Il nudo è un genere sempre di moda. Ma con dei rischi: cattivo gusto, volgarità, déjà-vu, sessismo. Perciò è una materia difficile da trattare e rendere. Vi sono fotografi che, magari con dei distinguo, sono indubitabilmente degli interpreti potenti del genere. Come Newton e Bisang. Al tedesco Helmut Newton, forse il più popolare al mondo nel settore, il museo kunsthaus di Apolda, in Germania, dedica una retrospettiva che include 75 immagini realizzate dal 1973 al 2002, larghi formati b&n e colori, con corpi e volti sconosciuti e star come Naomi Campbell, Monica Bellucci, Charlotte Rampling. Lo svizzero Bruno Bisang ha invece annunciato un lavoro molto personale, basato sulle Polaroid scattate per preparare le immagini finali sui suoi set.
Newton, si sa, era un maestro del genere. Provocatorio, duro, voyeur, elegante, esteta, un'icona lui stesso. Diventato «un'icona attraverso la creazione di icone», ha scritto qualcuno. Celebre e influente, nel mondo della moda e della fotografia. Creatore di "supermodelle", ormai parte integrante dell'immaginario, quasi algide e intoccabili nella loro nudità, inviolabili e inavvicinabili, intriganti e glamour. Con un'aria di sfida, a volte sottesa, altre esplicita. Corpi nudi, esibiti, tra purezza e ambizione, lusso e feticismo. Qualcuno parla di capolavori estetici, altri di sfruttamento dell'immagine della donna. Di sicuro buca, l'occhio, l'obiettivo, anche se il pericolo è la noia da ripetizione.
Violetta's Foot in Marie Valentine's Shoo, 1998, © Helmut Newton Estate |
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Bellucci, Monte Carlo, 2001
© Helmut Newton Estate |
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The Arielle Portfolio, 1982/99,
© Helmut Newton Estate |
Per Bisang, fotografo di successo tra ritratto e moda, Milano e New York, è venuto il tempo di un progetto più intimo: Polaworld. Che copre gli ultimi 30 anni di carriera, con un'ideale selezione di immagini tratte dalle serie Nudi, Moda, Lingerie, Glamour, Ritratti, Celebrità, Istantanee, Backstage. Foto non ritoccate, non artificiali, con un'anima: «tutte le immagini sono Polaroid originali senza alcun ritocco», sottolinea Bisang annunciando l'uscita di un libro per i prossimi mesi, «le imperfezioni ne sono parte!». Tutte le immagini che confluiranno nel libro, di cui anticipiamo alcune pagine, «sono originali, pure, vergini», rivendica Bisang. «Voglio provare che un fotografo deve mostrare un lavoro credibile permeato di essenza e di vita. In fondo, questo libro è semplicemente un ritorno alle origini».
© Bruno Bisang, Polaworld
www.kunsthausapolda.de
www.brunobisang.com
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