Questioni di seeing
Seeing: è un termine inglese che si riferisce al valore di trasparenza dell'aria; dipende da diversi fattori, come la densità di pulviscolo atmosferico, che diminuisce salendo di quota e puntando uno strumento verso lo zenith; il pulviscolo atmosferico è anche uno dei responsabili dell'inquinamento luminoso notturno, in quanto riflette l'illuminazione urbana; un altro aspetto da tenere in considerazione è la rifrazione causata dai movimenti ascensionali degli strati d'aria calda. Tutti questi fattori si amplificano in modo esponenziale al salire della focale impiegata. Parlando di fotografia diurna con il Fieldscope le due variabili da tenere più in considerazione sono la trasparenza dell'aria – evitare quindi di fotografare in situazioni nebbiose o con l'orizzonte velato – e i fenomeni di rifrazioni causati dall'aria calda più significativi in città dove strade e tetti sono in grado di arroventarsi creano forti correnti ascensionali di aria calda che posso vanificare completamente la bontà dello scatto per la deformazione ottica introdotta da un lato e per il movimento stesso che le correnti imprimono all'immagine del soggetto; questo problema è inferiore in ambienti naturali: un prato o un bosco non sono in grado di riscaldarsi come la superficie di una città, ma è una verifica che deve essere sempre effettuata prima di indire uno shooting. Ma anche d'inverno, quando l'aria è fredda, fotografare attraverso un Fieldscope necessita di alcuni accorgimenti; innanzitutto non si deve fotografare attraverso una finestra aperta: l'aria calda presente nell'appartamento tenderà a uscire dalla finestra passando davanti alla lente frontale del Fieldscope e creando così ondate di masse d'aria di differenti temperatura e con differente rifrazione che si tradurrà in una perdita di dettaglio nelle immagini ottenute. Quando si lavora alle basse temperature, è bene che il Fieldscope stazioni per diversi minuti al freddo fino a portarsi alla stessa temperatura esterna e stabilizzarsi. In città, anche fotografando all'aperto, per esempio da un terrazzo, bisognerà comunque tenere conto della possibilità che masse di aria calda proveniente dai riscaldamenti salgano verso l'alto ancora una volta frapponendosi fra il Fieldscope e il soggetto da fotografare. Bisogna anche prestare attenzione alle giornate molto ventose che ancora una volta rimescolano grandi masse d'aria creando nuovamente possibili fenomeni di abbassamento della qualità nelle immagini. Prima quindi di dare un giudizio sulla bontà degli scatti eseguiti è bene tenere a mente le possibili variabili ambientali indipendenti dal tipo di attrezzatura usata.
SUL CAMPO
Qui di seguito gli scatti effettuali con il Fieldscope EDG 85 con oculari 20x e 70x, su cui è stata montata una COOLPIX P6000, usando la staffa FSB-U1.
Come già spiegato, gli scatti ottenuti non sono stati in alcun modo postprodotti. Anche se gli scatti sono stati fatti durante una giornata di novembre a Milano con cielo sereno, il seeing era pessimo a causa delle correnti ascensionali di aria calda provenienti sia dai camini dei riscaldamenti domestici che dal riscaldamento dei tetti e dell'asfalto delle strade. Detto questo, le immagini scattate a un soggetto distante circa 3 chilometri sono da considerare meramente esemplificative della potenzialità di ingrandimenti del Fieldscope EDG 85 con COOLPIX P6000. Gli scatti eseguiti a distanze più ravvicinate, con soggetto a 300 metri o a distanze inferiori, posso già dare un'idea del potere risolutivo ottenuto ai vari ingrandimenti. Le condizioni ideali per scattare immagini con l'accoppiata Fieldscope + P6000 sono in esterni con vegetazione, lontano dai centri abitati, possibilmente lavorando su terra o tappeto erboso che sono meno responsabili di problemi di seeing rispetto ai tetti e alle strade di una città. Non dimentichiamo che abbiamo provato focali corrispondenti nel formato FX tra i 2.000 e gli 8.500mm, focali assolutamente non confrontabili alle normali focali consentite dai teleobiettivi fotografici puri.
COOLPIX P6000 alla focale 28mm.
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COOLPIX P6000 alla massima focale tele, 112mm.
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Fig. A
EDG Fieldscope 85mm con oculare FEP-20W, Nikon COOLPIX
P6000 alla massima focale zoom,112mm: focale equivalente
nel formato FX 2.240mm; giornata di seeing mediocre con colonne d'aria calda in risalita che hanno tolto buona parte
della risoluzione teorica all'immagine.
L'immagine non è stata postprodotta; ISO 64, 1/320 di sec.
a f/7.7, soggetto posto a circa 3.000 metri di distanza. |
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Fig. B
EDG Fieldscope 85mm con oculare FEP-75W, Nikon COOLPIX
P6000 alla massima focale zoom, 112mm: focale equivalente
nel formato FX 8.400mm, la massima focale ottenibile con la P6000, il Fieldscope EDG 85mm e l'oculare FEP-75W che dà
su questo Fieldscope il massimo ingrandimento, 75x; giornata
di seeing mediocre con colonne d'aria calda in risalita che
hanno tolto buona parte della risoluzione teorica all'immagine.
L'immagine non è stata postprodotta; ISO 64,
1/60 di sec. a f/7.7 |
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Stesse impostazioni dell'immagine B spostando il punto
di osservazione in basso a sinistra (si veda l'immagine A; seeing sempre pessimo, ma leggendo la risoluzione dei
caratteri delle scritte si comprende che la nitidezza
dell'accoppiata Fieldscope EDG + COOLPIX P6000 è
notevolissima).
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COOLPIX P6000 alla focale 28mm.
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COOLPIX P6000 alla massima focale tele, 112mm.
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EDG Fieldscope 85mm con oculare FEP-20W, Nikon COOLPIX
P6000 alla massima focale zoom,112mm: focale equivalente
nel formato FX 2.240mm; ISO 64, 1/125 di sec. f/5.9.
Distanza circa 200 metri. |
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EDG Fieldscope 85mm con oculare FEP-75W, Nikon COOLPIX
P6000 alla massima focale zoom,112mm: focale equivalente
nel formato FX 8.400mm, ISO 64 1715 di sec. f/5.9.
Distanza circa 200 metri.
Qui il seeing è nettamente migliore rispetto alle immagini
della sommità del grattacielo, perché la distanza di ripresa è decisamente inferiore, e inferiore quindi lo spessore di aria
che l'immagine ha dovuto attraversare; l'immagine è comunque affetta ugualmente dai movimenti di aria calda che salgono
dal marciapiede riscaldato dal sole.
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COOLPIX P6000 alla focale 28mm. |
COOLPIX P6000 alla massima focale tele, 112mm. |
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EDG Fieldscope 85mm con oculare FEP-20W,
Nikon COOLPIX P6000 alla massima focale zoom, 112mm:
focale equivalente nel formato FX 2.240mm; ISO 64,
1/60 di sec. f/6.9. Distanza circa 150 metri. |
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EDG Fieldscope 85mm con oculare FEP-75W,
Nikon COOLPIX P6000 alla massima focale zoom, 112mm:
focale equivalente nel formato FX 8.400mm, ISO 64 1715
di sec. f/5.9. Distanza circa 150 metri. |
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