L’universo femminile di Mario Testino
Fino al 23 novembre è possibile vedere presso la Fondazione Memmo, all’interno di Palazzo Ruspoli a Roma, la mostra
Todo o Nada di
Mario Testino, che lo scorso luglio ha aperto la fashion week di
Altaroma in collaborazione con tre maison storiche della moda italiana come Fendi, Gucci e Valentino. «Un percorso che va dalla haute couture alla nudità, compreso il processo intermedio che svela la forma», afferma Testino, una scelta di
54 immagini - a cura di Patrick Kinmonth - che mette in evidenza la
moda e il
nudo, le due sfere ricorrenti nel lavoro del fotografo peruviano (di padre italiano e madre irlandese). Comprese fotografie in cui le modelle indossano abiti stravaganti, e si trovano in allestimenti creati per esprimere una grande teatralità. Le immagini mostrano, indirettamente, il
rapporto che si stabilisce tra il fotografo e le sue modelle; dal glamour delle
top model, nude o con capi haute couture, in qualche caso fotografate con lieve ironia e senso dell’umorismo, alla bellezza delle
amiche e di
donne anonime. Ode all’universo femminile,
Todo o Nada è una sintesi dell’immagine iconica della donna che Testino ha definito durante la sua lunga carriera: «Donne che, nonostante la loro forza, non perdono mai la loro
femminilità e non usano la loro bellezza come un’arma. Donne di
carattere che sanno esprimere i propri desideri e i nostri».
Gli scarti di valore di Francesco Cabras
SCRAPS ®Francesco Cabras |
Fino al 10 ottobre la galleria Crossroad di Capalbio presenta Scraps, quello che resta, una mostra fotografica del regista e fotografo Francesco Cabras a cura di Nicoletta Di Pietro Nardi. Opere uniche composte da più immagini, frammenti di visioni, sedimentate durante viaggi e reportage realizzati in giro per il mondo. Ogni opera propone una sequenza di quattro o più scatti, un assemblaggio verticale/orizzontale di memorie on the road, sempre molto pensato, sia dal punto di vista formale e cromatico che dal punto di vista concettuale. Lo scarto, quello che resta, cui allude il titolo della serie e della mostra, non è solo uno scarto visivo, ma anche materico: il legno che costituisce le cornici in cui le foto sono innestate, è infatti materiale riciclato da camion merci che in passato hanno attraversato l’ Asia e il Medio Oriente e sui quali lo stesso Cabras ha viaggiato per anni. Come spiega l’autore, «se queste fotografie sono state scattate sotto un incantesimo esotico, la loro rivelazione avvenuta attraverso la costruzione di questo lavoro, è stata possibile grazie a quel reciproco mutamento che avviene con il tempo e che cambia sia noi stessi che le cose. Il termine scraps, anch’esso non privo di esotismo, in inglese indica un materiale tecnico di scarto che se riciclato adeguatamente acquista un valore effettivo, lontano dalla sua origine».
SCRAPS ®Francesco Cabras
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Concorsi, Travel Photographer of the Year 2011
Il Travel Photographer of the Year, nato nel 2003, non è più soltanto un premio con diverse categorie (tra cui Portfolio, One Shot, New Talent), aperto a professionisti e amatori, ma anche la possibilità, per le immagini vincitrici o quelle considerate highly-placed, di apparire nella serie di libri Journey o di far parte delle esposizioni organizzate alla Royal Geographical Society. Quest’anno, il termine per presentare le immagini è il 9 ottobre (per tutte le info: (www.tpoty.com). Per aiutare il processo di selezione, sempre molto delicato, il Tpoty ha preparato una lista, senza un particolare ordine di importanza, di elementi di cui tener conto, che di seguito riportiamo: Sharp focus, Use of light, Viewpoint, Accurate exposure with good balance between shadow and highlight detail, Strong composition, Creativity, Consistency across a portfolio, Originality, Good colour balance and tonal range, Use of colour, Use of depth of field and shutter speed, Use of shape and form, Themes linking the images, Subtlety, Thoughtful picture selection and for portfolio images which fit together, Impact, Following the brief, Dynamism or movement, Interpretation of the category theme, Atmosphere, Engagement, An interesting subject, Capturing the moment, That WOW factor.
® James Morgan |
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Leggere l’arte occidentale, secondo Flavio Caroli
A dieci anni dalla prima edizione, torna in libreria un’opera di riferimento per conoscere e approfondire la storia dell’arte occidentale, dal Rinascimento ai giorni nostri. Compendio di oltre trent’anni di riflessioni sul tema da parte di Flavio Caroli, “volto dell’arte a Che tempo che fa” com’è definito lo studioso nella fascetta di copertina. Nel volume La storia dell’arte raccontata da Flavio Caroli edito da Electa (645 illustrazioni, 570 pp., 19,90 euro) lo storico dell’arte ci parla di oltre 600 capolavori che appartengono al nostro immaginario collettivo e affronta i cinque secoli chiave dell'arte occidentale, dal Rinascimento ai giorni nostri, lungo il filo conduttore della linea introspettiva dell'arte. Il grande affresco inizia con la fine del Quattrocento, quando gli artisti, che fino a quel momento raffiguravano il mondo esterno e visibile, si rivolgono all'interno e all'invisibile, diventano una telecamera puntata verso l'inconscio, in un’esplorazione che procederà lungo tutto il Cinquecento, il Seicento, il Settecento, attraverserà il pensiero romantico e, alla luce della scoperta della psicanalisi freudiana, approderà al complesso e articolato universo contemporaneo.