Nuova serie di Fieldscope EDG e nuova staffa fotografica per l'osservazione e la fotografia.


 

» Lo sguardo sull'infinito » Telescopi riflettori, rifrattori e cannocchiali
» EDG Fieldscope, 85 o 65? A oppure non A? » Quale o quanti oculari scegliere
» Quale treppiedi e quale testa preferire » Digital Camera Bracket FSB-U1 per COOLPIX
» COOLPIX P6000 e staffa FSB-U1 » Impostazioni On-Camera COOLPIX P6000
» Seeing e impiego sul campo » Conclusioni
» Tabella: calcolo della focale » Tabella: focale ideale per COOLPIX P6000

 

Ingrandisci l'immagine

Nikon ha compiuto novant'anni; forse non tutti sanno che agli inizi la casa giapponese non produceva macchine fotografiche, ma binocoli per la Marina Imperiale Giapponese.
Ai binocoli ha poi aggiunto sistemi telemetrici per l'analisi delle distanze dei bersagli ai tempi in cui la guerra era innanzitutto navale e dove le battaglie si risolvevano con il numero di navi affondate da parte di chi poi avrebbe ricevuto la palma della vittoria. Se i binocoli permettevano l'osservazione e la valutazione diretta ingrandita del bersaglio, i telemetri permettevano di calcolare otticamente la distanza del bersaglio per eseguire di conseguenza l'alzo dei cannoni. Tutto questo fino a determinate distanze fissate dal fatto che la terra è rotonda e quando una nave arrivava in vista di un'altra, per prima cosa mostrava al di sopra della linea dell'orizzonte l'alberatura, prima dello scafo.
La scoperta e l'evoluzione del volo, quindi dell'aereo, e la successiva temibile accoppiata tra marina e aviazione, quindi la portaerei, sono stati il primo sistema che ha permesso di osservare e scoprire le flotte nemiche a distanze superiori a quella della curvatura terrestre e comunque della visione diretta con sistemi ottici come i binocoli. Già durante la Seconda Guerra mondiale e nei conflitti successivi, a decidere le sorti non solo delle battaglie ma delle guerre stese è stata infatti la portaerei.
È interessante notare, in merito alla supremazia dei mari, come la storia abbia più volte dato la vittoria proprio ai popoli che vivevano su una o più isole, a cominciare dai Greci, per passare agli inglesi e ai giapponesi. Le altre grandi potenze che si sono susseguite nella supremazia dei mari e non solo sono stati la Spagna e la Francia, tutte le nazioni che si affacciavano sui mari. Anche noi, se pensiamo alla supremazia romana sul mondo, abbiamo sfruttato e non poco la nostra posizione strategica sul Mar Mediterraneo.

Ingrandisci l'immagine


Considerare, lo sguardo sull'infinito

Se l'ottica, o quantomeno i cannocchiali hanno cominciato a fare capolino tra le mani degli ufficiali di marina intorno al 1.700, alla base dell'invenzione del cannocchiale non ci sono esigenze belliche – come avvenne poi in seguito – ma l'innato desiderio da parte dell'uomo di scoprire e di capire.
Il cannocchiale nacque in Olanda, nel 1608, per mano dell'olandese Hans Lippershey, un occhialaio tedesco naturalizzato olandese, che costruì il primo cannocchiale che già l'anno successivo fu perfezionato da Galileo Galilei, al cui cannocchiale lui stesso deve la scoperta delle lune di Giove.
Pare che già nel 1.000 a.c. gli Assiri avessero già costruito un rudimentale cannocchiale e questo è stato confermato da un lato dal ritrovamento di cristalli di rocca lavorati e dall'altro da alcune tavole astronomiche in cui già allora si dimostrava che Giove girava intorno al sole.
Poi la ricerca è passata dallo studio dello spettro luminoso e visibile a quello dello spettro invisibile, come la radiofrequenza, con cui da tempo si scandaglia tanto l'universo che gli oggetti terrestri: basta pensare ai radar e ai sistemi GPS per comprendere come oggi il “bersaglio” sia esso celeste che terrestre non deve più necessariamente essere visibile ad occhio nudo e quindi debba essere sempre otticamente ingrandito per essere compreso e studiato – o colpito - .

Un cannocchiale è formato principalmente da due parti, l'obiettivo che è il sistema di lenti rivolto verso il soggetto e l'oculare, che è il sistema di lenti rivolto verso l'osservatore. All'obiettivo e al suo diametro compete la capacità di separare particolari molto vicini, ed è il potere risolutivo, mentre l'oculare è deputato ad ingrandire l'immagine, senza aumentarne però il numero di dettagli, la cui quantità e risoluzione dipende esclusivamente dalle lenti del cannocchiale. L'obiettivo forma sul suo piano focale l'immagine dell'oggetto osservato, mentre l'oculare serve sia come lente di ingrandimento sia ad osservare l'immagine, cioè a rendere visibile all'occhio l'immagine con accomodamento all'infinito. Il cannocchiale utilizza una lente divergente come oculare; inoltre questo è disposto tra l'obiettivo e il suo piano focale (detta posizione “intrafocale”).
Ciò permette al cannocchiale di essere sensibilmente più corto di un telescopio, nonostante ne condivida i principi di funzionamento.


Telescopi riflettori, rifrattori e cannocchiali

Il telescopio riflettore è un tipo di telescopio che raccoglie la luce, quindi l'immagine, per mezzo di uno specchio parabolico concentrandola sul fuoco della parabola, dalla quale può essere osservata o analizzata. Grazie a sistemi interni di specchi i telescopi rifrattori possono raggiungere considerevoli lunghezze focali indipendentemente dalla loro lunghezza effettiva.
I telescopi rifrattori sono invece costituiti da un tubo che sorregge al suo interno un gruppo di lenti. Alcuni modelli hanno una lunghezza focale identica alla lunghezza stessa del tubo mentre altri, grazie a differenti sistemi di lenti interne, possono raggiungere lunghezze focali decisamente superiori alla lunghezza del tubo stesso.
Tutti i telescopi rifrattori convogliano sull'oculare un'immagine capovolta e invertita, esattamente come l'immagine che si forma sul fondo della retina dell'occhio; a seconda del sistema di prismi utilizzati l'immagine può risultare semplicemente raddrizzata o anche con i lati giustapposti rispetto all'immagine reale. I Fieldscope si basano proprio sulle proprietà dei telescopi rifrattori. Il telescopio riflettore è un tipo di telescopio che raccoglie la luce per mezzo di uno specchio parabolico, concentrandola sul fuoco della parabola, dal quale può essere osservata, fotografata o analizzata mediante strumenti. Più semplici da costruire e più efficaci rispetto ai telescopi a rifrazione, sono oggi i telescopi più utilizzati per l'osservazione ottica.

Ingrandisci l'immagine
un Fieldscope EDG 85: i Fieldscope sono disponibili
nella versione A con oculare angolato di 45 gradi e
nella versione a osservazione lineare, entrambi con diametro
della lente frontale da 85 e da 65mm.

Metodi di pagamento: