"Le fotografie possono essere ricordate più
facilmente delle immagini in movimento perché rappresentano
una precisa scelta di tempo". (Susan Sontag)
In occasione di Torino Film Festival, la Fondazione Italiana
per la Fotografia ha il piacere di presentare questa mostra
frutto della collaborazione tra l'Associazione Fotografi
di Scena e l'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche
Audiovisive Multimediali). I 100 scatti si concentrano sulle
produzioni dell'ultimo decennio del cinema italiano e vogliono
sottolineare l'apporto fondamentale che questa figura professionale
e artistica dà non solo alla memoria del cinema,
ma anche e soprattutto alla sua promozione.
Ed è proprio in riferimento a quest'ultima, che
il lavoro del professionista dovrebbe comportare sul set,
la stessa proficua intesa che si verifica in altri sodalizi
creativi: pensiamo allo stilista e al fotografo di moda
o alla complicità tra fotografo pubblicitario e prodotto.
In Italia ciò avviene in casi ancora troppo sporadici
e solitamente legati a vicende del tutto personali. La nascita
dell'Associazione, la realizzazione di eventi espositivi
come questo, la sensibilità di alcuni nuovi registi
e produttori, ci auguriamo possano aiutare a riqualificare
questa figura professionale dandole dignità autoriale
e soprattutto una propria ragione professionale salvaguardandola
dall'irruenza dei più recenti mezzi multimediali
di promozione cinematografica.
Robert Capa. I volti della storia
Racalmuto (AG)
Fondazione Leonardo Sciascia, Castello Chiaramontano.
9 novembre 2002 – 9 febbraio
2003
"Non esistono foto belle o foto brutte. Solo foto
prese da vicino o da lontano."
Robert Capa (il cui vero nome era Endre Friedmann, nasce
a Budapest il 22 ottobre 1913) non pensava di diventare
un fotografo di guerra. Furono la vita e la storia a spingervelo
inesorabilmente, passo dopo passo.
E se oggi Capa è universalmente considerato il più
grande fotografo di guerra, forse la spiegazione è
tutta nella sua frase riportata in alto. Racchiude in poche
parole 23 anni di vita professionale e gli attimi drammatici
della morte, avvenuta il 25 maggio 1954, nel Vietman del
Nord allora in rivolta contro i francesi, ucciso da una
mina anti-uomo.
"I volti della storia" è molto più
che una mostra di fotografie. Attraverso 120 scatti, soprattutto
ritratti di personaggi celebri e gente comune, Capa racconta
col fascino e la suggestione delle immagini un quarto di
secolo tra i più densi nella storia dell'umanità:
la storia vissuta attraverso i volti di chi l'ha fatta,
di chi l'ha vissuta e di chi l'ha subita.
Una selezione speciale di fotografie – una mostra
nella mostra – ripercorre la campagna d'Italia dell'esercito
americano.
Immagini note e meno note dello sbarco e dell'avanzata.
"I volti della storia", organizzata dalla Fondazione
Sciascia e dal Comune di Racalmuto in collaborazione con
Contrasto e con Magnum Photos, costituisce uno dei maggiori
eventi culturali ospitati in Sicilia negli ultimi anni.
L'impressionismo e l'età di Van Gogh
Casa dei Carraresi di Treviso
9 novembre 2002 - 30 marzo
2003
Da alcuni anni la Casa dei Carraresi di Treviso si è
ritagliata una posizione di rilievo sulla scena espositiva
internazionale, grazie a importanti mostre legate all'impressionismo,
curate da Marco Goldin e promosse da Linea d'ombra e Fondazione
Cassamarca. Nel 2000 ha ospitato La nascita dell'impressionismo,
visitata da 235.000 persone.
Nel 2001, l'esposizione dedicata a I luoghi della pittura
di Monet, visitata da 418.000 persone. Quest'anno, dal 9
novembre fino al prossimo 30 marzo, è la volta de
L'impressionismo e l'età di Van Gogh. Paesaggi, nature
morte e ritratti di autori come Manet, Monet, Cézanne,
Renoir, Pissarro, Sisley, Degas, Gauguin, Toulouse-Lautrec,
Seurat, Signac. 162 opere (tra dipinti, sculture e disegni)
suddivise in cinque sezioni, attraverso cui viene ripercorso
il tempo intercorso tra la prima esposizione impressionista
del 1874 e l'ottava e ultima del 1886, che venne visitata
da Van Gogh (e già segna l'apertura verso una poetica
diversa con la presenza di Seurat e Signac), per giungere
poi al 1890, anno della morte di Van Gogh.
Sono molti i capolavori proposti dalla mostra, tra cui
segnaliamo in particolare il Seminatore di Van Gogh nella
sua versione più riconosciuta. La sezione conclusiva,
dedicata al pittore olandese, presenta una selezione di
quarantacinque sue opere. Per informazioni: www.lineadombra.it.
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