È nata Dispatches ("dispacci"), un'iniziativa editoriale promossa dall'Agenzia VII, in sé un marchio di grande qualità: una rivista trimestrale dalle dimensioni di un libro, prima uscita giugno 2008 (£ 10), e un sito web (www.rethink-dispatches.com) che la accompagna che contiene materiali di supporto, editoriali, saggi di fotografia e informazioni su eventi.
Dispatches, codiretta dal giornalista-scrittore Mort Rosenblum e dal fotografo Gary Knight, scegliendo «la parola stampata senza tempo e la fotografia, si rivolge a chi vuole qualcosa di più delle fugaci immagini sullo schermo di un computer, a chi cerca una più profonda comprensione degli eventi mondiali». Il primo numero, In America, esplora e racconta gli Stati Uniti con contributi di Paul Theroux, Samantha Power, John Kifner, Muzamil Jaleel, Gerald Scarfe e di Antonin Kratochvil, il cui sguardo critico ha prodotto il reportage In God's Country di cui pubblichiamo cinque immagini. Ogni numero di Dispatches porrà l'attenzione su un tema in particolare; il prossimo numero avrà per titolo: Oltre l'Iraq.
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Di seguito riportiamo alcuni estratti della dichiarazione di intenti di Mort Rosenblum e Gary Knight. «Abbiamo concepito Dispatches per porci da qualche parte tra Gutenberg e Google, una vivace fonte di nuove conoscenza di un mondo che cambia ad una velocità straordinaria in un formato per gente che assapora l'importanza delle parole e delle immagini sulla carta.
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© Antonin Kratochvil, VII, In God's Country
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© Antonin Kratochvil, VII, In God's Country
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Dispatches si propone di soddisfare un bisogno disperato in un mondo del 21simo secolo che riesce a malapena a fare i conti con se stesso. Alla velocità con cui noi tutti funzioniamo, non ci sono soluzioni, solo direzioni promettenti. Nessun potere può dominare gli altri, né può una singola filosofia prevalere sulle altre. Man mano che le risorse diminuiscono velocemente, la capacità umana di provocare devastazioni cresce ad una velocità spaventosa. Per fronteggiare tutto ciò, le nazioni, la società, gli individui devono agire di concerto basandosi su una comprensione comune e sul rispetto reciproco.
© Antonin Kratochvil, VII, In God's Country
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La nostra stessa sopravvivenza dipende non solo da leader ben scelti, ma anche da cittadini ben informati con una solida comprensione delle realtà globali. Essendo un trimestrale che concentra la sua attenzione sulle questioni più critiche del nostro tempo, Dispatches va oltre il cosa e il chi, al più fondamentale perché e cosa si può fare? I nostri scrittori e fotografi vanno al cuore della realtà per riflettere ciò che vedono senza pressioni editoriali o condizionamenti commerciali. Reportage e analisi affidabili sono inquadrati nei loro contesti umani e in un continuum storico.
© Antonin Kratochvil, VII, In God's Country
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La necessità di una rivista come Dispatches diviene più pressante giorno dopo giorno. In un tempo in cui cerchiamo una copertura sempre più profonda e più ampia, ciò che otteniamo è sempre più superficiale e limitato. Internet ci permette l'accesso ad informazioni che non potevamo neanche immaginare in passato, ma allo stesso tempo fuorvia, distorce e confonde.
La nostra missione è di cercare di riempire questo vuoto crescente con uno sguardo indipendente sulle enormi sfide che il modo si trova a fronteggiare oggi. Cerchiamo di accendere la curiosità e di fornire basi concrete per stimolare discussioni, proteste, cambiamenti. Il nostro target non è solo l'osservatore di professione del mondo ma anche i cittadini che hanno voglia di cambiare e gli studenti che devono gestire la crisi che hanno ereditato. Nello stesso tempo, ribadiamo il nostro credo profondo nei principi giornalistici di integrità, credibilità e responsabilità».
www.rethink-dispatches.com
© Antonin Kratochvil, VII, In God's Country
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