Pietro Masturzo ha vinto, quest'anno, il World Press Photo. Il premio Photo of the Year 2009 alla sua immagine Sui tetti di Teheran, scattata il 24 giugno scorso durante le manifestazioni antiregime, lo ha fatto naturalmente diventare famoso, ma ha anche acceso i riflettori sulla piccola agenzia che assieme ad altri giovani fotografi ha creato, la Kairos Factory. Di seguito, ecco l'intervista in parallelo ai cinque membri dell'agenzia, accompagnata da una photogallery di 30 immagini, per dare idea e sostanza al collettivo che Kairos Factory vuole essere nel rispetto delle storie e caratteristiche di ciascuno.
Teheran, giugno 2009. Il 12 giugno si sono svolte in Iran le elezioni presidenziali
i cui risultati sono stati fortemente contestati dalla popolazione.
Per la prima volta dopo trent'anni dalla Rivoluzione gli iraniani hanno espresso
tutto il proprio dissenso organizzando manifestazioni oceaniche contro il regime.
Ma la protesta non si ferma alla piazza: così come all'epoca della cacciata dello scià,
tutte le sere alle dieci in punto ha inizio la rivolta dei tetti. La notte di Tehran
si riempe di voci ed ombre che si fanno eco a vicenda al grido di “Allah u Akbar”
a volte spezzato da un più indignato “Makbar diktator” (morte al dittatore).
Sogni, ricordi, emozioni e speranze si aggirano come fantasmi sui tetti di Teheran.
Foto Pietro Masturzo/Kairos Factory
Qual è la tua formazione? Come sei arrivato alla fotografia?
[Pietro Masturzo] Mi sono laureato in Relazioni Internazionali a Napoli e poi ho deciso di dedicarmi al fotogiornalismo. Mi sono trasferito a Roma e ho iniziato uno stage all'Associated Press per poi iscrivermi a un corso triennale di fotografia analogica. Non saprei dire quale sia stato il fattore determinante della mia scelta di fare il fotografo per professione, ma credo che abbia influito molto la necessità di raccontare, cosa che non mi è riuscita mai tanto bene verbalmente. Ho trovato nella fotografia il mio linguaggio ideale.
[Raffaele Gallo] Ho studiato Antropologia all'Università degli studi di Perugia. Ho scoperto ed usato inizialmente la fotografia come mezzo espressivo diretto, intuitivo ed immediato. Nei miei ultimi anni di studi, prima della laurea, ho approfondito la fotografia antropologica e sociale. Ho poi deciso di dedicarmici a pieno frequentando anche un Master in Photography and Visual Design di Naba e Forma a Milano.
[Raffaele Capasso] Ho sempre trovato nelle immagini un'immediatezza difficilmente eguagliabile con le parole. Per questo ad un certo punto ho deciso di lasciare gli studi in Scienze della Comunicazione per frequentare l'Istituto Europeo di Design (IED) a Roma.
[Francesco Claudio Cipoletta] Sono sempre stato affascinato dalla comunicazione visuale e durante gli studi in Scienze della Comunicazione ho iniziato ad approfondire la mia passione per la fotografia. La mia formazione è totalmente da autodidatta. Il costante confronto con gli altri è stata la mia unica scuola.
[Cristiano Lucarelli] Mi sono diplomato come perito agrario a Napoli, mi sono avvicinato alla fotografia grazie ad un amico che mi ha regalato la mia prima macchina fotografica all'età di 16 anni. Da quel momento è iniziata la mia passione per questo modo di raccontare la realtà.
Stoccolma, Svezia 2006. “Gymnasium” di Stoccolma mentre celebra la fine del liceo.
Studentesse ubriache festeggiano nella fontana della piazza principale della città.
Foto Raffaele Capasso/Kairos Factory
Sul vostro sito scrivete di volere unire approcci diversi. Come definiresti il tuo? Cosa credi lo caratterizzi?
[PM] Il mio approccio alla fotografia è sicuramente reportagistico. Il punto di partenza, per me, è l'incontro con l'altro, anche quando questo è dietro la porta di casa. Partendo dal confronto, la mia volontà è quella di immergermi nella situazione che sto vivendo in quel momento, entrare in sintonia con il luogo e con i sui abitanti estrapolandone poi il racconto dal mio punto di vista. Cercando di rimanere quanto più oggettivo possibile pur conservando volutamente i miei sentimenti.
