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Quelli di Bagheria
di Ferdinando Scianna
Lugano, Galleria Gottardo, dal 30 aprile al 24 agosto 2002

"Quelli di Bagheria" è il titolo della mostra che la Galleria Gottardo di Lugano, nell'intento di approfondire il discorso sulla fotografia italiana, dedica a Ferdinando Scianna, uno dei fotografi italiani più importanti di oggi.
Una mostra, e il libro che la accompagna, che rende omaggio al paese natio dell'artista (Bagheria, in provincia di Palermo) che ha cercato di ricostruire, di immaginare la propria infanzia, la propria adolescenza in quel tempo e in quel luogo, perché, come dice Scianna "le fotografie non restituiscono 'ciò che è stato', piuttosto ripropongono in una sorta di lancinante presente ciò che non è più".
La mostra raccoglie una selezione di circa 390 immagini in bianco e nero, esposte per la prima volta, accompagnate da testi sparsi scritti dall'artista.

Le fotografie hanno la particolarità di essere state scattate da Scianna prima di divenire fotografo, sono poi state conservate a lungo in una scatola di legno e in gran parte neppure stampate: "fotografie che per una strana rimozione avevo quasi dimenticato senza dimenticarle affatto, sapendo benissimo che c'era quella cassettina di legno".
Punto focale della mostra è la Sicilia, terra d'origine don la quale Scianna ha sempre mantenuto legami profondi e che gli ha ispirato il suo primo lavoro importante "Feste religiose in Sicilia", pubblicato nel 1965 con la prefazione di Leonardo Sciascia.

L'idea del libro "Quelli di Bagheria" e la mostra presentata alla Galleria Gottardo ricordano e, indirettamente, rispondono all'invito di Sciascia che a suo tempo aveva tentato un corso analogo dedicando una ricerca al proprio paese natio, Racalmuto. La mostra presenta fotografie e testi, quali varianti di lettura, parole e immagini: due modi di raccontare, di dire le cose.
Una mostra da leggere dunque attraverso due diversi canali: quello segnico/grafico della scrittura e quello documentario delle immagini. I testi, nati man mano, pur accostandosi alle immagini ne restano indipendenti.

A volte si riducono a un elenco di nomi di persone ricordate dal fotografo, oppure ci viene proposta una ricetta per le lumachine "da cucinare a picchi pachhiu", o ancora ci viene raccontato un aneddoto personale, un "frammento della memoria". Accanto a ciò: i volti, le piazze, la gente di Bagheria.

Un catalogo (trilingue: italiano, inglese e spagnolo) proporrà le riproduzioni delle fotografie in mostra ed i testi del fotografo-autore che così esplica i suoi intenti: "Ho tentato con questo libro, che mi è sembrato il più difficile fra quanti ne ho fatti, ma anche il più appassionante da fare, e spero anche il più sincero, di scavare, come Sciascia suggeriva, nella 'camera oscura' della memoria attraverso le mie stesse fotografie, riportandone frammenti verbali a loro volta simili a istantanee".

 

I volti della storia
di Robert Capa
Milano, Palazzo dell'Arengario, dall' 8maggio all'8 settembre 2002

"I volti della storia" è un viaggio nella vita di Robert Capa, una panoramica accurata e inedita dei più intensi ritratti scattati dal famoso fotogiornalista, fondatore di Magnum Photos, nel corso della sua carriera dal 1932 al 1954.
Robert Capa è stato uno dei più grandi fotografi del ventesimo secolo, dotato dello spirito di un appassionato giornalista e dello sguardo di un grande artista, instancabile viaggiatore e curioso del mondo. Questa mostra rende omaggio a un interprete della storia, al suo talento di fotografo, alla sua capacità di sentire le persone, fedele al motto che per fare buoni ritratti bisogna "amare la gente e farglielo capire". Capa è noto soprattutto come fotografo di guerra, ma tra i settantamila negativi impressionati nella sua vita, un buon numero è dedicato ai ritratti.
Non solo personaggi famosi ma uomini e donne comuni, attori a volte silenziosi della storia.

L'interesse per "il fattore umano" è sempre stato fondamentale per Robert Capa che, curioso e attento, cercava di comprendere e raccontare i fatti dela storia attraverso gli sguardi e i volti di chi questa storia la decideva o, più spesso, la subiva. Così, attraverso i protagonisti di un'epoca, ripercorriamo la storia di un uomo, dei suoi incontri, ma insieme anche la storia del secolo appena trascorso.
Non mancano ritratti dei protagonisti della Guerra di Spagna, della Seconda Guerra Mondiale raccontata tra l'Inghilterra, il Fronte Africano, l'Italia e l'Europa. Alla campagna d'Italia poi è dedicata una selezione speciale di 26 fotografie.
Poi, le foto della Liberazione (agosto 1944), il dopoguerra in Europa, il viaggio in Unione Sovietica con Steinbeck, la nascita dello Stato d'Israele fino alle sue ultime immagini in Indocina. Una selezione particolare dei ritratti è dedicata poi ai suoi amici: da Ingrid Bergman a Pablo Picasso, da Ernest Hemingway a Henri Matisse e William Faulkner.

"Capa era in grado di fotografare il movimento, l'allegria e lo sconforto. Era in grado di fotografare il pensiero. L'opera di Capa è in se stessa la fotografia di un grande cuore e di un'empatia irresistibile".
John Steinbeck

 

Parigi+Klein
di William Klein
Roma, Palazzo delle Esposizioni, dal 23 Aprile all'1 Luglio 2002

Nella tradizione delle città fotografate e raccontate da Klein (pittore, fotografo, cineasta, grafico, personalità geniale che sfugge a etichette e categorie) – New York, già presentata come mostra proprio al Palazzo delle Esposizioni, Roma, Mosca, Tokyo – ecco l'ultima tappa, inedita finora, del percorso artistico e visionario di un grande autore dei nostri anni: Parigi+Klein, un nuovo progetto fotografico di William Klein dedicato interamente alla sua città d'adozione.
La mostra è presentata a Roma in eccezionale contemporanea con Parigi, dove verrà esposta alla Maison Européenne de la Photographie.

William Klein, americano di nascita, ha scelto di vivere a Parigi da oltre 50 anni perché ama questa città e in tutti questi anni non ha smesso di percorrere le sue strade, conoscerne o riconoscerne gli abitanti, sentirsi osservatore distaccato ma partecipe della sua vita.
La mostra è il frutto del suo lungo rapporto, fatto di fascinazione e passione, con Parigi: una nuova, sorprendente raccolta di immagini che racconta cinquant'anni di vita e di osservazione di uno dei più importanti fotografi del secolo.

Parigi+Klein, più di cento scatti tra colore e bianco e nero, come lo splendido libro che lo accompagna (edito da Contrasto), presenta immagini in grande formato che trascinano lo spettatore: la gente per le strade, l'ambiente della moda, i poliziotti, il mercato, i protagonisti della politica, i volti della metropolitana, il mondo del calcio, la vita di una città colta con lo sguardo unico di Klein.
Uno sguardo vivo, a volte caldo, altre malinconico, ma sempre umoristico, ironico e anche commovente. La mostra Parigi+Klein è uno degli appuntamenti del primo Festival Internazionale di Fotografia di Roma.

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