Benetton ha festeggiato i suoi 40 anni con una mostra (Fabrica. Les Yeux Ouverts) nel prestigiosissimo Centre Pompidou di Parigi. La mostra ha messo in evidenza molti importanti progetti nati a Treviso all'interno di Fabrica, il laboratorio di ricerca interdisciplinare sulla comunicazione (che va dalla grafica al cinema passando per il design industriale, la musica, l'editoria, i nuovi media e la fotografia) nato nel 1994 su iniziativa di Luciano Benetton e Oliviero Toscani. Ospitata in una struttura architettonica minimalista realizzata da Tadao Ando nei pressi di Treviso, Fabrica è diretta da un team internazionale che incoraggia la creatività di giovani professionisti provenienti da tutto il mondo, selezionati ogni anno sulla base dei loro progetti, che beneficiano di una borsa di studio di un anno per realizzarli.
Marchio Fabrica |
Accanto alle attività di approfondimento e sperimentazione portate avanti nel settore del cinema, della musica, del design, di internet, la fotografia è senza dubbio centrale nel processo di ricerca che ha luogo a Fabrica (il dipartimento di fotografia è diretto da Enrico Bossan). L'occhio del fotografo è dietro molte campagne di comunicazione realizzate per il gruppo Benetton, ma anche dietro a fotoreportage, mostre e progetti editoriali.
Mostra Parigi Colors Notebook
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Ricordiamo, tra le tante realizzazioni che rientrano nel quadro delle attività editoriali di Fabrica, i primati protagonisti di James e altri simili (il lavoro di James Mollison patrocinato dalla primatologa Jane Goodall) e la prima edizione del Premio Internazionale "F" dedicato alla fotografia di documentazione sociale (creato nel 2005 da Fabrica e Forma Centro Internazionale di Fotografia), oltre naturalmente al magazine Colors, pubblicato in tre edizioni e quattro lingue e presente in oltre quaranta Paesi e su internet.
Visual communication |
Divisa in quattro sezioni, la mostra parigina ha presentato campagne globali di comunicazione come Violence per l'Organizzazione Mondiale della Sanità e Food for Life per il Programma Alimentare Mondiale; sperimentazioni interattive sia sensoriali che cognitive sviluppate dai team del laboratorio; una serie di reportage fotografici.
I see (significa, letteralmente, "io vedo", ma anche "io guardo" e "io capisco") è un lungo viaggio fisico e visivo per esplorare le tendenze attuali dello sviluppo storico, culturale, artistico, sociale ed economico del nostro pianeta. Nel progetto presentato in anteprima a Parigi, i sei fotografi del dipartimento di fotografia di Fabrica hanno raccontato in un unico reportage collettivo come sta cambiando il mondo in sei grandi aree geografiche della terra: Nord America, Sud America, Oriente, Estremo Oriente, Africa, Europa, tentando di individuare le tendenze comuni o sottolineare le differenze.
Architettura di Fabrica
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The middle distance, Olivia Arthur (Regno Unito)
Nello scontro politico fra Est e Ovest, il ruolo delle donne viene spesso strumentalizzato come metro di giudizio su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, in uno scambio di accuse reciproche spesso prive della benché minima comprensione della cultura contro cui si dirigono. Attraverso le storie di giovani donne che vivono in paesi euro-asiatici a cavallo fra i due continenti, il lavoro di Olivia Arthur racconta le pressioni sociali, culturali e religiose derivanti dal metissage culturale e il modo diverso in cui le varie società reagiscono al cambiamento.
Lines of food. Men and fishing by Adam Huggings
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Death and birth, Ashley Gilbertson (Australia)
Dopo aver trascorso quattro anni in Iraq come reporter di guerra, confrontato di continuo alla morte, Ashley Gilbertson con questo progetto decide di rappresentare la vita e la morte delle varie comunità che vivono a Vienna. Come racconta lui stesso: "Mi sono reso conto che il motivo per cui volevo fotografare la morte era per mostrare al pubblico che la vita è preziosa e ricca di scelte sin dall'istante in cui veniamo al mondo. E, per descrivere il valore della vita, avevo bisogno di mostrare l'ultimo respiro e il primo vagito".
The Villamil Family, Leonie Purchas (Regno Unito)
In questo fotoreportage Leonie Purchas indaga il concetto di famiglia e il suo ruolo nella società attraverso una galleria di ritratti di una famiglia separata geograficamente fra Cuba e Los Angeles, con vite completamente diverse. In quest'analisi dei rapporti fra genitori e figli, il fotografo cerca di catturare ciò che resta immutato, mostrando che la continuità può ancora effettivamente esistere anche nelle nostre società in rapida mutazione.
The Villamil Family-Divided lives by Leonie Purchas |
Oil will never end, Lorenzo Vitturi (Italia)
Questo progetto affronta la questione energetica, dalla ricerca di fonti di energia alternative e meno inquinanti all'esaurimento delle risorse del pianeta. Con questa serie di fotografie, Lorenzo Vitturi documenta, in particolare, l'esaurimento dei giacimenti petroliferi nella regione del Mar Caspio.
Under the weather, Philipp Ebeling (Germania)
Nel corso dell'ultimo decennio, il pianeta ha conosciuto molti più fenomeni meteorologici estremi di quanti se ne fossero registrati in tutto il secolo precedente. E, ogni volta che si verifica uno di questi fenomeni naturali, viene rimessa in questione la capacità (illusoria?) dell'essere umano di esercitare un controllo sul suo ambiente. In questo fotoreportage, Philipp Ebeling punta l'obiettivo sulla Cina. Dietro la crescita fenomenale delle sue città tentacolari e l'espansione delle industrie, l'altra faccia della medaglia: desertificazione galoppante, prosciugamento dei fiumi, ondate di caldo afoso. Contrasti stridenti nella vita quotidiana della gente, costretta ad abbandonare il proprio stile di vita tradizionale, alla ricerca di un senso in un mondo in cui anche il tempo non è più quello di prima.
Lines of food: Men and Fishing, Adam Huggins (Canada) in collaborazione con Terra Madre
Terra Madre è un progetto di Slow Food che riunisce i rappresentanti di 1.500 comunità in cinque continenti per sviluppare un nuovo concetto di agricoltura sostenibile e promuovere una dieta sana e di qualità. Questo fotoreportage documenta i vari metodi tradizionali di pesca e il loro rapporto con lo stile di vita locale in Alaska, Giappone e Repubblica Democratica del Congo. Adam Huggins segue i pescatori di tre diversi continenti durante il lavoro e la vita quotidiana.
www.fabrica.it