Alberto Pejrano

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Vedere con i loro occhi

"Vai sulla spiaggia di Omaha all'alba. È ancora buio. Aspetta a fotografare, non aprire nemmeno la borsa delle macchine. E ascolta. Ascolta dentro di te. Lì, tutto intorno, sono morte 5.000 persone, nel '44. Per salvare l'Europa.
Respira, aria che arriva dalla Manica, fissa quell'orizzonte. Aspetta a fotografare. 32 mezzi anfibi sbarcarono sulle coste della Normandia: i tedeschi ne affondarono 30.

Erano ragazzi, come te. Aspetta a fotografare, trattieni il respiro". Con queste parole Mauro Galligani, picture editor di Panorama, mi spedì sulle coste della Normandia per illustrare i luoghi del D-Day, in occasione dell'uscita del film di Steven Spielberg "Salvate il soldato Ryan".
È difficile spiegare perché quelle istruzioni furono di gran lunga più importanti di qualsiasi consiglio tecnico. Ho sempre cercato non solo di vedere il soggetto, ma di sentirlo. "Devi voler bene alla gente che fotografi" diceva Robert Capa.


È come se, prima di qualsiasi scatto,sentissi il bisogno di un dialogo, di mettermi in sintonia con le persone da fotografare. Ecco perché nelle mie foto c'è quasi sempre una presenza umana; non importa se vicina o lontana, in primo piano o all'orizzonte, dominante o in silhouette. E immedesimarmi. Entrare dentro di loro, vedere con i loro occhi. Divento punk tatuato, vecchio dogon capo del villaggio, mi trasformo in danzatrice cinese, in coppia innamorata, sfumo in piazza gremita, in croce conficcata nel terreno.


L'alba, su quella spiaggia di Normandia, stemperava in una luce grigio metallica; il vento, tagliente, era saturo degli effluvi dell'oceano. Davanti a me una lunga stele portava incisa la memoria di centinaia di caduti.
In quel giorno del '44. Guardo il cielo plumbeo: ho la macchina pronta, io sono pronto. Ecco, si apre uno squarcio celeste: la lunga stele con tutti quei ragazzi sta puntando proprio lì, verso il cielo, quello azzurro. Tutto intorno, il grigio. Me ne accorgo mentre scatto: sto pregando.

Chi è
Alberto Pejrano, 37 anni, italo-spagnolo, è attualmente art director del settimanale femminile "Tu" della Mondadori. Come fotografo ha esordito a "Epoca" per servizi di turismo e attualità. Ha collaborato, inoltre, con le testate "Primo Piano", "Panorama", "Panorama Travel".


   
 
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Claudio Cerquetti
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