Daniela Monaci ha concepito e realizzato
"Aprile dolce dormire" come un lavoro
unico, la rappresentazione di un grande
prato appunto, formato da più di 40
fotografie montate insieme, come un mosaico, con
un attento studio di linee compositive e di rapporti cromatici.
Un insieme vario e sfaccettato, che esalta
il godimento dell'abbandono orizzontale
dei corpi sul verde del prato: gente normale, in
una qualunque domenica di primavera,
che ha "in comune" il semplice piacere di vivere,
in un fiducioso abbandono tra terra e sole, colta con un
occhio che si diverte a giocare
con la citazione dell'impressionismo, tra alberi, incontri,
giochi, passeggiate e picnic o meglio "dejeneur sur
l'herbe".
Chi sono
Alla fotografia sono arrivata all'interno di una ricerca
artistica partita dalla pittura e curiosa di indagare diversi
mezzi espressivi. Amo della fotografia la presa immediata
sulla realtà: è il mio taccuino di appunti
sul mondo. Ma è solo la possibilità di rielaborarla
al computer, che mi ha portato a privilegiarla nel mio lavoro.
Questa possibilità infatti mi permette di portare
l'attualità e l'immediatezza dello scatto fotografico
all'interno di una più complessa dimensione immaginaria
e linguistica, che viene dal patrimonio della storia dell'arte.
È questo punto di incontro e di sottile confine tra
i linguaggi che mi interessa: per me è il punto d'incontro
tra l'occhio e la mente, tra ciò che si dà
alla vista e ciò che è elaborato dal pensiero
e dall'immaginazione.
1 tema, 1 immagine: