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Anni Cinquanta
La nascita della creatività italiana

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Fulvio Roiter, Umbria 1954
Proprietà dell’artista

Al Palazzo Reale di Milano una grande mostra dedicata – fino al 3 luglio - a uno dei periodi cruciali della storia italiana recente. Tremila metri quadrati di esposizione, oltre settecento opere, tra dipinti, sculture, documenti, fotografie, filmati, abiti e oggetti di design, a comporre per la prima volta nella sua completezza un affresco sulla vita italiana di quello straordinario decennio che furono gli anni Cinquanta.
Il periodo che va dalle elezioni del 18 aprile 1948 alle Olimpiadi di Roma del 1960 ha rappresentato per l’Italia, uscita dalle distruzioni della guerra, non solo il momento della rinascita, economica e materiale, ma anche una feconda stagione che ha segnato l’inizio di quella peculiare creatività italiana che nei decenni a venire diverrà nota come Made in Italy. Un percorso di evoluzione che ha portato un paese ancora fondamentalmente agricolo e per la gran parte analfabeta, a diventare una delle maggiori potenze economiche e industriali d’Europa e del mondo.

 

 


Gianni Berengo Gardin, Venezia, acqua alta a San Marco (1960)
Proprietà dell'artista

Per prendere a prestito una metafora mutuata dal mondo del cinema, pur nell’approssimazione di tutte le sintesi di questi generi, gli anni Cinquanta segnarono il passaggio dall’Italia delle risaie della mondina Silvana Mangano in Riso amaro, alla Roma della Dolce vita, con l’Anita Ekberg diva americana immersa nella fontana di Trevi.
Qualsiasi sia il punto di visuale prescelto, l’architettura, il design, la moda, il cinema, l’arte, la mostra presenta dunque le opere d’arte e gli oggetti protagonisti di questi anni di sviluppo, nei quali l’innalzamento della qualità media della vita e delle produzioni si è accompagnata alla presenza di alcune grandi personalità che di questo sviluppo sono state il motore intellettuale e creativo.


La nascita del design diffuso, con l’attenzione agli aspetti estetici e produttivi legati agli oggetti quotidiani, il prêt-à-porter e l’introduzione della moda confezionata, la ricostruzione urbanistica e l’edilizia popolare, il dibattito artistico e il fiorire dei “manifesti”, lo sviluppo di un cinema di grandi autori e di grandi tecnici, che guarda alla realtà quotidiana, vedranno l’emergere di alcune personalità di altissimo rilievo, che con le loro grandi realizzazioni imprimeranno un segno tutto italiano a questa evoluzione, caratterizzando uno stile che da allora in poi vedrà il suo successo internazionale. È sufficiente fare i nomi di Gio Ponti, dello studio BBPR, di Marco Zanuso e Bruno Munari, di Albe Steiner e di Max Huber per capire quali forti personalità si impongano e caratterizzino l’architettura e il design di quegli anni.

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Jacqueline Vodoz, Lucia Bosè alla fiera di Sinigaglia (Milano, 1954)
Proprietà dell’artista

Ma è anche il periodo di Emilio Pucci e di Roberto Capucci nella moda, di Visconti, Fellini, De Sica, Antonioni e Rossellini nel cinema, di Fontana e Burri, di Manzoni e Marino Marini, di Guttuso e Vedova nell’arte, di Giacomelli e Mulas, di Berengo Gardin e Roiter, e dei grandi maestri internazionali come Strand, Cartier Bresson e List nella fotografia. Tutte personalità capaci di superare i confini dell’Italia e diventare modelli internazionalmente riconosciuti. Tutto ciò fu reso possibile grazie al fortunato saldarsi delle capacità imprenditoriali di una nuova generazione che sentiva di doversi staccare dagli schemi pre-bellici, con un’altrettanto nuova generazione di architetti, artisti, autori, creatori di moda, che si prestarono a sperimentare nuove soluzioni e materiali, e a riempire quelle capacità produttive di nuovi contenuti e creatività.

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Giuseppe Cavalli, Terrazza sul mare
Collezione privata


Per narrare tutto ciò, la mostra presenta le straordinarie realizzazioni protagoniste di quel momento tanto fecondo, occupando uno spazio che ha pochi precedenti nella storia delle mostre milanesi.



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Mario De Biasi, Emanuela Castelbarco, nipote di Toscanini,
legge la cronaca delle sue nozze (Milano, 1956)
Proprietà dell’artista

Una grande installazione nella piazzetta Reale è la “premessa” alla mostra, destinata ad accogliere ciò che non ha potuto trovare posto all’interno del Palazzo: dall’aereo Fiat G91 e dal treno Settebello, veri e propri fiori all’occhiello dell’ingegneria e del design italiano, alle automobili quali la Lancia Aurelia, la Cisitalia e la “mitica” Giulietta Sprint. All’interno del Palazzo, poi, lo spettacolare allestimento della Sala delle Cariatidi fa da introduzione storica e cronologica alla mostra.

Sala per sala, le singole sezioni dedicate a architettura, design e grafica, cinema e televisione, moda, fotografia, arte, ricostruiranno, attraverso gli oggetti e le opere originali, la formidabile storia di quegli anni e dei loro protagonisti. Un quadro completo di quel decennio, dunque, non solo per ricordare ma soprattutto per comprendere come sia nata e si sia sviluppata quella via italiana alla cultura e al gusto moderni, che da allora in poi ha caratterizzato il nostro Paese.

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