Festival

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Foto-genico a Brescia

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Ousmane Ndiaye Dago,
Femme Terre, 1998 - 1999
Cibachrome, cm 140x100

Si svolge a Brescia fino al  20 aprile  (presso lo Studio Brescia Arte Contemporanea) la prima edizione di Foto-genico, Fotofestival Internazionale diretto da Sarenco, esponente della poesia visiva e specialista di arte e fotografia africana.

Foto-genico si pone l'obiettivo di ampliare il più possibile una prospettiva d'insieme del panorama della fotografia internazionale contemporanea, presentando autori africani, centro-asiatici ed europei portatori di una propria originalità creativa, al di fuori di un sistema d'arte codificato. Sarenco, attraverso il suo sguardo d'artista, ha selezionato fotografi le cui immagini sono opere che si vogliono d'arte, fotografie d'autore.

Il festival comprende quattro sezioni: nella prima, dal titolo Anti-camera/Incunaboli del ritratto, espongono due maestri della fotografia italiana, Mario Dondero e Paola Mattioli. Di Mario Dondero vengono proposte una trentina di immagini degli artisti e scrittori che negli anni Sessanta animavano la scena culturale romana e una decina di ritratti di grandi intellettuali incontrati dal fotografo milanese nel corso della sua carriera.

 

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Paola Mattioli, Signares V, stampa ai sali d'argento su carta baritata KBLD, 2003, cm 50 x 40

Paola Mattioli espone Regine d'Africa, immagini dedicate alle Signares, quasi delle "preziose" africane e a Seni Camara, scultrice senegalese, scoperta da Jean-Hubert Martin e prediletta da Louise Bourgeois, le cui opere in terracotta sono state esposte al Beaubourg di Parigi (1989) e alla Biennale di Venezia (2001).

La seconda sezione si intitola Snap me one ("Fammi una foto"), dal titolo di una recente mostra tenuta a Washington. In questa sezione vengono presentate fotografie scattate in studio, di fronte a fondali dipinti, paesaggi creati ad hoc, costruiti per l'occasione. Espongono N.V. Parekh, fotografo di origini indiane ma nato in Kenya a Mombasa, e Boniface Wandera, anch'egli di Mombasa.

Segue la sezione Fuori-gioco, titolo tratto dalla terminologia calcistica: come il giocatore colto in fuori gioco è fuori dall'azione dei compagni, così le foto di questa sezione sono al di fuori del sistema tradizionale. Sono presenti Zhao Bandi, di Pechino, e Gian Paolo Tomasi, di Milano.

 

 

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Mario Dondero, Giuseppe Ungaretti alla libreria Ferro di cavallo di Roma, 1962

Nell'ultima sezione infine, dal titolo Africa, mon amour, si dà spazio a quattro artisti africani: Ricardo Rangel, di Maputo, fotografo di reportage, è il testimone documentario dell'epoca coloniale in Mozambico; Ousmane Ndiaye Dago, di Dakar (Senegal), è autore di un'originale ricerca sul corpo femminile; Omar Said Bakor, dell'isola di Lamu (Kenya), ha sviluppato uno stile altamente personale di fotomontaggio; infine Cheff Mwai, keniota, ex militante Mau Mau, ha documentato la storia recente del proprio paese attraverso immagini dedicate alla guerriglia.

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N. V. Parekh, Rukiya Ahamed, 1964, stampa vintage, cm 8,6 x 13,6

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