Alcuni esempi in situazioni diverse di ripresa
Ogni soggetto e ogni situazione di ripresa è diversa, come ben sanno i fotografi. Risulta quindi impossibile dare un regola per capire quando un soggetto beneficerebbe dell’uso di uno spazio più ampio di AdobeRGB.
Per avere qualche termine di paragone si può verificare con il software ColorThink Pro quali e quanti sono i colori di alcune immagini che escono dal gamut di AdobeRGB.
Tuttavia non bisogna dimenticare che la percezione del colore dipende in buona misura dall’illuminante utilizzato, cioè dal tipo di luce al momento dello scatto.
Anche altri fattori intervengono ad influenzare il risultato finale:
- livello di esposizione, che schiarisce o scurisce il colore
- bilanciamento del bianco della fotocamera, modificabile a posteriori usando il NEF
- ombre o sfumature di luce su alcune parti del soggetto
- luci miste, che possono innescare fenomeni di metamerismo (reazione diversa dei pigmenti alle diverse luci).
Quelli che seguono sono i confronti, nello spazio L*a*b*, fra lo stesso NEF sviluppato in Pro Photo RGB e in AdobeRGB, per cercare di avere una verifica sul campo di quanto provato in studio. Sono state scelte alcune immagini sature, dove è più facile trovare colori che si situano verso un gamut più ampio.
I colori dei file sono stati mappati e visualizzati come punti nello spazio: in colore rosso quelli ottenuti dallo sviluppo del NEF in AdobeRGB e in colore verde quelli ottenuti in Pro Photo RGB. Ognuno potrà trovare risultati diversi, nelle proprie situazioni di ripresa, che lo porteranno a una scelta personalizzata, su misura del proprio schema di lavoro.
Immagine con ampia estensione nel viola. Come si vede dai vari confronti l’uso di Pro Photo RGB, più ampio di AdobeRGB,
permette una migliore diffusione e demarcazione, nello spazio L*a*b*, dei viola molto intensi
(punti verdi nel grafico vs. punti rossi).
Queste quattro immagini mettono a confronto i colori dei pixel dell’immagine del fiore viola con lo spazio colore Adobe RGB
(in reticolo) e quello della stampante Epson Stylus Pro 4880 con carta fotografica Premium Luster, per quattro valori
di luminosità diverse attorno a L=35. Si nota come effettivamente vi sia una zona dello spettro nel viola dove la stampante
arriva a riprodurre più di AdobeRGB (punti verdi nel grafico vs. punti rossi). Sviluppando il NEF di questa foto in Pro Photo RGB
si possono avere dei miglioramenti al momento della stampa inkjet.
Questa immagine possiede una serie di colori molto saturi, tuttavia sono solo alcuni gialli ad uscire da AdobeRGB
(punti verdi nel grafico vs. punti rossi).
Immagine ricca di azzurri, blu e verdi molto saturi. Tuttavia sono solo pochi azzurri e verdi a differenziarsi
fra i due spazi colore, e di poco. Nel confronto fra Pro Photo RGB e AdobeRGB vediamo evidenziati in giallo (ΔE < 3)
i colori che cambiano. Foto: © Gerardo Bonomo
Nonostante il cielo saturo, solo il giallo delle sedie e qualche punto di ocra esce da AdobeRGB
(punti verdi nel grafico vs. punti rossi).
La zona blu del cielo molto satura di questa immagine esce dallo spazio colore Adobe RGB, come si vede
dall’ingrandimento della zona dei blu dello spazio L*a*b*. Foto: © Gerardo Bonomo
Questa immagine presenta un cielo molto saturo che, come si vede esce nella parte più scura dallo spazio AdobeRGB.
Foto: © Gerardo Bonomo
L’indaco e il violetto di questa foto sviluppata in Pro Photo RGB escono dallo spazio Adobe RGB, anche nella
zona delle luminosità elevate (punti verdi nel grafico vs. punti rossi). Si notano alcuni pixel anche molto distanti
dal limite dello spazio colore più ristretto. Se un soggetto possiede ampie zone di questi colori, si avranno effettive
differenze fra i due sviluppi del NEF. Foto: © Gerardo Bonomo
Immagine dai colori molto sbilanciati verso la zona dell’arancione. Come si vede dal grafico di confronto sono molti i colori
che escono da AdobeRGB (punti verdi nel grafico vs. punti rossi).
Questo confronto è stato eseguito utilizzando il software Color Pursuit di Alwan Color Expertise, impostando l’intento
colorimetrico assoluto. Le grandi differenze fra le immagini sono date dal diverso punto di bianco fra Pro Photo RGB (5000 K)
e AdobeRGB (6600 K). Al momento di andare in stampa l’uso di un intento colorimetrico relativo o percettivo,
adatta il punto di bianco a quello della periferica di output, minimizzando l’effetto delle differenze fra gli spazi
di colore di partenza.
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