Mancava all'Italia un museo dedicato alla più giovane tra le arti figurative, l'arte della fotografia. Adesso un museo nazionale della fotografia c'è. È nato a Firenze ed è legato al nome di un'azienda storica d'eccellenza fiorentina di fama internazionale come la Fratelli Alinari. Si chiama MNAF, Museo Nazionale Alinari della Fotografia, ed è stato inaugurato lo scorso 28 ottobre.
Sede in Piazza Santa Maria Novella nello storico complesso delle Leopoldine, strutturato in 7 spettacolari sezioni ricche di rare immagini, strumenti e preziosi oggetti d'epoca, conterrà anche una novità scientifica assoluta: un percorso dedicato ai non vedenti, foto che i ciechi possono vedere. Con l'inaugurazione ha debuttato Vu d'Italie 1841-1941. I grandi Maestri della fotografia italiana nelle collezioni Alinari, la prima delle mostre a tema che animeranno periodicamente la vita del museo.
L'iniziativa, destinata a fare di Firenze, città d'arte dallo straordinario patrimonio culturale, una delle capitali mondiali della fotografia e a lanciare un nuovo filone di turismo culturale, si è avvalsa anche della collaborazione del regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, responsabile dell'ideazione scenografica.
LAURE ALBIN-GUILLOT - Mani con rosa, 1935 ca.
stampa alla gelatina bromuro d'argento, 290x250
MSFFA, inv. FVQ 49828
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Due le aree espositive: la prima per le mostre temporanee (è già pronto un importante calendario); l'altra, per le esposizione permanenti, è ideata come percorso storico-contemporaneo e realizzata con criteri scientifici e didattici attingendo alle ricchissime collezioni Alinari.
Il percorso inizia dal 1839, anno dei primi dagherrotipi, e approda alle immagini digitali e ai fotocellulari dei giorni nostri. Un itinerario di grande fascino che attraversa l'epoca dei pionieri, il mondo nuovo dell'immagine tecnicamente riproducibile che rivoluziona le possibilità di conoscere e vedere, gli anni del boom, dei progressi tecnologici incalzanti che creano un mercato accessibile a tutti, della fotografia che raffina il suo linguaggio fino a diventare arte, dei gadget infiniti. Centinaia le fotografie rare, gli oggetti vintage, le apparecchiature del passato e quelle più moderne.
Uno dei fiori all'occhiello del MNAF è il percorso per non vedenti, museo nel Museo dedicato a una collezione di 20 immagini ricreate in rilievo per essere viste dai ciechi attraverso il tatto. È un esperimento realizzato per la prima volta al mondo, in collaborazione con la Stamperia Braille della Regione Toscana.
VITTORIO SELLA
Himalaya. Siniolchun, 1909
stampa alla gelatina bromuro d'argento, 395x298
MSFFA, fondo Sella, inv. FVQ 17473
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Le sette sezioni del Museo
1. Le origini della fotografia, a cura di Monica Maffioli
(1839-1860) Le prime immagini su lastra d'argento, i dagherrotipi, realizzati dopo l'annuncio dell'invenzione di Daguerre (7 gennaio 1839) e il quasi coevo proporsi delle prime stampe fotografiche tratte dai negativi di carta (i calotipi), attraverso una selezione di opere suddivise per generi, vedute di paesaggi e monumenti, ritratti, composizioni artistiche, testimonianza dell'opera di alcuni nomi eccellenti del periodo pionieristico della nuova invenzione.
Album in cofanetto a scrigno, 1890 ca.
All'interno 4 stampe fotografiche all'albumina e alla gelatina bromuro d'argento,
formato cabinet, con soggetto: ritratti
MSFFA
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2. L'età d'oro della fotografia, a cura di Italo Zannier
(1860-1920) Sono gli anni in cui la tecnica si evolve, gli atelier si moltiplicano in tutta Europa e la fotografia si afferma come arte autonoma. Vedute di paesaggi e riproduzioni di opere d'arte rispondono a una richiesta di immagini souvenir da parte dei viaggiatori del Grand Tour, i ritratti a quella delle famiglie. Con il Novecento inizia la sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi e tecnologie e il confronto con le grandi correnti artistiche.
Spartito musicale per una quadriglia
brevettato dal fotografo Nadar dedicato al pallone aerostatico Le Geant Parigi, 1865 ca.
273x350 MSFFA
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3. L'avvento delle avanguardie, a cura di Charles-Henri Favrod
(1920-2000) La fotografia, ormai emancipata, non chiede più soccorso alla pittura ma diviene nel XX secolo sempre più linguaggio autonomo, autoreferenziale, una delle forme espressive dell'arte contemporanea. Una selezione di opere dei maggiori protagonisti del Novecento, che hanno arricchito la nostra cultura visiva con vere e proprie icone del nostro tempo.
4. Immagini in trasparenza, a cura di Maria Possenti
Dai negativi di carta alle lastre di vetro con le diverse tecniche di sensibilizzazione, dagli autochrome e diapositive di vetro colorate a mano alle pellicole della seconda metà del Novecento, una ricca serie di originali da osservare in trasparenza per comprendere a fondo le caratteristiche di queste importanti “matrici” della fotografia.
5. La fotografia custodita: gli album fotografici, a cura di Luigi Tomassini
Una rara raccolta di album delle più varie fogge, dimensioni, materiali, nonché lavorazioni delle copertine. Album creati per custodire le immagini e sottolinearne così preziosità e prestigio. Le stesse pagine interne rivelano ogni sorta di fotografie e decorazioni, con storie e percorsi sempre diversi.
6. Passo dopo passo: apparecchi fotografici dal 1839 al 2000, a cura di Maurizio Rebuzzini
Un inedito percorso attraverso gli strumenti della fotografia, dalle rudimentali prime macchine fotografiche a quelle più sofisticate diffuse dopo la rivoluzione della Kodak e il massiccio dilagare della fotografia digitale. Otto capitoli tematici e nove monografici, rappresentativi di un rilevante e significativo settore, compongono la storia evolutiva della tecnica fotografica.
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(origine foto)
Fotografo di Life Magazine-Venezia.
Peggy Guggenheim, 1965
stampa alla gelatina bromuro d'argento, 253x204
Museo Storia della Fotografia Fratelli Alinari, collezione Favrod
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(oggetto percorso ciechi)
Peggy Guggenheim - Das, stoffa,
parrucchino sintetico,
metallo su base di cartone |
7. Intorno alla fotografia, a cura di Guido Cecere
Capitolo poco comune ma ricco di spunti. La sezione presenta una raccolta di carte intestate, documenti, cartoline, pubblicità, ma anche di ceramiche, vetri, stoffe, gioielli, mobili, oggetti di vario uso, cornici comprese in quanto elementi di rilievo per la storia della fotografia. Il tutto per raccontare come i fotografi hanno commercializzato attività e prodotti e l'uso fatto delle loro immagini.
www.alinari.it
C. Mollino, Donna con capitello, 1936-40,
stampa alla gelatina bromuro, 237 x 112
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari - fondo Mollino, Firenze
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