Impiego di Spazi Colore estesi in Nikon ViewNX, Capture NX2 e stampa Inkjet

A cura di: Guido Bartoli

sRGB, AdobeRGB, Wide Gamut RGB, Pro Photo RGB, spazi colore molto diversi che possono essere facilmente utilizzati in uscita dal RAW/NEF. Analisi delle loro caratteristiche in rapporto alle capacità dei monitor e della stampa inkjet. Uso di alcuni esempi per valutare la loro rispondenza ad alcune situazioni tipiche di ripresa.

A cura di Guido Bartoli

» Spazi colore e profili colore, come visualizzarli » Visualizzare i colori di un'immagine in rapporto agli spazi colore e ai profili colore
» Gestione degli spazi colore in View NX e in Capture NX2 » Confronto fra immagini con diverso spazio colore
» Il collo di bottiglia del monitor » La riduzione del gamut in stampa
» Alcuni esempi in situazioni diverse di ripresa » Conclusioni

 

Visualizzare i colori di un'immagine in rapporto agli spazi colore e ai profili colore

La fotografia digitale ha la caratteristica di utilizzare un numero determinato di pixel, come pure di colori assegnabili a ogni singolo pixel.
Il numero di pixel è determinato dall'area utile del sensore, per esempio 12,1 milioni di pixel effettivi per la D700.
Il numero di colori visualizzabili è invece variabile a seconda della regolazione della fotocamera. La D700 permette di impostare un output basato su un RAW/NEF a 12 o 14 bit/colore. Per default la macchina parte con l'impostazione a 12 bit/colore, che può essere modificata agendo sul menù delle impostazioni di scatto.
La differenza sembra poco importante fino a che non si considera che questi valori sono esponenziali: rappresentano la potenza di 2 nel sistema binario di classificazione dei colori da parte del computer.
Scattando in JPEG, che offre un output a 8 bit/colore, si disporrà di circa 16,8 milioni di colori fra cui scegliere. Mentre 12 bit/colore vogliono dire poter scegliere fra 2^12 colori, poco più di 68,7 miliardi di colori possibili; elevando la conversione analogico/digitale a 14 bit/colore le sfumature possibili ammontano a 2^14 colori possibili, cioè quasi 4400 miliardi! Ovviamente i pixel di un'immagine sono in numero molto inferiore, ma ciò che conta è poter disporre di una ampia pallette di scelta.
Il vantaggio di utilizzare il NEF a 14 bit/colore per i propri file è duplice:

  • grande aumento della precisione di riproduzione dei colori e delle sfumature (rispetto agli 8 bit/colore del JPEG, ma anche rispetto ai 12 bit/colore)
  • possibilità di sfruttare in futuro l'aumento della qualità di stampa.

Come nei recenti dieci anni di evoluzione abbiamo visto un grande miglioramento, dovuto all'introduzione di più inchiostri nelle stampanti inkjet, così è probabile che in futuro si abbia la possibilità di stampare colori ora non riproducibili.

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Alla fine del procedimento di sviluppo del RAW/NEF, in ogni caso, il numero di colori massimo possibile presente nel file è dato dal numero di pixel, quindi per la D700 di cui sopra sempre un massimo di 12,1 milioni (nell'ipotesi limite che ogni pixel abbia un colore diverso).
Per rappresentarli nello spazio colore, un software come ColorThink Pro deve: leggere il file pixel per pixel, costruire una tabella di colori presenti per evitare sovrabbondanza di calcolo, disegnare con un punto nel grafico L*a*b* la posizione del colore.
Ai fini pratici, per evitare un tempo di elaborazione troppo lungo, è utile sottocampionare il file a risoluzione video (100 pixel/pollice o meno), operazione che non modifica il risultato della rappresentazione.
Si può quindi vedere dove vanno a posizionarsi i colori nello spazio L*a*b* e verificare quali e quanti colori sono fuori dal gamut della periferica considerata.

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Esempio di rappresentazione dei colori dei pixel di un'immagine in rapporto allo spazio colore AdobeRGB (in reticolo):
ogni tassellino colorato corrisponde a un colore presente nel file (anche appartenente a più pixel), debitamente mappato
da ColorThink Pro nello spazio colore L*a*b*.
Come si vede, vi sono dei colori nella zona dei rossi e dei verdi che la fotocamera ha registrato nel NEF
e che sono fuori dallo spazio colore AdobeRGB. Scattando in JPEG questi colori verranno automaticamente ricondotti
dal firmware della fotocamera all'interno dello spazio colore. Nel caso Nikon DSLR la relazione dei colori all'interno
dello spazio scelto sono personalizzabili dai Picture Control.

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Confronto fra la stessa immagine e lo spazio colore della stampante Epson Stylus Pro 4880 con carta fotografica Premium Luster.
Lo spazio colore di dimensioni inferiori non permette la stampabilità di tutti i colori presenti nel file. Non si creda che questo
limite dipenda dalla qualità della stampante, peraltro una delle migliori attualmente in commercio. Ciò è dovuto all'impossibilità
da parte dei pigmenti utilizzati per la stampa a riprodurre tutti i colori realizzabili con la luce, quindi fotografabili.

È anche possibile utilizzare una rappresentazione in colori falsati per visualizzare le differenze fra due profili colore in rapporto all'unità di misura standard delle differenze cromatiche, il deltaE (ΔE).
I diversi software di verifica, tutti più o meno simili, offrono una visione dell'immagine prima e dopo l'applicazione della conversione da uno spazio/profilo colore all'altro, accompagnata dalla rappresentazione in colori falsati delle differenze. Richiedono l'impostazione dei valori numerici considerati il limite per ogni zona da colorare.

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Confronto con ColorThink Pro fra l'applicazione di due intenti di rendering in fase di stampa: colorimetrico relativo il primo, percettivo il secondo. Con il colorimetrico sono meno i colori modificati (ampia zona verde nel grafico della schermata di sinistra), con una migliore corrispondenza per i colori comuni al gamut dell'immagine e a quello della stampante. Tuttavia i colori esterni al gamut di stampa verranno posti al limite del gamut, con una riduzione e un appiattimento delle sfumature in quelle zone dell'immagine.
Con intento percettivo saranno di più i colori che subiranno un cambiamento (ampie zone rosse e ocra nel grafico della schermata di destra), ma tutti i colori dell'immagine verranno riportati all'interno del gamut della stampante, mantenendo il rapporto percentuale di diversità, con un aspetto piacevole di tutte le sfumature cromatiche presenti.
Come si vede, dal paragone fra queste schermate e le precedenti di rappresentazione nello spazio L*a*b*, le zone di maggiore modificazione dei colori sono quelle dei gialli e dei verdi che appaiono fuori dal reticolo dello spazio colore nella visualizzazione L*a*b*.
Nell'esempio sono in verde le zone la cui differenza è sotto il limite di visibilità dell'uomo (ΔE < 1,5), in giallo le zone accettabili secondo uno standard di stampa (ΔE < 3), in ocra quelle comprese fra ΔE=3 e ΔE=8, ben visibili da chiunque; in rosso quelle con valore superiore e quindi soggette a una grande modificazione cromatica.

 

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