Il 2 ottobre è stato pubblicato in contemporanea mondiale Mandela. Il ritratto di un uomo, edito in Italia da Contrasto (pp. 356, 251 fotografie a colori e in bianco e nero, euro 48). Con la prefazione di Kofi Annan e l’introduzione del Reverendo Desmond Tutu, questo libro ricostruisce per la prima volta la vita dell’unico uomo che da solo può rappresentare per l’intera umanità il senso della giustizia, della lotta per la verità, dell’importanza di perseguire un sogno e poi realizzarlo, per se stessi e per il proprio paese. Questo uomo è Nelson Mandela, il grande Madiba del Sudafrica, l’uomo che ha fatto della sua personale lotta – gli anni in prigione, la liberazione, la guida del paese – un esempio per tutti di rettitudine e forza. Nel libro il racconto del suo epico viaggio verso la libertà è accompagnato da una completa collezione di immagini, da documenti, testimonianze e da oltre sessanta interviste realizzate espressamente per questo volume. I grandi leader del mondo, gli amici e i conoscenti - da Bill Clinton a Tony Blair, da Bono degli U2 al Presidente Thabo Mbeki, dai vecchi compagni della lotta contro l’apartheid in Sudafrica fino a Muhammad Ali - tutti hanno contribuito con le loro singole storie ed esperienze a realizzare questo ritratto unico di un uomo, guida e ispirazione di tanti, visto attraverso gli occhi di chi gli sta vicino.
Bariphotocamera International Award 2006
© Francesco Cito
© Mario Cresci
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Francesco Cito e Mario Cresci si sono aggiudicati ex aequo il premio Bariphotocamera della Camera di Commercio di Bari. Lo ha deciso all’inizio di ottobre la giuria del concorso, composta da Gabriel Bauret, Giovanna Calvenzi, Marilena Di Tursi, Nikos Ekonomopulos, Gianni Berengo Gardin, Clara Gelao, Oscar Iarussi e Antonella Marino. La scelta dell’ex aequo fatta all’unanimità dai giurati è stata determinata, si legge nelle motivazioni, dalle “contrapposte scelte linguistiche e narrative dei due autori, che fanno parte della cultura internazionale dell’immagine”. “Barche, pescatori e pesci” è il titolo del lavoro di Francesco Cito, dedicato al comparto della pesca in provincia di Bari. C’era una grande flotta a Molfetta, decimata in pochi anni dagli incentivi statali a chi mandava in disarmo la propria imbarcazione. Ma anche assai provata dagli alti costi del carburante, dalle reti meno generose e dai guadagni sempre più ristretti. Il pescatore Mimmo, “con le sue rughe di fatica” lotta per la sopravvivenza a bordo del peschereccio “Nuova Ginetta”. Ma Cito ha raccontato anche la storia dei cantieri navali, dei pochi maestri d’ascia sopravvissuti alla conversione dal legno al ferro, ha colto i momenti salienti dell’asta al mercato del pesce. Il suo occhio sulla modernità del settore si è rivolto agli allevamenti ittici, in un nuovo “fronte del mare”. “Il sole nelle mani” è il titolo del lavoro di Mario Cresci, dedicato all’Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano, centro di eccellenza nella formazione post universitaria, nella ricerca scientifica applicata e nella progettazione di interventi di partenariato sul territorio nell’ambito di programmi di cooperazione internazionale. Gestione di risorse idriche e del suolo, protezione integrata delle colture frutticole mediterranee, agricoltura biologica mediterranea e agricoltura sostenibile gli ambiti di intervento dell’istituto.
Malena Mazza, Mode
A Padova, la Galleria Sottopasso della Stua propone dal 27 ottobre al 2 dicembre la mostra “Malena Mazza. Mode”, promossa dal Centro Nazionale di Fotografia: una ventina di foto di grande formato ambientate nel mondo della moda. Le immagini ritraggono bellissime modelle in ambienti e atteggiamenti inusuali che danno vita ad un sottile gioco di contrasti. La fotografa milanese focalizza il proprio occhio su particolari quali l’acconciatura, il trucco delle modelle e i gioielli, sempre ricercati ed eleganti, e che hanno il colore delle riviste patinate, con richiami ritmici di colori e forme che associano un elemento all’altro, per via esclusivamente plastica.
Ne deriva che l’ambiente non è solo lo sfondo di una scena ma anche il forte complemento dell’immagine stessa, che evidenzia le figure o, in alcuni casi, il soggetto protagonista che viene esaltato da esse. L’ambiente di queste fotografie, del resto, è sempre un luogo mitico, ideale, mai pratico, mai reale. Tale ambiente mitico, come mitici i volti e le sagome che vi prendono parte, rappresenta il mito della Moda stessa, come quel qualcosa di extra-ordinario che la rende un oggetto tanto misterioso quanto desiderato.