Far Oer, un arcipelago sperduto nell'Oceano Atlantico, 18 isole custodi di leggende e tradizioni, dove la natura è ancora padrona di dettare le proprie regole. Sarà difficile dimenticare il benefico senso di pace che le Far Oer sanno trasmettere, l'impressionante quantità di pecore, che non hanno mai smesso di stupirci per l'irriverenza e la placidità, di uccelli e di bambini. Panorami che tolgono il fiato e che ti fanno sentire piccolo di fronte alla grandezza della natura, il senso perenne di incertezza legato alle condizioni climatiche, il silenzio di alcuni luoghi, dove per un attimo ci si sente davvero esclusi dal mondo, quello reale, quello che conoscono tutti, e si entra a far parte di una dimensione surreale, privilegio di pochi, che qui custodiscono gelosamente e con grande orgoglio.
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Gli isolotti Drangarnir e Tindhòlmur visti dal villaggio di Bøur, sull'Isola di Vágar |
Le Far Oer, nonostante la loro ridotta estensione, riescono ad offrire infinite occasioni per fare buone fotografie. Sono un trionfo di paesaggi mozzafiato e di animali, soprattutto uccelli. Il punto di forza di questo piccolo, grande paradiso è il prevalere della natura, in ogni sua forma. Fin dal primo momento ho potuto apprezzare la dinamicità del tempo che offre molte occasioni per realizzare piacevoli foto di paesaggi. Se la luce non convince è possibile ritornare con facilità nello stesso posto qualche ora dopo o i giorni seguenti, grazie alle brevi distanze da percorrere in auto. Difatti, per andare da un estremo all'altro dell'arcipelago, si impiegano circa due ore (le isole sono collegate da tunnel sottomarini).
Le previsioni del tempo è utile guardarle fino ad un certo punto: essendo in pieno oceano, il tempo varia di continuo e ogni isola ha i suoi microclimi. A seconda di come girano i venti si vanno a creare molteplici situazioni, basta fare pochi chilometri o attraversare un tunnel per passare dalla pioggia al sole. Qui con il cattivo tempo non si scherza. Sulle isole non collegate dai tunnel, e quindi raggiungibili solo in nave o in elicottero, si rischia di restare isolati per giorni, addirittura settimane in occasione di forti perturbazioni. È quindi importante tenerne conto.
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Isola di Sandoy |
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Pulcinelle di mare sull'Isola di Mykines |
La stagione migliore è sicuramente l'estate, il tempo è più clemente, i collegamenti in nave sono più frequenti e le isole si popolano di uccelli per la nidificazione. Le Far Oer possono vantare la popolazione di uccelli probabilmente più numerosa al mondo. Sono state censite oltre 300 specie, di queste una cinquantina vi nidificano regolarmente, altre trenta saltuariamente. Per citarne alcune: pulcinelle di mare, ostraleghe, urie, urie nere, sule, fulmari, gabbiani, gabbiani tridattili, gazze marine, storni, sterne artiche, smerigli, procellarie artiche, stercorarie, cormorani.
Mykines è sicuramente l'isola più sorprendente e più popolata. Qui è presente l'unica colonia di sule, che vive sul Mykines Holmur. Nell'interno delle isole vivono numerose colonie di anatre del piumino, pivieri dorati, colombe delle rocce e ostricai. Inoltre è possibile trovare migliaia di pecore ovunque, anche nei posti più remoti, oltre a cavalli e bovini. Con un po' di fortuna, nelle acque circostanti le Far Oer è possibile avvistare grandi branchi di delfini pilota, balene, tursiopi, orche, delfini, focene e foche. La visita dell'isola di Mykines richiede un'attenta pianificazione, principalmente a causa dell'incognita maltempo. In estate è possibile raggiungerla con un traghetto che, dal villaggio di Sørvágur (isola di Vágar), raggiunge in circa 45 minuti il porticciolo di Mykines (nome dell'isola, ma anche dell'unico villaggio). L'isola è inoltre raggiungibile tutto l'anno con l'elicottero, servizio curato dall'Atlantic Airways, la compagnia aerea di bandiera dell'arcipelago.
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Isola di Eysturoy. Sullo sfondo, a sinistra, il villaggio di Fuglafjørður |
Per quanto riguarda l'equipaggiamento fotografico, è utile qualsiasi focale. Un grandangolare può essere utile per riprendere paesaggi e anche alcuni animali. Con un po' di pazienza è possibile avvicinarsi tantissimo alle pulcinella di mare e ai gabbiani, soprattutto dove nidificano. Per le sule e altri uccelli più diffidenti, invece, è necessario un teleobiettivo, pari a 400mm o superiore. Il treppiede, o comunque un supporto, è spesso necessario a causa delle violente raffiche di vento che investono le isole. Consiglio fortemente l'utilizzo di una protezione contro la pioggia o l'impiego di fotocamere e obiettivi tropicalizzati. Conviene avere con sé un bagaglio che copra le più disparate situazioni meteorologiche. Anche in estate sono indispensabili la giacca, i pantaloni antivento e impermeabili, e un paio di scarpe comode, antiscivolo e resistenti all'acqua, perché spesso il vento non dà proprio tregua e la pioggia può arrivare improvvisamente. Utili anche un paio di guanti e un cappello.
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Villaggio di Kvivik, Isola di Streymoy |
Le Far Oer - 18 isole con pochi abitanti (48 mila, dispersi su un territorio di poco inferiore alla superficie del comune di Roma), tante pecore (87 mila), un'infinità di uccelli marini (3 milioni e mezzo) - sono una regione autogovernata del Regno di Danimarca. Piccole terre nel cuore del Nord Atlantico, al centro del triangolo Islanda-Norvegia-Scozia, ai bordi settentrionali dell'Europa. Battute dal vento e dal mare, in una delle aree più tempestose dell'Atlantico, all'incrocio tra le acque calde della Corrente del Golfo e quelle fredde dell'Oceano Artico. Il suo isolamento è ormai relativo: per raggiungerlo basta un'ora di volo da Norvegia e Islanda, due da Copenaghen, un giorno e mezzo in nave dallo Jutland danese. Pur facendo parte della Danimarca, le Far Oer sono una nazione dall'identità millenaria con antenati e progenitori vichinghi venuti dalla Norvegia meridionale. Una nazione, con tanto di squadra di calcio (che ha incontrato la Nazionale italiana nel corso delle qualificazioni agli ultimi Campionati d'Europa), compagnia aerea, bandiera, parlamento (che si vuole il più antico d'Europa, istituito nel 900), una capitale - Tórshavn - per alcuni la più piccola del mondo (20 mila abitanti). |
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Raccolta dell'erba da fieno nei pressi del villaggio di Trøllanes sull'Isola di Kalsoy
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