Parigi val bene un viaggio.
Sempre. Anche - soprattutto - fuori
stagione, come di questi tempi. Aerei e hotel meno
pieni, prezzi (forse) più bassi, minori affollamenti
nei luoghi topici. Ma comunque un'offerta
di cose da fare e vedere
come d'abitudine ricchissima.
Agli appassionati di fotografia (e non solo) segnaliamo
due luoghi in particolare:
la Fondation Henri Cartier-Bresson
e la Maison Européenne de la
Photographie.
© Henri Cartier-Bresson
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Alla fondazione di quello che da molti è ritenuto
il più grande fotografo vivente (ultranovantenne,
cofondatore dell'agenzia Magnum) è in scena in questi
giorni un'interessantissima mostra dal nome
Ce que j'ai vu ("cio che ho visto"), otto
lavori fotografici (dieci/dodici immagini per reportage)
messi a raffronto, significativi della storia della fotografia,
da Nadar ai nostri giorni, attraverso cui ci si può
rendere agevolmente conto della molteplicità di stili.
© Nadar |
La Fondation Henri Cartier-Bresson è stata inaugurata
il 2 maggio 2003. Né
museo, né mausoleo, è aperta
a fotografi, disegnatori, cineasti. Presenta, certo, esposizioni
dedicate all'opera di Henri Cartier-Bresson,
foto ma anche pitture, disegni, film, scritti. E poi esposizioni
di fotografi vicini allo spirito del maestro.
Ogni due anni la fondazione assegna il Premio
HCB, una borsa di 30.000 euro destinata a sostenere
il progetto di un fotografo presentato da una istituzione.
Il premiato del 2003 è Larry Towell
per il suo progetto "Il muro della terra di nessuno,
Palestina".
Il palazzo che ospita la fondazione è a Montparnasse.
Magnum Photos continua a gestire gli archivi così
come le esposizioni.
© Irving Penn |
La Maison Européenne de la
Photographie si trova invece nel pieno centro storico
della capitale francese, all'82 di rue François Miron.
A vocazione più contemporanea, la Maison ospita un
centro espositivo, una grande
biblioteca di consultazione,
una videoteca che riunisce
i film fondamentali realizzati da o su fotografi, dei laboratori
dove assistere alle tre fasi essenziali del lavoro fotografico:
lo sviluppo, la pagina stampata, e la pellicola. Ha inoltre
collezioni permanenti che raggruppano più di 12 mila
opere e ospita mostre importanti come quella del
© René Burri
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fotografo svizzero René Burri (fino
al 14 marzo), uno dei massimi del secolo XX, autore di grandi
reportage e ritratti (come quelli di Che Guevara e Picasso).
Altro fotografo ospitato in questo periodo alla Maison
Européenne de la Photographie è lo
statunitense Irving Penn, con la sua serie
fotografica consacrata al Dahomey (oggi Repubblica del Bénin),
in particolare ai ritratti che fece costruendosi un atelier
mobile, smontabile, leggero da trasportare.
© Studio Eidos di Franco Ortolani
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Chiudiamo il nostro invito al viaggio a Parigi, suggerendo
il nome di un hotel prestigioso dove far tappa nel tour
parigino: l'Hotel Napoléon,
un nome (altisonante) un programma (che rimane all'altezza),
due minuti a piedi dall'Arco di Trionfo
e uno per gli Champs Elysées,
un quattro stelle lussuoso ma con juicio, dal buon rapporto
qualità/prezzo, dove "scendeva" Errol
Flynn, che lo chiamava "il posto", ed
era frequentato anche da gente di mondo come Jean
Gabin, Josephine Baker, Orson
Welles.
Ospitato in un elegante palazzo Art
Deco, costruito a cavallo tra il diciannovesimo e
il ventesimo secolo, decorato nel classico stile napoleonico,
che conserva la memoria di una storia
singolare. Nel 1928, in pieno boom economico, Alexandre
Pavlovitch Kliaguine, ricco ed eccentrico uomo
d'affari russo, si innamorò perdutamente di
una giovane studentessa parigina
della locale Scuola d'arte. Come regalo
di nozze le offri l'Hotel Napoleon, per finirvi gli
studi nella tranquillità più assoluta. I coniugi
Kliaguine vissero felicemente nell'hotel per il resto
della loro vita e il Napoleon è ancor oggi proprietà
della stessa famiglia.
© Studio Eidos di Franco Ortolani
www.henricartierbresson.org
www.mep-fr.org
www.hotelnapoleonparis.com