Lo spazio ARTéVISION
(Via Boucheron 15 bis/a, Torino) ha ospitato in questi mesi
la mostra Attimi tra Luce e Ombra
di Edoardo Cravero, a cura dell'associazione Koinè.
© Edoardo Cravero |
© Edoardo Cravero
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Di seguito, riportiamo la presentazione
che Elisa Castorina ha scritto per l'occasione.
© Edoardo Cravero |
"L'arte di Edoardo Cravero, innamorato della luce
discreta dai toni nebbiosi della sua Torino, può
trovarsi in una posa lieve
e leggera come un corpo di quasi-tulle, in un involucro
vaporoso da cui il corpo è magicamente fasciato.
Cravero pare infatti aver trovato proprio nella danza
il tema iconografico a lui più congeniale che esprime
una nuova forma di corporeità
ma soprattutto l'anima che
da quest'ultima, come per soffio vitale, promana: corporeità
e anima sempre colte nel dinamismo
senza fine della danza o nell'immortalamento
di una posa.
La tecnica usata da Cravero
è oltremodo interessante e particolare: partendo
dai negativi originali l'autore
stampa le immagini su una tela gessata
preparata con una stesura di emulsione fotografica, che
rende le figure, tutte rigorosamente in bianco
e nero ancora meno nette
nei loro contorni e quasi tendenti al limite dello scorporamento.
© Edoardo Cravero |
Con ulteriore intimismo Cravero
ci presenta, oltre alle splendide leggerezze
effimere sul palco, anche una cospicua serie in cui pare
quasi che una ballerina, all'interno
delle mura domestiche provi pose e trasparenze accattivanti
tramite giochi di tulle e nudità.
Quasi tutta la vetrina di tele dunque, coglie la momentaneità
di gesti che sono comunque sempre danzati,
sebbene non sempre di danza palese si tratti, ma piuttosto
di zone a lei limitrofe. Insomma forse più di parvenze,
cenni e accenni di danza come per cogliere l'anima danzante
che è nel mondo.
La ballerina (ma anche il ballerino) sarà allora,
come ci suggerisce Jeanloup Sieff, una sorta di madelaine
di proustiana memoria, ma della
danza, o dell'essenza del movimento
e della grazia, che aprirà
le soglie della leggerezza e la richiuderà discretamente,
una volta lasciati il palcoscenico e le luci della ribalta,
per ritornare dietro le quinte. O dietro alle porte della
propria casa a danzare nuovamente in vellutata serica penombra
davanti al suo specchio".
© Edoardo Cravero |
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© Edoardo Cravero |
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