Il Museo delle Culture di Lugano ospita fino al 30 marzo l'esposizione L'India al tempo di Gandhi, nell'ambito della rassegna «Esovisioni» dedicata dal 2005 al tema dell'esotismo, nel ritratto fattone nel 1930 dal grande fotoreporter svizzero Walter Bosshard, inviato dall'Agenzia berlinese Dephot per documentare la situazione di generale agitazione contro la presenza britannica e il nascente movimento d'indipendenza. Bosshard ha la ventura d'incontrare Gandhi e di fotografarne la vita privata con quel taglio di semplicissima, ma proprio per questo autorevole, ieraticità, che diverrà da allora in poi uno degli stereotipi dell'iconografia pubblica del Mahatma. Bosshard descrive visivamente il fermento d'un mondo all'alba di un cambiamento epocale, sospeso fra il retaggio d'un passato ancora manifesto nelle architetture e nelle forme della cultura e un impegno civile che trasforma le grandi masse nel soggetto narrante degli immensi spazi luministici del sub-continente indiano.
La scena dell'arte di Ugo Mulas a Roma, Milano e Torino
Un libro prezioso e tre mostre per celebrare un fotografo che ha attraversato, ritratto e fissato in immagini l'arte del Novecento e i suoi protagonisti più importanti: "Ugo Mulas. La scena dell'arte", edito da Electa (568 pp., formato 24x28 cm, 600 illustrazioni, euro 75), e un'esposizione, la prima antologica a lui dedicata, articolata in tre sedi: Roma (MAXXI, dal 4 dicembre 2007 al 2 marzo 2008), Milano (PAC, dal 5 dicembre 2007 al 10 febbraio 2008) e Torino (GAM, dal 26 giugno al 19 ottobre 2008). Circa 600 opere suddivise in sezioni parallele nelle diverse sedi. A Roma, 300 foto - articolate in Biennali, Ritratti, Eventi, Verifiche - che ripercorrono l'arte in Italia tra gli anni ‘50 e ‘70, attraverso i ritratti dei protagonisti e i reportage sui principali eventi artistici del periodo, seguendo il doppio filo della documentazione dell'arte e dell'evoluzione linguistica dell'opera di Mulas. A Milano, invece, le foto che illustrano la ricerca fotografica dell'autore tra gli anni '60 e '70 - New York: arte e persone 1964 - 1967, Nuove ricerche 1967 - 1969, Le Verifiche - e il suo passaggio dal reportage alla fotografia analitica. Le due sezioni della mostra confluiranno poi in una rassegna finale a Torino che offrirà un quadro approfondito e completo di un protagonista della scena fotografica italiana del dopoguerra.
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Franco Fontana a Leggermente Fuori Fuoco di Salerno
Nel cuore di Salerno ha aperto lo scorso mese Leggermente Fuori Fuoco, un nuovo spazio dedicato alla fotografia, con la mostra "Paesaggi urbani e naturali" di Franco Fontana (fino al 30 gennaio), firma celebre per un debutto ad alto livello della galleria-bookshop che intende sviluppare il proprio discorso sull'arte della fotografia con quattro mostre all'anno, di cui una dedicata al lavoro di una fotografa (sono già in corso contatti con Letizia Battaglia), e poi workshop, seminari, incontri, giornate di studio e laboratori didattici animati da fotografi, critici e studiosi. Secondo Nicola Palma, anima della galleria, "finora la fotografia è stata vista come un sussidio, un ausilio della scrittura, una maniera per rappresentare il reale. Invece, come ci insegna Fontana, è anche astrazione, puro rapporto di arte e colore che il fruitore può interpretare soggettivamente trasformandosi in ideale coautore dell'opera". Fontana sarà ospite della galleria, in gennaio, per un incontro-dibattito con il pubblico.