Consigli di viaggio per gli appassionati di fotografia

A cura di: Diego Garzone con la collaborazione del gruppo Nikonista DOC: Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessand

per gli appassionati della fotografia.
a cura di DIEGO GARZONE
con la preziosa collaborazione del gruppo Nikonista DOC:
Daniele Rossi, Carlo Macinai, Alessandro Fais
coordinati da Mauro Minetti

Problemi alla dogana

Che cosa non si può fotografare

Problemi “energetici”
Manutenzione e pulizia attrezzatura In aeroporto
Cavalletti, monopiede & surrogati Il dilemma: cosa mi porto?
Come preparare il reportage? Risorse WEB utili

 

Reperibilità pellicole, batterie & CF
Varia ovviamente da Paese a Paese. In Europa non sussistono in genere problemi di sorta; soprattutto per il materiale sensibile di minor diffusione (alcune particolari emulsioni b/n, infrarosso, pellicole ad altissima sensibilità) potrebbe verificarsi una certa difficoltà di reperimento, soprattutto se l'itinerario non comprende grandi città. Anche al di fuori del Vecchio continente di norma si trovano ovunque negativi colore non professionali, per lo più Kodak o Fuji, a prezzi simili o di poco superiori a quelli praticati in Italia. Questo tanto nei negozi di articoli fotografici, quanto nelle boutiques di lodge e alberghi.


Tempesta nella riserva del Masai Mara, in Kenya, fotografata da Diego Garzone

Più problematica la reperibilità di diapositive, pellicole negative professionali e film bianconero. La reperibilità di questi articoli è di solito limitata alle grandi città. Personalmente ho trovato negozi ben forniti in Kenya a Mombasa e a Nairobi (dove, dalle parti di Uhuru Park, c'è anche qualche negozio che noleggia attrezzatura a prezzi interessanti: opportunità interessante per chi non vuole partire dall'Italia carico come un cammello, o non vuole arrischiare qualche "pezzo" particolarmente prezioso); in Tanzania a Dar Es Salaam ma soprattutto ad Arusha, base di partenza per praticamente tutti i parchi - Selous escluso - lungo la via principale che dalla centrale Clock Tower scende verso Sokoine road.

In entrambi i Paesi la reperibilità di batterie e supporti di memoria segue di norma quanto detto per le pellicole professionali, tenendo presente che più i centri sono piccoli, più la disponibilità sarà scarsa e più elevato il rischio di trovare materiale scaduto o mal conservato.Nei pressi della Clock Tower di Arusha, nel centro della città, ci sono un paio di negozi dove si trovano Provia a lunga scadenza conservate in frigorifero!


Foto di Diego Garzone in Senegal
In Sudafrica , Botswana e Namibia ci sono molti meno problemi di reperibilità e disponibilità di materiale, anche se i prezzi sono abbastanza alti. Ho trovato un negozio fornitissimo nell'enorme centro commerciale del Waterfront, a Città del Capo. Vale anche qui la regola secondo la quale materiali prettamente "turistici" si trovano anche sulle bancarelle, mentre per attrezzature di livello superiore occorre documentarsi e rivolgersi ai negozi che forniscono la clientela professionale locale, spesso lontani dalle zone turistiche.

In Senegal l'unico posto dove si trova davvero di tutto è la capitale, Dakar: vedere in negozi del centro, attorno a Place de l'Indipendence. In Gambia si trovano pellicole, batterie e CF con qualche difficoltà nella capitale Banjul, se si cerca qualcosa di particolare: ovunque le classiche Kodak Gold e le batterie più diffuse.

Situazione abbastanza simile per tutti i paesi del Maghreb, ossia Marocco, Tunisia, Algeria, Libia. In questi ultimi due Paesi la reperibilità è comunque più problematica rispetto agli altri. Ampia reperibilità di materiale nelle grande città, limitata agli articoli più "commerciali" nei piccoli centri e nei villaggi turistici. A Marrakech buoni negozi nella città nuova o Gueliz, solo materiale per turisti nella Medina. Lo stesso vale un po' per tutte le capitali o le grandi città dell'area, con l'esclusione di Tunisi dove anche la Medina ospita negozi molto forniti e non solo "per turisti".

In un recente viaggio in Tunisia ho notato come anche i supporti di memoria siano ormai diventati "materiale turistico" e dunque di facile reperibilità anche nelle bottegucce delle località turistiche, anche se si trovano prevalentemente SD, e CF di "pezzatura" ridotta, 64 o 128 MB. Ad Algeri l'ultima volta che ci sono stato la situazione era un po' più problematica, ma molto dipende dal livello di "tensione" politica legato alle attività terroristiche, che influenza anche i rifornimenti.


