La pratica
Si è detto che i supporti testati sono
forse il meglio della attuale produzione della casa.
Non si è detto invece che gli inchiostri delle
otto cartucce della R800
sono del nuovo tipo UltraChrome Hi-Gloss.
Epson riporta che "sono
caratterizzati da elevata stabilità
(fino a 80 anni) e la dimensione
minima della goccia è pari a 1,5 picolitri".
Sul fattore durata prendiamo atto; da sottolineare
che gli inchiostri non sono più a base d'acqua,
ma a pigmenti, e questo costituisce
una garanzia in più in termini di stabilità
dell'immagine nel tempo.
Proprio per il fatto che vengono
usati inchiostri a pigmenti, la riflessione della
luce non è perfettamente omogenea; a questo
pone rimedio la cartuccia "Gloss Optimizer"
che permette di dare alla stampa una finitura perfettamente
lucida.
Una prova di stampa ci ha confermato che l'aspetto
finale è del tutto aderente alla definizione
Hi-Gloss, soprattutto nel momento in cui stampiamo
su carta Premium Glossy, alla massima qualità.
I metodi di gestione colore offerti dal driver
della Stylus Photo R800 sono tre.
Il primo consente di mantenere la neutralità
nel processo grazie a parametri classici quali
la Gamma di stampa
e l'impostazione di valori
qualitativi e quantitativi. Il secondo prevede l'utilizzo dei profili ICM
propri del sistema
operativo in uso. L'ultima consente di usare le pre-impostazioni
fornite da Epson ed è la più semplice.
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Dal lato pratico abbiamo verificato
che, lanciando una stampa da Photoshop, non sempre
i primi risultati incoraggiano.
Questo soprattutto per il fatto che le impostazioni
di stampa interne al poderoso software di Adobe difficilmente
vengono ben approfondite dagli utenti meno scrupolosi.
Senza addentrarci nei meandri della gestione del colore
digitale, per il quale occorrerebbe un articolo a
se stante, credo opportuno specificare come i risultati
più neutri li abbiamo ottenuti selezionando
la Gestione Colore Stampante da Photoshop
(in 'Print with Preview'), verificando poi che dal
driver della Epson il
metodo di gestione scelto sia ICM. In tal modo si
dice all'accoppiata Adobe-Epson
di sfruttare i profili ICM copiati in automatismo
al momento dell'installazione.
In alternativa si può stampare
dal software di Adobe
come 'Same As Source' (in italiano
ignoro quale sia la traduzione proposta) e quindi
scegliere 'Regolazione Colore' in
modalità 'Standard Epson'
per la stampante. Si evita così di ricorrere
ai profili lasciando al driver il compito di gestire
il colore. Complesso? Direi di no, dopo un paio di
volte in cui ci vediamo restituire stampe sottoesposte
di tre o quattro stop! Più che altro non vale
la pena di imparare a memoria tali impostazioni visto
che il ragionamento si rende necessario ad ogni cambiamento
di periferica.
Negli esperimenti condotti ho anche
provato altre combinazioni dei parametri, constatando
che la modalità PhotoEnhance-Vivace
è forse quella più rispettosa del mantenimento
delle tonalità calde delle immagini stampate,
che in genere risultano leggermente freddine.
La versione semplificata dell'interfaccia di
gestione del driver: l'approccio è facile,
ma non permette di eseguire una regolazione
fine delle opzioni di stampa. |
A riguardo dei tempi di stampa, la
nuova R800 si dimostra
rapida, almeno prevedendo di stampare
con le agevolazioni del caso. Mi spiego: Epson
dichiara, correttamente, un tempo di stampa di circa
40 secondi per una fotografia a colori in formato
10x15cm. Una pagina formato A4, derivata come tutti
i test che abbiamo condotto da un file Tiff RGB a
24 bit colore da circa 60 MB, impiega attorno ai 9
minuti e mezzo per essere espulsa dalla periferica.
Come è possibile questo divario cronometrico?
Non dovremmo impiegare al massimo quattro volte il
tempo occorso alla stampa di un 10x15cm?
Il dilemma penso si possa risolvere come segue. Prima
di tutto il file che abbiamo mandato alla stampante
deriva da una scansione a 4000 dpi di un'immagine
diapositiva 24x36mm, la quale fornisce una quantità
di materiale utile a stampare il formato A4 quasi
pieno a ben 500 dpi! Quindi sovrabbondante rispetto
alle nostre reali necessità. Inoltre abbiamo
disattivato ogni opzione relativa alla velocizzazione
della stampa. Abbiamo anche richiesto alla stampante
di usare il metodo Photo RPM di Espon per il raggiungimento
della massima risoluzione di stampa; inoltre abbiamo
scelto la finitura lucida, Glossy Optimizer, per l'intera
area del supporto A4, la quale in fin dei conti implica
uno sforzo decisamente superiore da parte della periferica.
Quindi la performance misurata mi pare motivata. Posso
garantire che già la disattivazione della finitura
lucida implica un risparmio di tempo rilevante. Peccato
che i carrelli trascina-carta tendano a lasciare sui
fogli delle antiestetiche tracce del loro passaggio
perchè altrimenti sarebbe possibile eseguire
la finitura lucida in un passaggio successivo, magari
di notte, semplicemente stampando un file bianco e
selezionando l'opzione per l'ottimizzazione Glossy.
Un'ultima nota a riguardo della durata
della cartuccia di finitura; a mio parere,
è decisamente superiore
a quella delle altre, almeno stando ad una verifica
visiva sugli indicatori di esaurimento degli inchiostri.