Le immagini che passano per i nostri occhi, rielaborate
e conservate nella nostra mente, sono pronte a saltar fuori
in ogni momento: è l'immaginazione.
Quando osserviamo un nuovo oggetto e lo paragoniamo a qualcosa
di noto, o quando componiamo l'inquadratura con una fotocamera,
la pre-visualizzazione, mediata dalla nostra cultura, diviene
artefice della fotografia.
E proprio grazie a una macchina fotografica l'immagine
viene "ritagliata" dal contesto generale, modificata
attraverso un opportuno impiego delle fonti di illuminazione,
e infine trasferita su un supporto sensibile alla luce:
la fotografia che abbiamo in
mente resta quindi impressa in una diapositiva, in un foglio
di carta stampata, oppure in un file digitale. E rimane
lì, pulita, non inquinata dagli altri ricordi, dalle
analogie e da tutte le distorsioni che possono, come in
un sogno, modificare ciò che abbiamo visto nella
realtà. La luce è visione, ricordo, realtà,
interpretazione.
La fotografia è un'alchimia
di elettronica, meccanica e chimica e, per realizzarsi compiutamente,
ha bisogno dell'intervento umano. Da parte di chi fotografa
è necessario conoscere da vicino le modalità
che governano la visione e il ricordo da parte dei supporti
fotosensibili contenuti nelle macchine fotografiche (ausili
meno magici e indefinibili della nostra mente), oltre ai
principi secondo cui è oggettivamente possibile valutare
la quantità e il tipo di illuminazione che investe
la scena. Lo scopo finale è semplice: riuscire a
fermare l'istante di uno sguardo.
E trasferire emozioni a chi
guarda le mie foto.
Fotografo di tutto, dalle immagini per scopi pubblicitari
ai reportage di viaggio, alle foto puramente didattiche
per i libri che ho pubblicato nel corso degli ultimi anni.
Ho pubblicato le mie prime copertine all'età di tredici
anni. Si trattava di macrofotografie che realizzavo con
un sistema Olympus ed alcuni accessori fatti in casa. La
mia fortuna è stata di appassionarmi alla fotografia
partendo dal suo aspetto tecnicamente più difficile.
La macro coinvolge tutte le problematiche tecniche possibili:
s'inquadra al buio, le prime foto sono tutte mosse, sfocate,
giallastre.
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Comprendendo gli errori e sprecando un mare di scatti,
ho imparato pian piano da solo. Passare ad altri generi
con questa scuola tecnica alle spalle è stato facile.
Con la reflex e uno zoom riesco a isolare dal contesto il
dettaglio che m'interessa,
lo ripulisco dal superfluo e lo metto nell'archivio dei
ricordi. Preferisco lavorare con obiettivi
di focale medio lunga, oppure cortissima: con un supertele
ritaglio un elemento particolare; con un supergrandangolare,
invece, pongo generalmente in primo piano un oggetto interessante
ingigantendone l'importanza visiva rispetto allo sfondo
- pur leggibile - creando drammatici effetti di prospettiva
esasperata.
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Le migliori esperienze dal punto di vista umano
le ho avute in Tibet, Nepal, Giappone e in Jamaica dove
ho vissuto per diversi anni. Amo profondamente il Giappone
e gli aspetti tradizionali della comunicazione orientale,
la coesistenza fra tradizioni feudali e futuro prossimo
in una metropoli come Tokyo. Un quotidiano che ai miei occhi
è risultato particolarmente ricco di suggestioni.
Inoltre, ho trovato una diffusa correttezza umana e professionale
nelle persone incontrate nei miei numerosi viaggi in Oriente.
Cerco di integrarmi subito nel paese in cui vado a lavorare,
immergendomi in quella realtà e stringendo amicizie
durature. La fotografia non deve essere fine a se stessa:
è un modo per imparare
qualcosa del mondo, sviluppa tolleranza per le diversità,
arricchisce.
Chi sono
Sono nato a Roma nel 1967, dal 1985 esercito l'attività
di fotografo professionista
nel campo del reportage e della pubblicità. Oltre
a essere autore di sette libri
fotografici per vari editori ("I segreti della luce
in fotografia", "La fotografia per tutti",
"Tecnica del glamour professionale", "100
consigli pratici per fotografare meglio", "Vado
a vivere in Jamaica", "Il Ritratto: trucchi segreti
e trasgressioni", "Nikon School: Corso di Fotografia
by Nital"), ho pubblicato immagini sulle maggiori riviste
di settore e centinaia di articoli di testo+foto (in qualità
di fotogiornalista, sono iscritto all'Ordine del Lazio dal
1994).
Ho redatto articoli in nove annate del periodico "Fotografare"
e diretto la collana de "I libri di fotografare",
realizzando 14 titoli su tematiche diverse. Oltre a insegnare
all'Accademia delle Arti di Roma (Fotografia nella Grafica
e Indagine fotografica), collaboro con molte riviste del
settore fotografico, curo la realizzazione di libri (su
diversi aspetti della ripresa e sulle applicazioni della
documentazione fotografica) e l'organizzazione di mostre
fotografiche e di congressi di fotografi professionisti.