[RG] Il mio approccio alla fotografia è cambiato molto negli anni. Dapprima mi sono rivolto allo stile reportagistico. Ora sono orientato ad una fotografia di ricerca con intenti documentaristici che possano amplificarsi anche in una dimensione più ampia di costruzione di immagini significanti e di significati complessi ed articolati.
[RC] Credo di avere un approccio fotografico molto diretto. Cerco di programmare davvero poco per lasciarmi trasportare dalle circostanze. L'idea di confrontarsi con l'imponderabile è la cosa che più amo del fotografare.
[FCC] Il mio stile fotografico non è strettamente reportagistico. Sono in qualche modo un ritrattista dell'ambiente. Cerco di avere un approccio rigoroso allo scatto ed allo stesso tempo fortemente istintivo.
[CL] Il mio lavoro è improntato maggiormente su foto di spettacolo e di scena. Da circa due anni mi sono avvicinato prima alla fotografia di cronaca e poi al reportage.
Lima, Perù, giugno 2007. Chiara, travestito di ventiquattro anni,
nella zona di Las Conchitas, nel Cono Sur, dove si prostituisce.
Foto Raffaele Gallo/Kairos Factory
Cosa cerchi di rappresentare, descrivere, catturare nelle tue foto?
[PM] Nelle mie foto cerco sempre di mediare tra informazione ed emozione dell'attimo che voglio raccontare. Quello che mi interessa è fissare avvenimento e sentimento. Parto dalla convinzione che l'atmosfera che avvolge il soggetto faccia parte dell'informazione che voglio trasmettere. Ma non ho mai la presunzione di voler raccontare tutto, non è mia intenzione fornire risposte, quello che mi interessa è soprattutto porre delle domande.
[RG] Credo che la fotografia, ogni fotografia, rappresenti sempre un incontro fra il fotografo ed il mondo all'interno del quale si sviluppa un gioco dinamico di interazione ogni volta diverso. Personalmente cerco di trasmettere quanto più possibile le emozioni del momento e la mia personale visione, cercando di render conto soprattutto dell'atmosfera di quello che sto vivendo.
[RC] Per me la fotografia è un'alchimia. Non hai il controllo di tutto, una buona percentuale della foto non dipende da te; io cerco di occuparmi del resto.
[FCC] Cerco sempre di raccontare l'anima dei luoghi in cui scatto e le storie che si portano dentro. Tendo a lasciarmi totalmente permeare dalla situazione e dal posto in cui sono. In qualche modo cerco il bello in ciò che canonicamente non lo è.
[CL] Con le mio foto semplicemente cerco di cristallizzare le emozioni che mi circondano, descrivendo il mondo visto secondo il mio occhio e il mio stato d'animo.
Napoli, Giugno 2007. Centro Direzionale. Allenamento della crew di Parkour campana Free2b.
La figura di un traceur si staglia sullo skyline dei grattacieli del Centro Direzionale.
Foto Francesco Claudio Cipolletta/Kairos Factory
Qual è il progetto più importante su cui hai lavorato finora e quale quello che ti sta più a cuore adesso?
[PM] Il servizio più importante e quello che mi sta più a cuore in questo momento coincidono: è "Sui tetti di Teheran", che ha vinto il WPP. Non è un caso che abbia presentato proprio questo lavoro al World Press Photo. Ho creduto nel suo valore giornalistico fin dall'inizio e continuo a crederci.
[RG] Ogni progetto ha avuto la sua importanza. Forse quello più importante finora è stato "The third sky", prodotto a Lima in Perù e coordinato da Cesvi, ONG di Bergamo, che è stato esposto più volte ed in parte pubblicato nel volume "Keep the promise". Quello che mi sta più a cuore ora è "Songs of blue and iodine", una ricerca visuale sulla città di Napoli con l'intento di decostruire la stratificazione di stereotipi visivi cui la città è stata oggetto e di rendere giustizia di un'atmosfera diversa, contemporanea, densa di mescolanze sociali, che trova forza nel suo essere ibrida e unica.
[RC] Sicuramente il lavoro più importante è quello in Vietnam poiché sono molto interessato all'evoluzione dei paesi asiatici. Credo rappresentino il futuro, sotto molti aspetti. Un tema che mi sta molto a cuore e che seguirò a lungo termine è quello dello sfruttamento ambientale.
[FCC] Il lavoro a cui sono più legato è "7 hours", una storia a cui sono particolarmente legato a livello personale.
[CL] Attualmente sto lavorando ad un progetto sul Tango con l'intento di fondere un lavoro di scena/spettacolo in uno reportagistico autoriale.
Napoli, Luglio 2008. Concerto dei Massive Attack.
