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Reuters, Lo stato del Mondo


Il ritratto del pianeta nelle migliori fotografie di inizio XXI secolo. (edito da Contrasto, 384 pp., 537 foto a colori, 45,00 €). Politica, economia, scienza, religione e ambiente, quasi tutto è cambiato da quando il mondo è entrato nel nuovo secolo a suon di festeggiamenti, fuochi d'artificio e messaggi di speranza.

La fine della guerra fredda sembrava annunciare l'inizio di un'epoca di convivenza pacifica. Ma il sogno è svanito quando due aerei di linea guidati da militanti islamici hanno distrutto il World Trade Center di New York, l'11 settembre 2001. Quell'attacco e la risposta americana in Afghanistan nello stesso anno e in Iraq nel 2003 hanno trasformato le teorie su un possibile conflitto di culture in triste realtà. Il XXI secolo, però, ha portato anche qualcosa di buono. Dall'Europa centrale alla Cina, la liberalizzazione dei sistemi economici sta generando una certa prosperità. I rapidi progressi tecnologici promettono soluzioni a molti problemi. Nuovi medicinali hanno dato speranza ai malati di cancro e di Aids.

L'informatica e le comunicazioni hanno fatto passi da gigante, eppure, nonostante la minaccia del surriscaldamento globale, finora non è ancora stata trovata un'energia alternativa ai combustibili fossili. E lo squilibrio economico esclude dal progresso e dal benessere miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo, condannandoli a vivere nella povertà, alla mercè di siccità, carestie e corruzione. Chi meglio dei corrispondenti e fotografi della Reuters poteva raccontare i principali fatti e le tendenze di questo inizio secolo. Il loro lavoro li porta in prima linea, dentro la notizia, esponendoli a volte a rischi enormi; come testimonia la morte di nove giornalisti Reuters nei primi sei anni del millennio. Il libro è la loro cronaca della nostra storia più recente.

 

Tina Modotti, Gli anni 1923-1930

Dal 10 dicembre al 28 gennaio la Galleria Carla Sozzani di Milano presenta diciotto fotografie vintage di Tina Modotti, una delle personalità più complesse dell'intera storia della fotografia. Le sobrie fotografie a carattere politico, assai note, sono parte ormai dell'immaginario collettivo quali simboli dell'eterna lotta per la giustizia e la libertà. Ma la sua produzione è stata molto ricca, e soltanto di recente recuperata dall'oblio. Sia pure nel breve periodo di sette anni - dal 1923 al 1930 - realizzò un patrimonio di immagini fino a oggi ignorate: ritratti, scene di vita quotidiana e piccoli eventi, architettura e paesaggi, sempre risolte con la maestria di un equilibrio compositivo molto originale e con la grazia disciplinata di chi usa lo strumento fotografico per raccontare davvero le minime storie dell'umanità. Il suo atteggiamento nei confronti della realtà è flessibile, coglie armonie segrete con valenza simbolica e, nel contempo, le sue notazioni lievi sono pervase dall'attenzione intima ai dettagli, ritenuti insignificanti, dell'esistenza.

Tina Modotti, italiana sì, ma formatasi culturalmente nel vivido ambiente dei pittori muralisti Diego Rivera, Clemente Orozco e David Alfaro Siquieros, segna lo stile e l'attitudine al vedere così caratteristici e distintivi della fotografia messicana e, per prima, concilia la tradizione documentaria con la creatività espressiva. Le fotografie in mostra sono esemplari per comprendere, infine, l'essenza del complesso lavoro della Modotti. Un contributo culturale e storico che dischiude insospettate prospettive di analisi su una grande artista della fotografia moderna.

 

Photofusion Gallery, Ken Damy


Cindy Sherman
courtesy Museo Ken Damy

Fino al 27 gennaio la Photofusion Gallery di Londra ospita la mostra Collector's choice, fotografie dal Museo Ken Damy.
Dopo la mostra "My collection" al Museo Ken Damy di Brescia nel febbraio di quest'anno e l'esposizione ai Rencontres di Arles presso l'Hotel Forum, la collezione di Ken Damy viene presentata a Londra con l'aggiunta di nuove immagini.


William Klein
courtesy Museo Ken Damy

"Nell'aprile del 1966", racconta Ken Damy, “inizia il mio lavoro professionale presso lo studio Salodini, con mansione di grafico. La fotografia era già presente nei miei interessi, come la pittura, il teatro, il cinema ed il design. 40 anni sono passati, quarant'anni di lavoro svolto con passione e con molte soddisfazioni.
Per festeggiare questo traguardo presento al pubblico una parte della mia collezione d'immagini di importanti autori di valore internazionale: anche collezionare con amore, credo sia un'opera d'arte".

Autori esposti: Ansel Adams, Lola Alvarez Bravo, Cecil Beaton, Lynn Bianchi, Edward Boubat, Pierre Boucher, Henri Cartier Bresson, Alfred Cheney Johnston, Alberto Diaz Korda, Robert Doisneau, Frantisek Drtikol, Jeff Dunas, Franco Fontana, Susan Friedman, Flor Garduño, Mario Giacomelli, Ralph Gibson, Nan Goldin, Heinz Hajek-Halke, Florence Henry, Horst P. Horst, Ken Damy, William Klein, Irina Ionesco, Dorothea Lange, Robert Mapplethorpe, Marco Paoluzzo, Jan Saudek, Andres Serrano, Cindy Sherman, Jean Loup Sieff, Jock Sturges, Josef Sudek, Joyce Tenneson, Arthur Tress, Joel Peter Witkin.


Ralph Gibson courtesy Museo Ken Damy

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