Rappresentazione degli spazi negli interni con l’ausilio di foto panorama e del sistema Nikon CLS in SU-4

A cura di: Mario Flores

Nella rappresentazione fotografica degli interni, spesso le aspettative del committente non possono conciliare con lo sviluppo architettonico della struttura. Grazie alle nuove tecnologie è possibile scavalcare alcuni ostacoli proponendo rappresentazioni di sviluppo lineare degli ambienti.

A cura di Mario Flores

» Introduzione » Descrizione e planimetria degli interni
» Gli allestimenti » Filosofia e scelte nella fotografia d’interni
» Scelta della modalità nel sistema CLS » Sistemazione dei flash
» Regolazione e impostazione dei flash » Accessori per i flash
» Le foto realizzate e il montaggio in Photoshop » Zoomify del risultato

 

Filosofia e scelte nella fotografia di interni

Dopo aver curato l’estetica degli ambienti e della scena da fotografare passiamo alla strategia di illuminazione ed alla conseguente disposizione dei punti luce. Qui entra in gioco una scelta fondamentale su quanta luce naturale e quanta artificiale ed il tutto dipende dai fini ricercati anche nel dosaggio della colorazione di temperatura delle fonti luce. È bene ricordare che il bilanciamento dei contributi luce naturale ed artificiale sono da dosarsi nella potenza e nella colorazione dei punti luce applicati ma, in primis, dalle scelte delle impostazioni ISO, tempo e diaframma pensati sulla luce ambiente prima di valutare le aggiunte. Quando si devono eseguire servizi per le riviste la filosofia è diversa perché gli ambienti devono essere rappresentati nel modo più naturale possibile sfruttando le luci che ci sono a disposizione, calibrando il bagliore delle porte, delle finestre, dei lumi.
In questa circostanza stiamo però parlando di foto d’interni per un Hotel che richiedono un impatto visivo più commerciale, più “accogliente”. Si dovranno pertanto sfruttare maggiormente bracketing di esposizione in ripresa dosando poi le varie esposizioni in post produzione. La foto la si può volere invasa dalla luce proveniente dalle finestre o con un’atmosfera di penombra ma con alcune zone più risaltate. Prendiamo ad esempio la foto della camera di seguito. Se la si fosse scattata solo con luce naturale e in singolo scatto, si sarebbe dovuto utilizzare un tempo di posa che avrebbe bruciato completamente il letto, la finestra e dilaniato i lumi e le luci artificiali.

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Planimetria del set e risultato dell’esposizione multipla per contemplare il panorama alla finestra, la diffusione della luce ambiente, le illuminazioni artificiali della stanza ed i contributi
flash aggiuntivi pensati per modellare in luminosità e colore
gli elementi di arredo. Nei successivi paragrafi sono descritti
i compiti assegnati a tutti i punti luce aggiunti.


Scelta della modalità nel sistema CLS

Mi viene in aiuto il Nikon Creative Lighting System “CLS” che unito ad alcuni accessori tipo Honl Photo, mi consentono di calibrare la luce in modo selettivo. E dico selettivo perché in questo caso ho scelto di lavorare in modalità SU-4, la modalità integrata in SB-800/900 per sincronizzare i lampi attraverso un lampo pilota. Per contro, in SU-4, non posso regolare la potenza dei tre gruppi di A-B-C direttamente dal comandar SU-800, ma in compenso sono in grado di regolare in ogni singolo flash, sia pure manualmente: emissione/potenza, fascio di luce (con uno Speed Grid Honl il flash si trasforma in uno spot a luce direzionata), inclinazione, angolo di campo della luce - zoom (l'SB-800 passa da 24 a 105mm, l'SB-900 addirittura da 17 a 200mm) e poi ci sono le gelatine a correggere o colorare la temperatura colore.
Per impostare il sistema in questa modalità, impiegando in ripresa DSLR senza flash come la serie D3, è necessario dedicare un flash come unità principale di pilotaggio. Per pilotare il sistema è anche ovviamente possibile usare il piccolo flash presente sulle DSLR di fascia diversa come ad esempio la Nikon D700 (in questo caso è necessario disinserire i pre-lampi di monitoraggio dal menù quindi impostare l’emissione manuale della potenza flash). Le unità flash separate dovranno essere impostate in modalità SU-4 dal menù custom di ogni singolo lampeggiatore. Un suggerimento: l’unità master è bene impostarla a bassa potenza in modo che questa influisca il meno possibile sulla scena, inserendo magari il diffusore. Ho scelto di lavorare in modalità completamente manuale “M” perché la suite non si muove e quindi posso ripetere lo scatto tutte le volte che voglio e… ponderare.
Lo stesso sistema impiegato per esempio durante una sfilata di moda imporrebbe automatismi di variazione della potenza quindi l’impostazione “A” oppure le variegate modalità automatizzate di esposizione iTTL.

Sistemazione dei flash

Per questi ambienti ho usato 10 lampeggiatori flash, 6 SB-900 e 4 SB-800 con filtri gelatine per incandescenza, quindi coerenti con le luci artificiali, e li ho sistemati come di seguito:

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Sistemazione dei flash nei vari ambienti durante le rispettive fasi di ripresa


Zona Arancio, Bagno:
Sono stati sufficienti due flash:
1 a terra con angolo di campo (A/C) ampio e 2 su stativo con A/C stretto

Zona Verde, Camera:
I flash 3 e 4 su stativo e speed grid per "spottatare" le rose nel comodino e vassoio colazione
5 su stativo con A/C ampio
6 e 7 a terra con A/C medio
8 dentro all'armadio per illuminare il mazzo di rose. A/C stretto e snoot
9 e 10 a terra A/C medio

Zona Magenta, Salotto:
Stessa logica utilizzata per la camera

Le potenze dei singoli flash non le ho riportate perché “inutili” senza le distanze operative e perché dipende dalle situazioni in base ai risultati desiderati. Le attrezzature fotografiche, come si dice sempre, sono solo un mezzo per ottenere la foto che è stata preventivamente progettata “in testa”.

 

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