È ormai un appuntamento atteso quello con Foto & Photo, il festival della fotografia giunto alla sua quinta edizione, che si terrà a Cesano Maderno, appena a nord di Milano, dal 24 settembre al 20 novembre prossimi.
Unica rassegna italiana a far parte della prestigiosa associazione Festival of Light, Foto & Photo (a cura di Enrica Viganò) si articola quest'anno in otto mostre, spaziando tra vari generi: reportage, documentazione sociale, fine art photography.
David Turnley: James Nachtwey fotografa una scena di guerra.
(Per gentile concessione David Turnley/Corbis/Contrasto)
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Eventi collaterali come gli incontri con fotografi di fama internazionale, conferenze e proiezioni, il Festival Off di otto autori emergenti, la vicinanza con Milano, le serate speciali sul tema della fotografia in programma per ottobre sono un ulteriore motivo di richiamo per gli appassionati.
Nina Berman - Pfc. Alan Jermaine Lewis
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Un'attenzione particolare è dedicata al tema della guerra, dalle sue vittime ai suoi principali interpreti: soldati, guerriglieri, riservisti, miliziani, legionari.
Negli ultimi anni, e in particolare dall'11 settembre 2001, la guerra è ritornata ad essere una presenza quotidiana nella coscienza collettiva del mondo occidentale, scatenando innumerevoli dibattiti tra chi la ritiene un mezzo efficace per risolvere i conflitti e chi invece la considera semplicemente un male, sempre e comunque evitabile.
James Nachtwey
Aftermath of the terrorist attack on the World Trade Centre on September 11th 2001
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Giorgia Fiorio - 3° R.E.I., compagnie d’éclairages et d’appui, C.E.F.E., stage commando, Regina, Guyane, julliet 1995
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La collettiva "Soldati" nasce dalla volontà di soffermarsi sulle persone che fanno la guerra, sull'essere umano che c'è al di là della divisa e si trova, per ragioni diverse, a combattere, uccidere, morire. La fotografia, arte contemporanea per eccellenza, consente attraverso i ritratti qui riuniti di avvicinarsi al soldato nella sua umanità. I dittici di Jonathan Torgovnik mostrano i riservisti israeliani sia in uniforme che in abiti civili; Nina Berman in "Purple Hearts" ritrae i militari rimpatriati dall'Iraq perché feriti; i ritratti in bianco e nero del grande fotoreporter Romano Cagnoni mostrano i feroci guerriglieri ceceni ritratti in studio come degli attori; l'argentino Juan Travnik presenta una galleria di primi piani dei soldati che hanno combattuto la guerra delle Malvinas; Giorgia Fiorio, con "Legio Patria Nostra", conduce una ricerca sulla Legione Straniera e sugli uomini che ne fanno parte, sottomessi a riti e tradizioni immutati da decenni; Francesco Cito espone i suoi "Combattenti d'Oriente".
Romano Cagnoni - Hmzat
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Uno spazio a sé stante è dedicato a James Nachtwey, indubbiamente uno dei fotoreporter più impegnati e noti del reportage contemporaneo. Dal 1976, quando ha iniziato la sua carriera, si è trovato sugli scenari di tutti i conflitti degli ultimi decenni: dal Kosovo a Israele, dalla Cecenia al Rwanda, fino all'Afghanistan e all'Iraq. Vive la sua professione come una missione, e dichiara "Io sono stato un testimone, e le mie immagini sono la mia testimonianza. Gli eventi che ho documentato non dovrebbero essere dimenticati e assolutamente non devono ripetersi".
Francesco Cito - Afghanistan 1980. Mullah con corano e guerriglieri
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La mostra presentata a Palazzo Borromeo racconta attraverso lo straordinario occhio di Nachtwey l'evento che più profondamente ha segnato l'inizio del terzo millennio: l'attentato al World Trade Center, e i conseguenti conflitti in Afghanistan e Iraq.
www.cesanofotoephoto.it
Jonathan Torgovink - Peleg Avruzki
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