Composita, magmatica, sfuggente a qualsiasi definizione precisa, la città è un'entità in perenne movimento, che esercita un'attrazione magnetica su quanti vi confluiscono, costituendone la linfa vitale e l'energia creativa.
Luogo simbolico, prima ancora che fisico, la metropoli vive in un rapporto di reciproca necessità con quanto è al di fuori dei suoi confini, spesso indefinibili; frutto di stratificazioni successive, dove le tracce del passato convivono con il presente, è un ricettacolo di stimolanti contaminazioni etniche e culturali.
Cuore pulsante dell'attività economica e fucina delle innovazioni più autentiche, la megalopoli moderna è anche sinonimo di ritmi frenetici, omologazione, degrado ambientale, e fulcro dell'esasperazione dei conflitti socio-razziali.
© Stuart Franklin
New York, Stati Uniti, 1998
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Nondimeno, la città esercita da sempre un fascino indiscusso poiché rappresenta una fonte di opportunità e di successo, incarnando, per molti, la speranza di una vita migliore.
Nel corso della sua carriera di fotoreporter, che lo ha condotto in giro per il mondo nei luoghi e nei momenti salienti della storia recente, Stuart Franklin si è confrontato spesso con la dimensione urbana.
Nel libro La Città dinamica. Viaggio nelle metropoli del terzo millennio (Mondadori, pagine 280, euro 55,00), Stuart Franklin ha raccolto oltre 300 immagini che documentano la complessa vita nelle città all'alba del XXI secolo, in bilico tra passato e futuro, scattate nei vari continenti nell'arco di vent'anni.
© Stuart Franklin
Lagos, NIgeria, 2001
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Lungi dal proporre un reportage esaustivo o una propria rappresentazione della città, l'autore cerca piuttosto di sintetizzare alcuni temi ricorrenti attraverso la lente della storia, del lavoro, del tempo libero e della globalizzazione, a cui corrispondono le quattro sezioni portanti del libro.
Le immagini selezionate tracciano un percorso attraverso la metropoli moderna, alla ricerca dei segni del processo attraverso cui le città e i loro abitanti si sono reciprocamente plasmati. Da Città del Messico a Berlino, da Pechino a New York, il suo sguardo restituisce un quadro in cui prevalgono l'intensità dell'esperienza umana, la vitalità e la ricchezza che nascono da una dimensione di vita collettiva.
© Stuart Franklin
Johannesburg, Sudafrica, 1988
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Chi è
Stuart Franklin (Londra, 1956) - laureato in fotografia e cinema al West Surrey College of Art and Design e in geografia all'Università di Oxford - dal 1985 è entrato a far parte dell'agenzia Magnum, di cui è attualmente socio.
Autore della celebre fotografia scattata nella piazza Tien-An-Men di Pechino nel 1989, durante gli scontri tra studenti e forze militari - immagine che ritrae un manifestante che sfida un carro armato e che gli è valsa il World Press Award - Franklin si è aggiudicato inoltre il Tom Hopkinson Award per il fotogiornalismo e il Premio Christian Aid per la fotografia umanitaria, con un servizio sulla siccità nel Sahel nel 1984-1985.
© Stuart Franklin
Shanghai, Cina, 1993
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Dal 1990 a oggi ha eseguito una ventina di reportage per il "National Geographic": lavori di documentazione sociale che lo hanno portato a viaggiare in America centrale e meridionale, in Cina e nel Sudest asiatico oltre che in Europa, dove ha recentemente completato un servizio sull'unificazione europea (2002).
Nel 1999 Franklin ha pubblicato The Time of Trees (Il tempo degli alberi, Leonardo Arte), un saggio fotografico frutto di tre anni di ricerca che, attraverso splendide immagini di alberi secolari scattate in diversi contesti, esamina il complesso e profondo legame esistente fra natura e società.
© Stuart Franklin
Pechino, Cina, 1998
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