Rappresentazione degli spazi negli interni con l’ausilio di foto panorama e del sistema Nikon CLS in SU-4

A cura di: Mario Flores

Nella rappresentazione fotografica degli interni, spesso le aspettative del committente non possono conciliare con lo sviluppo architettonico della struttura. Grazie alle nuove tecnologie è possibile scavalcare alcuni ostacoli proponendo rappresentazioni di sviluppo lineare degli ambienti.

 

» Introduzione » Descrizione e planimetria degli interni
» Gli allestimenti » Filosofia e scelte nella fotografia d’interni
» Scelta della modalità nel sistema CLS » Sistemazione dei flash
» Regolazione e impostazione dei flash » Accessori per i flash
» Le foto realizzate e il montaggio in Photoshop » Zoomify del risultato

 

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Introduzione

La tecnica di ripresa nelle foto di interni si è incredibilmente evoluta nel corso degli ultimi anni. L'era digitale ha permesso una "camera oscura" molto più potente e versatile anche grazie a una maggiore diffusione multimediale delle rappresentazioni grafico/fotografiche. Tra le numerose tecniche introdotte con l’avvento della ripresa digitale ricordiamo, tra le tante, quelle della fotografia immersiva QTVR, quella adottata per panoramiche o gigapixel, tecniche Jumbo MBS da medio formato per minori esasperazioni di focale in ambienti ristretti, ma anche estremizzazioni come quelle offerte per panoramiche o filmati immersivi. Oggi chi ha una discreta conoscenza dei programmi di sviluppo Nikon Capture NX2 e Photoshop in primis (ma ce ne sono molti altri in ausilio, a complemento o in alternativa) ha a disposizione strumenti potenti. Gli obiettivi si sono adattati alle migliorate prestazioni delle Reflex DSLR e nel campo dell'illuminazione di ambienti, ritratti e Still-Life si sono fatti progressi enormi. Il sistema Nikon Creative Lighting System “CLS” è l'esempio migliore in quanto a versatilità e praticità. Dentro un trolley ci può stare un intero sistema flash in grado di illuminare, in modo preciso e creativo, un ambiente a volte anche grande. Senza cavi di alimentazione tra i piedi che ti fanno inciampare durante le riprese e imprecare dopo in post produzione, perché scopri che non hai nascosto bene i cavi sulla scena.
Con questo eXperience esploriamo le modalità operative adottate in un servizio che richiedeva la rappresentazione degli spazi abitabili nelle suite di un Hotel. Si tratta del Waldorf Suite Hotel di Firenze. Una pregevole struttura situata accanto alla Stazione di Santa Maria Novella e che vede l'omonima Chiesa.


Descrizione e planimetria degli interni

In questa struttura ci sono solo suite, anzi, appartamenti veri e propri con due bagni, ingresso, salotto trasformabile in tinello uso cucina, letto e naturalmente la camera principale. Il cliente chiedeva la massima ampiezza possibile perché è anche questo il vero lusso dell’Hotel in questione. Anche se muniti di un super grandangolare come il Nikkor AF-S 14-24mm f/2.8G ED non è possibile rappresentarli con un unico scatto.

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Nella foto la planimetria della suite.

Dalla planimetria si evince che gli ambienti sono divisi in modo irregolare da pareti costruite per contenere armadi e cucine armadio. Allora che fare?
Ho pensato ad una foto panoramica ma non frutto di sviluppo equirettangolare da unico punto di ripresa che offre una visione sì estesa ma incoerente con la “sintesi visiva” ricercata. Ho quindi realizzato una serie di foto pensate e valutate per creare una composizione coerente sul piano visivo e prospettico. Cominciamo ad elencare gli ambienti che compongono la Suite De Luxe. Il bagno è cieco e illuminato da faretti alogeni. La stanza ha una finestra con una bella veduta che deve essere valorizzata in HDR. Il salotto ha tre finestre che danno su altri edifici. Subito si penserebbe ad una sequenza di foto a bordo di un treppiede con alloggiata una testa panoramica tipo "Quicktime VR" e da qui estrapolare il panorama dal file equirettangolare. Ma la cosa non è possibile perché ci troveremmo almeno un muro davanti. Allora è necessario spostare il punto di ripresa andando a cercare l'inquadratura. E qui iniziano i dubbi. È necessario fare alcune prove sul posto con l'ausilio del computer portatile accostando i vari scatti. Alla fine ho scelto 4 inquadrature per il montaggio in post produzione che vedremo più nel dettaglio in seguito: bagno, camera principale, divisione muro con montanti e salotto.

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Contributi fotografici ottenuti da diversi punti di vista ricercati nella congeniale prospettiva pensata
per il successivo montaggio lineare di percezione visiva.


Gli allestimenti

Non ci soffermiamo sulla scelta degli allestimenti che a volte è più complessa dello shooting stesso. Richiederebbe la stesura di un documento dedicato atto a descrivere le diverse strategie attuate per contrastare fotograficamente lacune e carenze cromatiche degli ambienti oltre che affrontare argomenti più legati all’estetica di ambientazione dell’arredamento.

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Nella foto i lavori di preparazione e allestimento della suite con l’art stylist Angela Maglione
che impartisce indicazioni alle governanti.

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