Animali, piante, paesaggi, dettagli, panorami, l'occhio dell'uomo sulla natura. È Wildlife Photographer of the Year, il massimo evento per fotografi professionisti e amatoriali fa tappa a Roma, al Museo Civico di Zoologia, fino al 10 gennaio. L'esposizione a cura di Carla Marangoni, che nasce dal concorso indetto dal Natural History Museum di Londra e dal BBC Wildlife Magazine, presenta 85 foto naturalistiche, splendide e a volte volutamente provocatorie, scattate da fotografi di tutto il mondo in tutto il mondo, selezionate sulla base della loro valenza artistica oltre che per l'uso delle tecniche fotografiche e la varietà di soggetti e stili, suddivise in sedici sezioni: Comportamento animale: uccelli, Comportamento animale: mammiferi, Comportamento animale: tutti gli altri animali, Animali nel loro ambiente, Elogio alle piante, Ritratti di animali, Natura in bianco e nero, Il mondo subacqueo, Natura in città, Visioni creative della natura, Paesaggi incontaminati, Fotografi fino a 10 anni, Fotografi da 11 a 14 anni, Fotografi da 15 a 17 anni, Premio "Una sola terra", Premio "Gerald Durrel" per le specie a rischio di estinzione.
Clash of eagles © Antoni Kasprzak / Wildlife Photographer of the Year 2008
Per esempio della categoria Animal Behaviour (Comportamento animale, suddivisa in tre sottosezioni: uccelli, mammiferi, tutti gli altri animali), fanno parte immagini di lotta come Clash of eagles (Scontro tra aquile) di Antoni Kasprzak, che riprende il furioso combattimento di due aquile sotto una tormenta di neve per la conquista della carcassa di un'alce, frutto di intuizione e ore di paziente attesa dove le luci basse e la neve che cade creano l'atmosfera perfetta per rappresentare l'aggressività delle aquile, la loro potenza, maestosità e grazia. E come Deadlock (Bloccaggio) di David Maitland che descrive la battaglia per la vita tra serpente e rana.
Deadlock © David Maitland / Wildlife Photographer of the Year 2008
Petal procession (Processione di petali), di Adrian Hepworth, scattata nella foresta del Costa Rica, mostra invece una surreale processione di petali che si snodano lungo un tronco, trasportati dalle formiche, ottenuta usando un tempo di scatto lento per rendere l'effetto "scia" e attivando il flash alla fine dello scatto per riuscire a bloccare l'immagine delle formiche in movimento. Della categoria Animals in the Environment (Animali nel loro ambiente) fa parte Snow swans (I cigni delle nevi) di Yongkang Zhu, fotografati in modo da renderli nuovi allo sguardo dell'osservatore: la tormenta, il cigno che si alza in volo, il resto dello stormo che assiste alla scena, i giovani goffi e il giallo acceso dei becchi in contrasto con il paesaggio monocromatico.
Snowstorm leopard © Steve Winter / Wildlife Photographer of the Year 2008
Il premio Gerald Durrel per le specie a rischio di estinzione - istituito per aumentare la nostra consapevolezza nei confronti delle specie a rischio, classificate nella Red List 2007 dell'IUCN come specie in pericolo critico, vulnerabili o prossime alla minaccia, a livello nazionale o internazionale – è andato a Snowstorm leopard (Leopardo nella tempesta di neve) di Steve Winter - fotografo americano del National Geographic – considerata l'immagine più sorprendente di tutte quelle in concorso, scattata dopo dieci mesi di appostamento sulle montagne dell'Himalaya, per cogliere quest'animale, una sorta di sacro Graal per fotografi, biologi e scrittori, nel suo elemento naturale, fino a quel momento visione privilegiata solo per pochi occidentali. Nell'immagine tutto è collegato: la tensione della neve, il mistero dell'oscurità, la postura del leopardo delle nevi, raramente fotografato, e la composizione.
Polar sunrise © Miguel Lasa / Wildlife Photographer of the Year 2008
Nuovi modi di vedere soggetti o scene naturali, rappresentati in modo astratto o evocativo, come Polar sunrise (Alba polare) di Miguel Lasa - premiata nella categoria Creative Vision of Nature (Visioni creative della natura) uno sguardo nuovo su un soggetto plurifotografato - il maestoso orso polare - e dimostra come, con un pizzico di immaginazione, sia possibile ottenere qualcosa di innovativo. E ritratti memorabili, come la foto dell'italiano Stefano Unterthiner (intervistato nello scorso numero di Sguardi) intitolata Troublemaker (Piantagrane), premiata per la categoria Animal Portraits (Ritratti di animali), che ritrae un macaco sulla spiaggia nel Parco Nazionale di Tangkoko dall'espressione buffa e la pettinatura sgraziata.
Skeleton Coast © Andy Biggs / Wildlife Photographer of the Year 2008
E, poi, nella sezione Wild Places (Luoghi selvaggi), la vista panoramica Skeleton Coast di Andy Biggs, uno dei luoghi più fotografati al mondo ma che riesce ancora a stupire. Dal finestrino di un aereo il fotografo ha cercato di rendere il senso dell'altezza vertiginosa delle dune di sabbia della Namibia lambite dalle onde del mare, creando una sintesi tra lo stato selvaggio della natura e lo sguardo umano che lo coglie. E comportamenti nascosti come quelli immortalati da Jordi Chias nella categoria The Underwater World (Il mondo sommerso) che con la foto Daddy long legs (Papà gambe lunghe) ha fermato un momento magico: il maschio della specie Arrow Crab (una sorta di granchio a freccia) protegge la femmina e le uova dagli attacchi dei predatori, sovrapponendo le sue chele a quelle della compagna, creando un gioco di linee e colori, la geometria delle zampe si interseca agli aculei dei ricci su uno sfondo blu cobalto tempestato da minuscole stelle d'argento che altro non sono che pesciolini di passaggio.
Per informazioni sul tour italiano della mostra: www.pasevents.com