Gli si può chiedere anche la Luna…

 

Binocolo o Fieldscope?
Fieldscope e Coolpix
Cielo e profondo cielo
Conclusioni  

 

Premessa
Forse non tutti sanno che Nikon iniziò il suo percorso nell'ottica producendo binocoli per la Marina Imperiale Nipponica.
Quindi dire che Nikon produce anche binocoli storicamente non è esatto, meglio sarebbe dire che Nikon produce anche macchine fotografiche, anche se ormai da anni Nikon viene identificato come uno dei marchi leader soprattutto nella produzione di apparecchiature fotografiche.

Progettare e realizzare un binocolo o un cannocchiale non è impresa da poco: dietro a un oculare, tanto di un binocolo che di un cannocchiale troviamo il sensore più sofisticato mai inventato, l'occhio umano; gli standard di qualità devono quindi essere superlativi e nessuno meglio di un produttore di fotocamere e obiettivi può capire e saper realizzare binocoli e cannocchiali perfetti.

Oggi concentriamo la nostra attenzione su uno degli ultimi cannocchiali presentati da Nikon, Il Fieldscope ED50.

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Il Fieldscope ED50

Olanda, 1608
Alla fine di quest'anno saranno passati esattamente 400 anni dall'anno in cui l'olandese Hans Lippershey costruì il primo cannocchiale che già l'anno successivo fu perfezionato da Galileo Galilei, al cui cannocchiale lui stesso deve la scoperta delle lune di Giove.

Un cannocchiale è formato principalmente da due parti, l'obiettivo che è il sistema di lenti rivolto verso il soggetto e l'oculare, che è il sistema di lenti rivolto verso l'osservatore. All'obiettivo e al suo diametro compete la capacità di separare particolari molto vicini, ed è il potere risolutivo, mentre l'oculare è deputato ad ingrandire l'immagine, senza aumentarne però il numero di dettagli.

Nikon da sempre ha progettato oltre che binocoli anche cannocchiali ed ha recentemente presentato un nuovissimo cannocchiale della serie Fieldscope, il modello ED50.
ED è l'acronimo di (Extra-low Dispersion) Si tratta di lenti che sono stati inizialmente progettate per annullare uno dei problemi più grossi comune a qualsiasi obiettivo, e quindi anche ai cannocchiali, l'aberrazione cromatica, che si visualizza nell'immagine come evidenti quanto fastidiose comparsa di profili rossi e/o blu soprattutto introno ai soggetti scuri in controluce. Questo problema è più evidente nei teleobiettivi ed è causato da un'anomala dispersione dell'immagine quando raggi luminosi con lunghezze d'onda differenti attraversano l'obiettivo. Le prime ricerche approdano all'impiego di lenti realizzate con cristalli di fluorite di calcio, un materiale che si è però rivelato molto fragile e sensibile ai cambi di temperatura.

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Il Fieldscope ED50 collegato a una Nikon D80

Da qui la realizzazione da parte di Nikon di vetri ED, che sono poi stati differenziati tra loro per poter essere impiegati non solo sui teleobiettivi ma anche su diverse altre ottiche, dagli zoom ai grandangolari.
50 invece è il diametro della lente frontale di questo Fieldscope che abbinata al suo oculare zoom a corredo, permette di ottenere ingrandimenti variabili tra 13x e 40x. Sono disponibili diversi altri oculari, sia a ingrandimento fisso che zoom, come gli oculari fissi 27x, 20x, 27xWide, 40x Wide, oltre che 16x Wide, 24x Wide a cui si aggiungono gli oculari zoom 13-30x Zoom and 13-40x Zoom)

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Uno degli oculari zoom compatibile con diversi Fieldscope: a seconda del diametro della lente frontale,
cambiano sia l’ingrandimento minimo che massimo: nel caso del modello Ed50 il minimo in gradimento è 13x,
il massimo 40x.

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