clientela professionale locale, spesso lontani dalle
zone turistiche.
In Senegal l'unico
posto dove si trova davvero di tutto è la capitale,
Dakar: vedere in negozi del centro, attorno a Place
de l'Indipendence. In Gambia
si trovano pellicole, batterie e CF con qualche difficoltà
nella capitale Banjul, se si cerca qualcosa di particolare:
ovunque le classiche Kodak Gold e le batterie più
diffuse.
Situazione abbastanza simile per tutti i paesi del
Maghreb, ossia Marocco,
Tunisia, Algeria,
Libia. In questi ultimi
due Paesi la reperibilità è comunque
più problematica rispetto agli altri. Ampia
reperibilità di materiale nelle grande città,
limitata agli articoli più "commerciali"
nei piccoli centri e nei villaggi turistici. A Marrakech
buoni negozi nella città nuova o Gueliz, solo
materiale per turisti nella Medina. Lo stesso vale
un po' per tutte le capitali o le grandi città
dell'area, con l'esclusione di Tunisi dove anche la
Medina ospita negozi molto forniti e non solo "per
turisti".
In un recente viaggio in Tunisia ho notato come anche
i supporti di memoria siano ormai diventati "materiale
turistico" e dunque di facile reperibilità
anche nelle bottegucce delle località turistiche,
anche se si trovano prevalentemente SD, e CF di "pezzatura"
ridotta, 64 o 128 MB. Ad Algeri l'ultima volta che
ci sono stato la situazione era un po' più
problematica, ma molto dipende dal livello di "tensione"
politica legato alle attività terroristiche,
che influenza anche i rifornimenti.
Fotografia di Carlo Macinai in Namibia |
In Etiopia e nel resto
del Corno d'Africa le
uniche speranze di trovare materiale che vada oltre
le stilo da 1,5v e le Kodak Gold si limitano alle
capitali, Addis Ababa in primis.
Scordatevi il duty free dell'aeroporto… In conclusione,
nel dubbio è meglio partire da casa con una
scorta adeguata, soprattutto per quanto riguarda il
materiale che, verosimilmente, sarà più
difficile reperire.
Ma, visto che per lo più si tratta di viaggi
che sarà difficile "ripetere" a breve,
meglio davvero partire dall'Italia con qualche rullino
o qualche card in più, piuttosto che azzardare
l'acquisto di merce rimasta magari per mesi su una
bancarella sotto il sole dell'Equatore.
Fotografia di Carlo Macinai in Marocco |
Restiamo in Africa, ma molto più a Nord, dove
ci accompagna Alessandro Fais: L'Egitto.
L'affascinante Terra dei Faraoni
presenta qualche piccola ma frequente difficoltà
per il turista occidentale e per il fotografo.
Non ci sono chiare ed evidenti indicazioni su cosa
si può o non si può fotografare ed anche
quando sono presenti purtroppo succede spesso che,
al contrario della gente comune, estremamente gentile
e ben disposta a farsi fotografare, siano le guardie
ed i militari a chiedere,
anche quando non compaiono nelle nostre foto, delle
mance, dei soldi.
Il problema è piuttosto grave in quanto le
autorità non tollerano questo genere di comportamento
e stanno cercando di portare il paese a standard più
occidentali ma la povertà è - e rimane
- elevata anche per i dipendenti statali.
Suggerire un comportamento non è immediato
e bisogna valutare di caso in caso. In linea di massima
non è buona abitudine incentivare, cedendo
al "ricatto", questo comportamento, ma in
certi casi è consigliabile
lasciare quelli che per noi sono pochi spiccioli per
poter evitare spiacevoli ritorsioni.
Altro problema si presenta con l'equipaggiamento
ed i bagagli personali.
I furti sono frequenti
seppur severamente puniti quindi evitate di lasciare
materiale nelle stanze di albergo (anche nei più
quotati...). Nelle grosse città evitate di
girare soli con molto equipaggiamento o gioielli ed
orologi evidenti.
Fotografia di Giancarlo Pacchiani |
Facciamo un bel balzo e rechiamoci in Giappone
(contributo "vissuto" di Alessandro Fais):
la Terra del Sol Levante,
patria della Nikon, non
presenta alcun problema di reperibilità materiale
fotografico ma potrebbe riservare qualche problema
di carattere linguistico
nel riuscire ad ottenere quel materiale.
Se avete poco tempo da perdere dietro ai negozianti
(fin troppo gentili nel trovare sempre ed esattamente
quello che ti interessa o nel reperire qualcuno che
possa trovarlo...) meglio partire, come sempre, con
tutto quello che ci potrebbe servire già in
partenza. Purtroppo l'inglese non è diffuso
quanto si immagini e riuscire a comunicare efficacemente
non è poi così semplice.
L'alimentazione elettrica è simile a quella
statunitense (50 o 60 Hz @ 100 V) e, mentre gran parte
dei trasformatori di ricarica o di alimentazione del
materiale elettrico sono compatibili elettricamente,
per l'accoppiamento meccanico delle prese è
necessario un adattatore che è reperibile sia
in ogni aeroporto (prezzi più alti) che in
ogni negozio di materiale elettrico (per l'equivalente
di pochi centesimi di euro).
Fotografia di Alessandro Fais |
Il mercato fotografico giapponese del nuovo
e dell'usato è
molto attivo ed i prezzi sono molto concorrenziali,
per questo è consigliabile, se si dispone di
un equipaggiamento fotografico semi-professionale,
di prepararsi al check out
dei propri apparecchi in uscita dall'Italia onde evitare,
al ritorno, problemi alla dogana.
È consigliabile presentarsi
all'aeroporto con un'ora di anticipo ed una lista
completa del proprio materiale (con numeri di matricola)
che dichiari che il materiale in proprio possesso
è stato regolarmente acquistato all'interno
del territorio italiano ed è munito di ricevute
e scontrini fiscali da presentare alla dogana per
autenticazione prima dell'imbarco.
Per prudenza sarebbe
meglio allegare a tale certificato anche una fotocopia
dei documenti di acquisto (fatture, scontrini etc..).
Al vostro ritorno in Italia, un eventuale controllo
della guardia di finanza verrà enormemente
facilitato dal vostro documento.