Serpenkov ritratto da un fotografo ambulante a Jaipur
(Rajasthan) |
Ho conosciuto Atha in India,
qualche anno fa. Amicizia da viaggio,
comune passione per la fotografia.
Aveva con sé poche stampe
e un mucchio di pellicole ancora
da sviluppare, probabilmente rovinate dal caldo. Quello
che fotografava aveva un suo
fascino, così come quello
che mi raccontò della sua vita.
Invitato a Roma,
città che - mi diceva - aveva sempre desiderato visitare,
poco tempo fa Atha è finalmente venuto a trovarmi.
Per due settimane ha girato
per Roma, del tutto entusiasta.
Senza neppure tirar fuori l'attrezzatura
dallo zaino. "Sono troppo felice
per fotografare", mi ha risposto quando glielo ho fatto
notare. Poi è partito di nuovo per l'Asia.
© Atha Serpenkov - Sree Dharmasastha temple,
Erumely (Kerala) |
L'ho convinto a presentare su Sguardi
una selezione di sue fotografie - che, ci tiene a dire,
sono state stampate a Roma da Andrea Cecchettini
(massagrigia@aliceposta.it)
- e a scrivere una breve presentazione
che riporto di seguito, anche se sulla sua ricerca
fotografica è piuttosto laconico, non fa agiografia
di se stesso, mentre si dilunga di più sulla sua
movimentata biografia. Se qualcuno
desiderasse mettersi in contatto
con Atha può farlo attraverso il mio indirizzo (apolitano@artsrl.it).
© Atha Serpenkov - Fisherman’s boat, Arambol
(Goa) |
"In definitiva quello che cerco
fotografando è dimenticare
me stesso. Guardare il mondo attraverso l'obiettivo
mi da un grande senso di libertà.
Libertà dalle mie ossessioni.
Scatto in maniera quasi compulsiva.
È l'atto di fotografare,
in sé, quello che mi interessa, mi dà pace,
mi placa. Il resto, materiali,
sviluppo, stampe, persino mostrare le foto, è molto
meno importante. Sono affascinato
dall'idea del doppio, dell'unione
e separazione, dell'armonia e del conflitto, della realtà
speculare. Quando Eva colse la mela
ciò che era Uno si separò
in due metà, due
opposti inconciliabili e inseparabili. È quello che
cerco di rintracciare e mostrare
in alcuni scatti: i piedi di
un pellegrino, i due viandanti che si tengono per mano,
un padre e la figlia, cane e serpente, la barca e il lago,
due pastori sul fiume. Questo mi dà un grande senso
di pena, di nostalgia per l'Unità.
Perché tanto tempo in India?
Per andare in posti nuovi ogni tanto è necessario
perdersi. L'India è
un buon posto per perdersi".
© Atha Serpenkov - Yarkandi camel, Hundar (Ladakh) |
Chi è
Atha Serpenkov nasce in Ucraina, nella campagna presso Malin,
gemello di Romcec Serpenkov. Il padre era allevatore di
bestiame, la madre arrotondava le poche entrate lavorando
come sarta. Nel 1986 il reattore nucleare di Chernobyl esplode.
A causa dell'inquinamento radioattivo la famiglia viene
sfollata, perdendo casa, terra e bestiame. I Serpenkov si
trasferiscono a Odessa.
© Atha Serpenkov - Train 6345 Netravathi Express |
Il padre trova lavoro nella compagnia portuale della città.
I due fratelli iniziano a frequentare la zona del porto
impegnati in lavoretti saltuari. Qui Atha riceve in regalo
da un marinaio russo una vecchia Zenith. Scatta le prime
foto al gemello Romcec. Pochi mesi dopo il loro arrivo a
Odessa la madre, malata, muore. Il padre, che non è
più in grado di provvedere ai due figli, li invia
da un parente presso la comunità ortodossa di Salonicco.
Atha si mostra subito insofferente alla disciplina monastica;
al contrario Romcec entrerà nell'ordine, fino a prendere
i voti. Atha guadagna qualche soldo scattando ritratti ai
prelati che frequentano la comunità.
Appena compiuta la maggiore età trova lavoro su un
mercantile che naviga sulle rotte del Mediterraneo, quindi
si imbarca sulla nave-cargo "India" che incrocia nel Mar
Arabico. Continua a fotografare documentando la vita di
bordo.
© Atha Serpenkov - Jalsain ghat, Varanasi (Uttar
Pradesh) |
Durante un soggiorno a Mumbay conosce una fotografa americana
impegnata in una ricerca etnografica presso le popolazioni
tribali dell'Orissa. Si appassiona al progetto e riesce
a farsi assumere come assistente. Trascorrono più
di un anno insieme. Durante questo periodo Atha acquista
una tecnica più consapevole e sicura.
Conclusa questa esperienza la fotografa statunitense rientra
nel proprio paese, Atha rimane in India. Inizia così
un lento viaggio nel subcontinente.Si trasferisce poi in
Sri Lanka.
Attualmente si trova in Myanmar. Si guadagna da vivere lavorando
come guida turistica e fotografo di cerimonie.
© Atha Serpenkov - Ayyappa devotees, Sabarimala
(Kerala) |