Foto Cristiano Lucarelli/Kairos Factory
Chi sono
KAIROS FACTORY
Kairos è un collettivo di fotografi documentaristi nato dalla volontà di interagire sulla base di approcci diversi e di promuovere lo sviluppo di una fotografia contemporanea che riesca anche a dialogare con i nuovi media. La produzione del collettivo è incentrata su documentari d'inchiesta e di indagine su tematiche sociali ed ambientali. Kairos si pone come obiettivo la sperimentazione di nuove forme di comuncazione come il web-documentario.
Raffaele Gallo
Raffaele Gallo nasce a Nocera Inferiore nel 1980. Dopo essersi laureato all'Università degli Studi di Perugia in Antropologia nel 2006, si dedica a tempo pieno alla fotografia e vince il secondo premio al WinePhoto Contest, premio internazionale di fotografia. Nel 2007 è assegnatario di una borsa di studio per il Master in Photography and Visual Design di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti e Forma, Centro Internazionale di Fotografia di Milano. Nel 2008 collabora con Paolo Woods e Aniello Barone come assistente. Ha realizzato reportage per diverse O.N.G: nel 2006 ha lavorato in Kosovo; nel 2007 ha partecipato al progetto “Keep the Promise”, producendo un documentario fotografico a Lima, Perù, pubblicato in un volume fotografico edito dal Cesvi. Ha esposto a Forma, Centro Internazionale di Fotografia di Milano nel 2007 e nel 2009 al Palazzo delle Esposizioni di Roma e alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Da giugno 2009 collabora attivamente con il Dipartimento Uomo e Territorio dell'Università degli Studi di Perugia.
Pietro Masturzo
Pietro Masturzo nasce a Napoli nel 1980. Nel 2004 si laurea in Relazioni Internazionali presso l'Università Orientale di Napoli avvicinandosi alla Fotografia come mezzo espressivo privilegiato. Nel 2006 collabora con l'Associated Press Photo e con la Global Vision, società di produzione documentaristica. Nel 2008 consegue il diploma di fotografia presso la scuola professionale dell'arte e dei mestieri di Roma. Nello stesso periodo collabora con diverse agenzie fotogiornalistiche pubblicando sulle maggiori testate nazionali. Nel 2009 vince le selezioni del premio “Fotoleggendo” di Roma ed è in concorso per la selezione finale del premio “Portfolio Italia 2009”. Ha realizzato reportage fotografici in Italia e all'estero ottenendo diversi riconoscimenti.
Francesco Claudio Cipolletta
Francesco Claudio Cipolletta nasce, vive e lavora a Napoli. Da sempre appassionato di fotografia, dopo gli studi in Comunicazione nel 2006 si avvicina al reportage affrontando temi sociali e di ricerca ambientale. Nel 2007 collabora con il collettivo NOPoto. Dopo aver partecipato ad alcune esposizioni collettive dal 2007 collabora con diverse agenzie fotogiornalistiche pubblicando sulle maggiori testate nazionali ma continuando parallelamente la sua ricerca personale. Nel 2009 avviene l'incontro con i ragazzi di Kairos, progetto nel quale convergono tutti i suoi sforzi.
Raffaele Capasso
Raffaele Capasso nasce a Napoli nel 1984. Nel 2003 si laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università' di Roma La Sapienza. Nel 2005 si diploma in fotografia presso lo IED di Roma con una tesi riguardante la vita degli immigrati sul Tevere. Il lavoro viene esposto al festival MAGMA di Acireale, e alla mostra f8 di Matino (LE). Partecipa e vince concorsi fotografici indetti da La Feltrinelli e la GTT. Nel 2006 realizza un reportage in Vietnam e le sue foto sono selezionate per essere esposte al festival Human Rights Nights di Bologna. Nel 2008 lavora per la John Wiley & Sons. Continua tutt'oggi a lavorare nel sociale, realizzando lavori e reportage fotografici in Italia e all'estero.
Cristiano Lucarelli
Cristiano Lucarelli nasce a Napoli nel 1974. Nel 2000 partecipa al corso di fotografia naturalistica organizzato dall'AIN Associazione Italiana Naturalisti sezione Campania e dall'Università Federico II di Napoli, nel 2000 inizia a lavorare come fotografo con alcuni enti locali. Dal 2001 ad oggi lavora come fotografo di scena per diverse agenzie. Nel 2008 collabora con diverse agenzie fotogiornalistiche pubblicando sulle maggiori testate nazionali. Ha realizzato in Italia diversi reportage fotografici.
www.kairosfactory.com
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