Antoine Poupel, Triptyk (Zingaro), 2000 |
Da novembre Parigi è,
per qualche mese, la capitale
mondiale della fotografia. Perché come tutti gli
anni pari - dal 1980 - ospita il festival (biennale) Le
mois de la Photo, che non dura semplicemente, come
sembra indicare il suo nome, un mese ma si spinge fino a
febbraio del 2005.
Quest'edizione, la tredicesima,
segna in realtà la nascita del Mese
europeo della fotografia perché - accanto
alle 74 esposizioni di Parigi
- ne vengono proposte in contemporanea oltre sessanta a
Berlino e altrettante a Vienna.
Si dà vita così a un grande Mois
européen che nel 2006
sarà ancora più ricco perché riunirà
anche Bratislava, Mosca
e Roma.
Antonin Personnaz,
Donna con ombrello, 1910 |
Quest'anno, oltre a organizzare liberamente la propria
programmazione le tre città
si scambiano delle esposizioni; per esempio Vienna e Berlino
accoglieranno rispettivamente Paris
à vue d'oeil di Henri Cartier-Bresson
e Paris+Klein.
L'idea di fondo è di dare espressione alla diversità
culturale europea (evitando di proporre un modello
artistico unico), dare voce a un'identità
culturale europea fatta di più apporti, costruire
una rete di scambi e di collaborazioni.
Per questa edizione il tema
delle esposizioni di Parigi è "Storia, storie,
dal documento alla fiction" e sono tre
le direzioni attorno a cui
si raggruppano le esposizioni. Una riguarda specificamente
la storia della fotografia.
Un'altra esplora regioni poco
o affatto conosciute svelando nuove prospettive
di osservazione. L'ultima, la più contemporanea,
è fortemente soggettiva,
introduce una visione interpretativa,
spesso poetica e romanzesca.
Joseph Barrak, Fao, Iraq: Un soldato britannica prende
posizione presso un oleodotto in fiamme, 2004 |
Le esposizioni sono sparse per la capitale, in una moltitudine
di luoghi. Questo articolo segnala quelle ospitate nei musei
fotografici, negli spazi d'arte
e nei centri culturali. Si
va dalle centinaia di immagini selezionate dall'archivio
della Société française
de photographie (Sfp), la più antica società
fotografica ancora esistente (fu fondata nel novembre del
1854), scattate tra il 1839 e il 1930, alla ricostruzione
dell'esposizione del 1935 presso la galleria Julien Levy
di New York che riunisce l'opera
giovanile di tre futuri grandi maestri della fotografia,
Manuel Alvarez Bravo, Henri Cartier-Bresson
e Walker Evans.
Robert Capa, Indocina: sulla strada da Namdinh a Tahaibinh
un convoglio militare francese incrocia una donna
con l’ombrello, 1954 |
Dall'esposizione consacrata a Robert Capa,
in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa,
"fotografo di guerra" dal conflitto civile in
Spagna del 1936 fino alla guerra
di Indocina del 1954 che gli
fu fatale, alla rassegna dedicata all'Agence
France Presse con le foto di De
Gaulle che parla alla tv o dei bambini-soldati in
Birmania. Dai giochi di specchi
di Daniel Schick a Bruno Rosier
che, dopo aver ritrovato delle stampe con uno stesso personaggio
in posa davanti a siti celebri del mondo, decide di ripetere
l'operazione con se stesso come modello. Dal secolo di storia
della fotografia italiana, presentato attraverso una scelta
di opere dalla collezione Alinari
(fondata a Firenze nel 1852), all'Amazzonia
misteriosa svelata dalle immagini degli esploratori tra
il 1860 e il 1914. Dalle immagini tra storia e poesia della
collezione fotografica della Fnac
(con nomi come Josef Koudelka, Berenice
Abbott e Lise Sarfati) alle opere
di cinque autori polacchi che
hanno lavorato in Africa nel secolo scorso, per finire con
le "scene insolite" di Antoine
Poupel, i suoi reportage magicamente illuminati sul
Crazy Horse di Alain
Bernardin e sul circo-teatro Zingaro
di Bartabas.
www.photographie.com
Bruno Rosier |