Premessa
Ogni viaggio è, nella sua essenza, un movimento da un punto a un altro. Geografico, di norma, ma anche interiore. Esistono modi di viaggiare innumerevoli, quanti i piedi che li portano in giro e gli occhi che osservano il mondo. Viaggiare è accostamento, ricerca, scoperta, approdo (più tappe che meta), vacanza, ozio, avventura.
Fotografia, vuole l'etimologia, è "disegnare con la luce". Un modo di riorganizzare e fermare - in un fotogramma - l'esperienza di un momento, una porzione del mondo che ci circonda, attraverso una combinazione di tempi e diaframmi, volumi e atmosfere. Documento, simbolo, immagine che si ferma nella memoria. Parte da un desiderio di conoscenza, diventa sforzo di interpretazione, possibilità di raccogliere sensazioni e riportare a casa un racconto per immagini di attimi di vita (l'istante decisivo caro a Henri Cartier-Bresson), dei ricordi forti di circostanze vissute da trasmettere eventualmente ad altri. È un mezzo di espressione e comunicazione di forza enorme, un linguaggio universale che supera barriere di lingua e cultura.
© Antonio Politano
Polinesia, Tahiti: il tramonto ha l'oro in bocca
Per alcuni (Ferdinando Scianna, che esprime il punto di vista del fotografo) la condizione di chi viaggia è quasi equivalente alla condizione di chi fotografa perché appena si esce da casa si sta viaggiando; per altri (Eric Newby, punto di vista dello scrittore-viaggiatore) la fotografia e il viaggio possono essere nemici perché la prima toglierebbe il piacere del secondo che diventerebbe un pretesto per collezionare immagini. Quando accade, quando l'ossessione di riportare a casa il souvenir fotografico prevale, l'uno e l'altra perdono. Invece la fotografia e il viaggio possono coesistere, essere due forme di ricerca (ed espressione di sé) che corrono in parallelo, sebbene l'atto di fotografare dovrebbe seguire l‘esperienza non precederla. Il viaggio regala intensità, esposizioni all'insolito che possono aiutare l'occhio fotografico a esprimersi.
© Antonio Politano
Iraq, Baghdad: ingresso al cortile della moschea
© Antonio Politano
Mongolia, Karakorin, ingresso del monastero buddhista dell'antica capitale
dell'impero fondato da Gengis Khan
Per chi viaggia lo scenario, in questi anni, è cambiato. C'è stato l'11 settembre, l'acuirsi di molti conflitti, l'avanzamento della società globale, l'incremento delle mescolanze e contaminazioni tra culture, l'esplosione di Internet, il consolidamento del viaggio come valore e comportamento diffuso. Il mondo è vasto e multiforme, da scoprire di persona altro che web o tv. Appena fuori casa o lontano, dietro l'angolo o altrove. Quanto più possibile leggeri, lenti, indipendenti. Consapevoli di esportare modelli, produrre impatto. Rispettosi dell'ambiente, naturale e culturale, di cui si entra temporaneamente a far parte. Responsabili, permeabili. Aperti all'incontro, all'ascolto, alla sorpresa. Turisti-viaggiatori consci di essere visitatori occasionali, di passaggio, con valigie o zaini, alla ricerca di esperienze, orizzonti di bellezza, panorami di senso.
Questo piccolo manuale è un insieme di considerazioni sul fotografare in viaggio, note e suggerimenti sparsi, qualche consiglio e proposta di riflessione frutto di esperienza sul campo, ma non di regole. Le regole esistono e non esistono, e in ogni caso vanno prese con beneficio d'inventario, registrate, frullate e poi seguite o meno, parzialmente o per intero, a seconda della propria sensibilità. Il dibattito è ampio, le scuole di pensiero diverse, legittimamente. Dalla fotografia che dà la «sensazione di poter avere in testa il mondo intero, come antologia di immagini» (Susan Sontag) al «porsi davanti al fotografare come problema» (Arturo Carlo Quintavalle) per superare l'iconografia tradizionale, i paesaggi pittoreschi, i virtuosismi tecnici a favore della normalità, della verità. Ogni scelta è rispettabile. Ogni posizione è lecita, l'importante è che funzioni espressivamente. A ciascuno il suo modo di fotografare (e viaggiare).
© Antonio Politano
Antartide, Penisola Antartica:
incontro ravvicinato con pinguini
|
© Antonio Politano
Francia, Provenza: campo di lavanda
con turiste
|
|