«Legato come sono ai "miei" luoghi, mi è sembrato naturale realizzare le fotografie della tesi in Toscana, dove sento di potermi esprimere al meglio, immerso nella cultura e nel modo di vivere e sentire la terra che più mi rappresentano. Ho cominciato per caso, come spesso capita, poi ho approfondito la conoscenza delle persone che hanno partecipato a questa idea; loro stesse mi hanno introdotto ad altri artigiani e artisti che con grande pazienza mi hanno spiegato, raccontato e fatto capire il loro lavoro. Sono grato a tutti loro – in particolare a Piero che mi ha guidato nella comprensione di tutto. Ogni artigiano e artista è stato sorprendentemente disponibile nello spiegare i dettagli del suo mestiere e ha di buon grado accettato la mia presenza di fotografo in spazi non pensati per ricevere un pubblico – tra angeli e madonne – nonostante questo potesse mettere a rischio le loro preziose opere.
© Livio Bargagli-Stoffi
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Queste immagini sono state realizzate in quattro diversi laboratori artigiani a Pietrasanta (Lucca), tutti affacciati sul medesimo piazzale; attività distinte che collaborano professionalmente in produzioni particolarmente apprezzate all'estero. Ho avuto l'onore di assistere al lavoro di artigiani riconosciuti a livello mondiale. Un'esperienza che mi ha regalato suggestive immagini di mosaicisti, artisti delle fusioni in bronzo, scultori del marmo e della pietra; quelle stesse immagini che ho raccolte in questo libro-tesi. Tutti indistintamente mi hanno comunicato particolari che mi hanno aiutato a capire la centralità del lavoro di ciascuno. Anche così mi hanno raccontato un pezzo della loro vita. C'è chi si è limitato ad acconsentire alle mie riprese, e a definirsi un prestatore di mano d'opera, e chi è andato oltre, e mi ha permesso di calarmi in atmosfere irripetibili e non fotografabili. I miei più sinceri ringraziamenti vanno quindi agli artigiani di Pietrasanta».
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© Livio Bargagli-Stoffi |
Così introducevo, nel 2003, il mio lavoro di tesi. A distanza di qualche anno ritengo che l'introduzione sia ancora valida, così come valide rimangono le immagini. Volendo approfondire le motivazioni che mi spinsero alla documentazione di quella realtà, credo che ruolo non secondario ebbe il romanticismo intrinseco a questi mestieri. Come è sempre stato, con pochi ausili e attrezzature tecnologiche a Pietrasanta si dà forma a pietra, vetro e metallo. I lavori dello scultore, mosaicista e fonditore; lavori duri, dove l'uomo sfida la materia alla ricerca di una struttura e di un'immagine armoniosa. La passione anima queste persone, il cui lavoro è riconosciuto ed apprezzato soprattutto altrove. professionisti che non hanno timore a mostrare la loro opera, consapevoli dell'importanza della conoscenza che tramandano. Artigiani che non hanno cambiato la loro esistenza in funzione del successo. Mestieri fatti d'esperienza, trucchi, conoscenza. Soprattutto mestieri vivi. Tutta la documentazione è stata realizzata con una Nikon F5 con pellicola Fuji Superia 800, in seguito acquisita digitalmente.
© Livio Bargagli-Stoffi
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Chi è
Pisano di nascita e lucchese d'adozione, Livio Bargagli-Stoffi ha cominciato a fotografare con l'apparecchiatura Exakta del papà a 13 anni, quando fotografare costava ancora molto. Caparbiamente ha continuato a fotografare fiori ed i soggetti più semplici per comprendere cosa rendesse interessante l'immagine, proseguendo per errori e correzioni successive. Dopo il liceo ha frequentato, appoggiato silenziosamente dal padre, l'istituto europeo di design di Milano completando il corso triennale di fotografia, tentando di assorbire tutte le nozioni ed esperienze.
© Livio Bargagli-Stoffi
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Purista della pellicola in bianco e nero, negando la possibilità di scattare in digitale per la qualità non ancora soddisfacente, ha avuto modo di approfondire l'argomento con Ugo Conti, specializzato nell'infrarosso. Con lui ha trascorso molte ore in camera oscura, carpendo i suoi segreti di lavorazioni e spiegazioni tecniche. Purista della pellicola in bianco e nero, negando la possibilità di scattare in digitale per la qualità non ancora soddisfacente, ha avuto modo di approfondire l'argomento trascorrendo molte ore in camera oscura con esperti della fotografia all'infrarosso, carpendone metodi e tecniche particolari. Innamorato della fotografia di reportage, ma sufficientemente timido, oggi fotografa prevalentemente in studio, bambini ed adulti; recentemente ha prodotto immagini per alcune agenzie pubblicitarie. Frequentemente fotografa teatro, produzioni artistiche di gioielli, e riproduzioni di quadri, non disdegnando occasionalmente la fotografia di cerimonia, divertente ed al contempo stressante. Il bello di chi come Livio "è" fotografo (e non "fa" solo il fotografo) è la capacità di vivere in una dimensione in cui i tempi si dilatano, si confondono, s'intersecano ed infine si associano. La frenesia del mondo attuale non riesce a farsi spazio in quest'universo parallelo dove la parola chiave sembra essere "l'attesa". Nel mondo di Livio la foto non corrisponde ad un clic ma a giornate e giornate passate a pensare al progetto, all'idea, alla vita, al luogo, alla luce, al senso, al posto che avrà quella sua foto nell'opera complessiva. La fotografia diventa parte della vita, anzi è la vita stessa, vista ed affrontata con occhi diversi, con prospettive più ampie, con sogni, immaginazioni, suggestioni che non tutti hanno il privilegio di sperimentare.
"Tu puoi anche non scattare mai, non importa, sei un fotografo lo stesso: perché hai aspettato di fare la foto, hai aspettato ore, giorni. Anche anni." (Palline di pane, Paola Mastrocola)
[Ugo Conti]