Fotografia di Carlo Macinai in Namibia

In Etiopia e nel resto del Corno d'Africa le uniche speranze di trovare materiale che vada oltre le stilo da 1,5v e le Kodak Gold si limitano alle capitali, Addis Ababa in primis.
Scordatevi il duty free dell'aeroporto… In conclusione, nel dubbio è meglio partire da casa con una scorta adeguata, soprattutto per quanto riguarda il materiale che, verosimilmente, sarà più difficile reperire.
Ma, visto che per lo più si tratta di viaggi che sarà difficile "ripetere" a breve, meglio davvero partire dall'Italia con qualche rullino o qualche card in più, piuttosto che azzardare l'acquisto di merce rimasta magari per mesi su una bancarella sotto il sole dell'Equatore.


Fotografia di Carlo Macinai in Marocco

Restiamo in Africa, ma molto più a Nord, dove ci accompagna Alessandro Fais: L'Egitto.
L'affascinante Terra dei Faraoni presenta qualche piccola ma frequente difficoltà per il turista occidentale e per il fotografo.
Non ci sono chiare ed evidenti indicazioni su cosa si può o non si può fotografare ed anche quando sono presenti purtroppo succede spesso che, al contrario della gente comune, estremamente gentile e ben disposta a farsi fotografare, siano le guardie ed i militari a chiedere, anche quando non compaiono nelle nostre foto, delle mance, dei soldi.
Il problema è piuttosto grave in quanto le autorità non tollerano questo genere di comportamento e stanno cercando di portare il paese a standard più occidentali ma la povertà è - e rimane - elevata anche per i dipendenti statali.
Suggerire un comportamento non è immediato e bisogna valutare di caso in caso. In linea di massima non è buona abitudine incentivare, cedendo al "ricatto", questo comportamento, ma in certi casi è consigliabile lasciare quelli che per noi sono pochi spiccioli per poter evitare spiacevoli ritorsioni.

Altro problema si presenta con l'equipaggiamento ed i bagagli personali. I furti sono frequenti seppur severamente puniti quindi evitate di lasciare materiale nelle stanze di albergo (anche nei più quotati...). Nelle grosse città evitate di girare soli con molto equipaggiamento o gioielli ed orologi evidenti.


Fotografia di Giancarlo Pacchiani

Facciamo un bel balzo e rechiamoci in Giappone (contributo "vissuto" di Alessandro Fais): la Terra del Sol Levante, patria della Nikon, non presenta alcun problema di reperibilità materiale fotografico ma potrebbe riservare qualche problema di carattere linguistico nel riuscire ad ottenere quel materiale.

Se avete poco tempo da perdere dietro ai negozianti (fin troppo gentili nel trovare sempre ed esattamente quello che ti interessa o nel reperire qualcuno che possa trovarlo...) meglio partire, come sempre, con tutto quello che ci potrebbe servire già in partenza. Purtroppo l'inglese non è diffuso quanto si immagini e riuscire a comunicare efficacemente non è poi così semplice.

L'alimentazione elettrica è simile a quella statunitense (50 o 60 Hz @ 100 V) e, mentre gran parte dei trasformatori di ricarica o di alimentazione del materiale elettrico sono compatibili elettricamente, per l'accoppiamento meccanico delle prese è necessario un adattatore che è reperibile sia in ogni aeroporto (prezzi più alti) che in ogni negozio di materiale elettrico (per l'equivalente di pochi centesimi di euro).


Fotografia di Alessandro Fais

Il mercato fotografico giapponese del nuovo e dell'usato è molto attivo ed i prezzi sono molto concorrenziali, per questo è consigliabile, se si dispone di un equipaggiamento fotografico semi-professionale, di prepararsi al check out dei propri apparecchi in uscita dall'Italia onde evitare, al ritorno, problemi alla dogana.

È consigliabile presentarsi all'aeroporto con un'ora di anticipo ed una lista completa del proprio materiale (con numeri di matricola) che dichiari che il materiale in proprio possesso è stato regolarmente acquistato all'interno del territorio italiano ed è munito di ricevute e scontrini fiscali da presentare alla dogana per autenticazione prima dell'imbarco.
Per prudenza sarebbe meglio allegare a tale certificato anche una fotocopia dei documenti di acquisto (fatture, scontrini etc..).
Al vostro ritorno in Italia, un eventuale controllo della guardia di finanza verrà enormemente facilitato dal vostro documento.

 
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