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In aggiunta ai fini didattici ricercati con la produzione di questo eXperience c'è anche un dichiarato intento di far avvicinare quante più persone possibile ad un nuovo media, che in qualche modo c'entra con la fotografia da quando la fotografia è nata. Sto parlando dell'immagine immersiva, e della fotografia panoramica. I termini sono a volte usati come sinonimi, ma con fotografia "panoramica" s'intende anche, in maniera un po' impropria, qualsiasi immagine fotografica che abbia un formato particolarmente allungato, un rapporto tra i lati generalmente superiore o uguale a 2:1. In origine, però, l'accezione di "panoramica" riguardava solo quelle immagini il cui angolo di campo copriva i 360 gradi...
…io in questo documento mi riferirò col termine di "panorama" a quel determinato tipo di immagini che coprono 360 gradi per 180, tutta la sfera del visibile o parziale come gli intenti descritti su questo sito con l'eXperience "Photo Stitching e Panoramiche". Le fotografie panoramiche sono delle immagini sferiche, che possono essere proiettate su di un piano grazie allo stesso tipo di stratagemma usato per il planisfero, la proiezione equirettangolare. Con immagine "immersiva", invece, mi riferirò al sistema di visualizzazione interattiva della stessa immagine. È una cosa di cui forse alcuni di voi hanno già fatto esperienza navigando su internet o su alcune pagine di questo sito come nel caso, ad esempio, dell'eXperience "Fotografia Immersiva"
Fotografia immersiva con la Coolpix P5000:
Ovvero, la compatta ed il professionista/amatore evoluto.
Sono sempre stato un appassionato di fotografia, da molto prima di diventare professionista, di insegnare fotografia immersiva in una università, o sviluppare attrezzature panoramiche per www.agnos.com. Ho nutrito questa passione con stimoli creativi sempre diversi, e perchè no, provando e sperimentando ogni fotocamera che mi veniva a tiro, di qualunque epoca o formato. Così ho sviluppato negli anni il mio interesse per la fotografia panoramica e dagli anni 90 con l'introduzione di Apple QuicktimeVR anche per quella immersiva.
Usando attrezzature pesanti ed ingombranti è cresciuto in me (assieme ai dolori muscolari) un amore enorme per le fotocamere compatte. Avete presente, quei piccoli e costosi gioiellini che permettono di intervenire sull'esposizione, magari dotati di un'ottica fissa di pregio. Magari grandangolare come la buona vecchia Nikon 28 Ti?
Sono macchine che permettono di integrarsi con l'ambiente, di portare a casa immagini ed emozioni da un punto di vista più intimo. Non si interpongono mai tra chi fotografa ed il soggetto, costringono il loro possessore ad immergersi nell'azione e a viverla in prima persona. Ti portano a pensare e ad agire diversamente, a chiedere e ad ottenere il permesso di un ritratto, mai più "rubato" e chi fotografa non diventa "il fotografo", ruolo a volte problematico nelle foto di strada, nei viaggi, resta prima di tutto una persona, viaggiatore. A patto di non venire "scoperti" da un altro appassionato...
Da quando ho fatto questa scoperta c'è sempre spazio per la "compattina" nella mia borsa fotografica.
La fotografia immersiva ha avuto finora una diffusione legata a campi di applicazione specifici, ad apparecchiature costose, ingombranti, specifiche e professionali. Tutto questo trasforma il "panoramista" in un fotografo visibile ed invadente, con la schiena dolorante. Attira curiosi come mosche al miele, che fanno perdere la concentrazione e la magia del momento, e trovarsi con tutte le persone presenti nelle fotografie che guardano in macchina, con una faccia da "che cosa sta facendo questo pazzo fulminato?", non sempre è esattamente quello che ci eravamo prefissi di ottenere.
Bene, ecco una soluzione.
Una macchina compatta dotata di tutto quello che serve come la Nikon Coolpix P5000, corredata di un aggiuntivo fisheye di qualità Nikkor come gli FC-E8 o FC-E9 (in passato a catalogo per le precedenti generazioni), una semplice e minuscola testa panoramica Agnos, un treppiede o un monopiede leggero. A conti fatti mi sono trovato a portarmi dietro, monopiede incluso, un peso minimo di 1,1 kg, ingombro minimo (si può tenere il tutto sempre montato in borsa).
La qualità dei risultati, tenendo conto del carattere non professionale dell'attrezzatura, è stata sorprendente. Ma ancora più sorprendente è stata la praticità e velocità di utilizzo, con i soli 3 scatti necessari a coprire tutta la sfera del visibile. I curiosi che mi hanno fermato sono stati pochi, ed a parte i casi in cui mi mettevo in mostra con equilibrismi improbabili, non mi sono mai trovato con gli occhi di tutti addosso.
Ed in ogni momento è sempre possibile staccare la macchina dal resto, ed usarla normalmente, è questione di secondi, ci si mette di più ad estrarla dalla borsa!