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Innatural è il più
recente ciclo di opere di Giampaolo
Barbieri dedicato a frammenti
di natura tropicale, che da
tempo costituisce uno dei temi caratterizzanti della sua
ricerca fotografica, inseguita ai quattro angoli dell'emisfero
australe, dal Madagascar alle
Seychelles fino in Polinesia.
Questo lussuoso volume, contenente 50 fotografie sontuosamente
stampate e ottenute da negativi polaroid, è articolato
per pezzi singoli, ma anche 'dittici' e 'polittici', e propone
differenti variazioni sullo
stesso soggetto, con una scelta che riflette la ricchezza
di riferimenti del fotografo
milanese, che rivolge costantemente il suo sguardo alla
storia dell'arte.
Il suo sguardo è quello di un insaziabile cultore
dell'effetto, un abilissimo creatore di composizioni
tanto raffinate quanto artificiali, che celebrano il dettaglio
e ne valorizzano ogni impercettibile minuzia, ma che al
tempo stesso ne smentiscono ogni possibile verità.
La natura di Giampaolo Barbieri
insomma non è naturale,
anzi, è costruita come
il più complicato dei set fotografici. Di fronte
a una modella, un casco di banane, un pesce volante o un
abito da sera, il suo atteggiamento
non cambia. Per questo Innatural:
per l'innaturalità che sta dentro la sua
natura.
© Giampaolo Barbieri |
Peter Handke
Le immagini perdute
Garzanti, euro
19,50
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Un libro, fatto di parole,
sul potere delle immagini.
La Sierra de Gredos, nel cuore della Spagna,
è una catena di vette lunga 150 chilometri, innevata
fino a primavera inoltrata.
È la meta della protagonista
del nuovo romanzo di Peter
Handke, Le immagini perdute.
Questa donna ricca e potente,
che conosce forse il mistero del denaro, ha deciso di raccontare
la sua storia. O meglio, vuole che lo scrittore
– l'altro protagonista del romanzo – narri la
sua biografia, il suo percorso esistenziale, ma con una
serie di regole ben precise:
per esempio «niente nomi», e dunque soprattutto
sensazioni, immagini, memorie,
visioni, desideri, e dettagli,
che vibrano nel ricordo, e
un'acutissima percezione della natura.
Lo scrittore inizia a raccontare il viaggio proprio a partire
dall'attraversamento della
Sierra che separa la donna dal luogo fissato per la consegna
del libro, nella Mancha che
ha dato i natali a Don Chisciotte.
Muovendosi tra il passato e il presente, tra la memoria
e l'attualità, in un intreccio di rimandi filosofici
e di riferimenti alla grande letteratura europea, da Omero
a oggi passando per i poemi epici medievali e Cervantes,
Le immagini perdute traccia
una geografia dei sogni,
senza mai confondere l'utopia con il sentimentalismo, il
naturalismo con il realismo.
Allontanandosi da ogni schema, è come se Peter Handke
volesse congedarsi dalla forma del romanzo moderno. Al tempo
stesso l'autore conduce una serrata critica
alla nostra società mediatica e alle
immagini illusorie da cui siamo sommersi. Perché
solo nelle immagini che ci portiamo dentro
e accendono la nostra fantasia
– suggerisce Peter Handke – possiamo trovare
la nostra identità e
la nostra libertà.
Mostre a Milano
La Scala e i miti greci
Electa partecipa con due mostre
alla celebrazione del Teatro alla
Scala che festeggia la riapertura della sua sede
storica.
La Scala e l'Oriente 1778-2004
(Milano Palazzo Reale, fino al 30 gennaio) ripercorre uno
dei maggiori luoghi simbolici e narrativi legati al teatro
musicale, la rappresentazione dell'Oriente,
in un viaggio che è insieme temporale e spaziale;
attraverso un preciso percorso che va dai luoghi mitici
del Vicino Oriente verso l'Egitto e poi in India, nella
Russia fantastica, per approdare in Estremo Oriente, il
visitatore scoprirà gli spettacoli, gli artisti,
i compositori che hanno fatto grande la Scala.
In scena - Verdi Muti La Scala
è il titolo della mostra fotografica di Graziella
Vigo (Milano, Palazzo Trussardi Marino alla Scala, fino
al 10 gennaio), un omaggio
alla Scala e al maestro Muti,
che ha ospitato per due anni la Vigo con
la sua fedele macchina fotografica, in occasione del primo
centenario dalla morte di Verdi;
un occhio discreto e vigile, alle prove ed agli spettacoli
con il pubblico in sala, testimonianza di un'esperienza
unica, professionale e umana.
Il Palazzo Reale di Milano ospita anche (fino al 23 gennaio)
Miti greci, archeologia e pittura
dalla Magna Grecia al collezionismo, più di
300 opere, tra affreschi,
vasi dipinti, antichi
e moderni, sculture,
reperti archeologici, alcuni
dei quali restaurati per l'occasione e per la prima volta
presentati al pubblico - come la ricomposta celebre Tomba
delle Danzatrici da Ruvo - un allestimento
suggestivo, un ricco programma
didattico e un calendario di
appuntamenti diffusi sul territorio regionale per una mostra
archeologica di portata internazionale che rivisita
le fonti della cultura
figurativa occidentale.