© Teresa Lazzaro
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Viaggio da quando i miei occhi hanno cominciato
a vedere.
Il mare che si vede dalla mia casa natale mi ha sempre dato
un’idea dell’immensità del mondo, ma
nello stesso tempo la linea dell’orizzonte era un
limite al mio sguardo:
cosa c’era al di là?
Quella visione mi stava stretta,
io dovevo guardare oltre.
Mossa da un’infantile curiosità, ho cominciato
a collezionare cartoline e a studiare la geografia per poter
collocare i luoghi illustrati sul mappamondo. Da grande
ho scoperto il viaggio, per
ritrovare dal vivo le immagini delle cartoline ormai ingiallite,
incredula di quanto il mondo fosse accessibile
e a portata di mano, e di pellicola.
© Teresa Lazzaro |
Ho camminato
su alcuni di quei luoghi e ho scattato alcune di quelle
cartoline.
Viaggio e Fotografia: le mie
passioni.
Ma riprodurre la realtà in una cartolina comincia
a non bastarmi; adesso cerco di fotografare non soltanto
con gli occhi, cerco di lasciarmi impressionare,
come le mie pellicole, da ciò che vedo e sento durante
le mie esplorazioni, cerco la magia
che si prova quando la foto si coglie con tutti i sensi.
Quando riesco a possedere la foto tutto si compie, sono
invasa dalle emozioni che quel
paesaggio, quello sguardo, quel profumo, quella atmosfera
mi trasmettono.
Anche a distanza di tempo,
sono solo le foto veramente vissute
che mi fanno riaffiorare le sensazioni
provate allo scatto, che mi parlano, mi catturano, mi scuotono,
mi fanno avvertire una presenza, la mia.
Nel viaggio cerco me stessa,
nella fotografia mi ritrovo.
© Teresa Lazzaro |
Nel mio vagabondare,
mi sono sentita particolarmente attratta dal magico paese
delle mille e una notte: dalle
architetture merlettate che lo scrittore Eric Hansen
definiva "superfici di glassa su pan di zenzero"
e dai beduini, burberi all’apparenza,
e armati, ma solo di genuina curiosità.
Mi hanno inebriato le condizioni
di luce favorevoli di un’alba messicana quando ancora
la città e i suoi abitanti non erano usciti dal torpore
notturno; la silhouette delle moschee turche in un classico
tramonto goduto da un battello sul Bosforo o ancora la poesia
di una nuvola rosa colta da un pick-up in corsa tra le torri
di pietra di Sahara.
Ho trovato terapeutiche le
sfumature giallo-arancio dei riti religiosi d’oriente,
le svolazzanti bandierine di preghiera nepalesi, l’azzurro
del mare di Bir Ali interrotto da rocce color dell’ebano.
Mi hanno piacevolmente colpito
le cromie dei murales dell’Avana così come
gli spicchi di colore di fiabesche finestre o di un improbabile
ombrellone da pioggia nell’omogeneità ocra
dei villaggi yemeniti.
Ovunque poi ho sentito un senso di
appartenenza con le donne, siano esse impegnate nei
campi o nei lavori domestici oppure rilassate in avvolgenti
sari colorati o nelle gonfie stoffe, fluttuanti come vele
al vento; o ancora donne espressive e comunicative attraverso
le loro danze, dalle movenze leggere d’Oriente o dall’energia
possente e vibrante dei ritmi andalusi.
Mi sono commossa davanti alla
porta del viaggio senza ritorno
nella casa degli schiavi di Goré. Piccoli frammenti
di emozioni racchiusi in un rettangolo.
© Teresa Lazzaro |
Chi sono
Sono un’ingegnere elettronico trentottenne dall’animo
irrequieto. Vivo e lavoro a Roma.
Cosa ho fatto?
Realizzazione del calendario 2005 di Terre
Madri Onlus.
Concorso fotografico nazionale Dal
verso all’immagine 2004 - Città di Montegridolfo
/ Istituto Statale d’Arte di Urbino (I premio).
Portfolio in Mostra 2004 - Officine
Fotografiche Roma: Reportage B/N ‘Pensieri Maléconici’
– Cuba (I premio).
Concorso fotografico nazionale V.
Bachelet 2004: due opere ammesse.
Portfolio in Mostra 2003 - Officine
Fotografiche Roma: Reportage B/N ‘Yemen d’autore’
(II premio).
Mostra collettiva: Le tentazioni dell’infinito
del circolo fotografico di appartenenza Zone
d’Ombra – Roma.
© Teresa Lazzaro |
Note tecniche
Non ho scelto io la mia attrezzatura: la Nikon
F70, con gli zoom 35-80
e 75-240, mi è stata
regalata e la F65 con zoom
28-100 l’ho vinta partecipando a un concorso.
In genere lascio a casa gli obiettivi in dotazione e mi
porto soltanto uno zoom Tamron 28-200mm
e di recente uno 19-35mm (anche
questo ricevuto in regalo).
Uso diapositive Kodak Elite
e Fuji Provia e, per le scene
metropolitane, pellicole B/N TMAX
100/400.