© Lorenzo Tugnoli
Municipio autonomo di
Santa Maddalena della Paz (Chiapas)
Raccolta del caffè |
Mi capitò quasi
per caso
di essere in piazza quel giorno. Era il 14 giugno del 2000
e a Bologna si stava svolgendo una movimentata manifestazione
parallela al vertice Ocse. Io e un mio compagno della Facoltà
di Fisica studiavamo
a casa mia, in quel periodo preparavamo un esame difficile
e non avevamo neppure il tempo per respirare. Dalla radio
apprendemmo ciò che stava accadendo; arrivati in
centro cominciai a scattare
qualche foto e poco dopo cominciarono i lanci di lacrimogeni
e le cariche. Quel giorno sentii vividamente la violenza
della storia,
il gorgo dei destini di tante persone diverse che si sfiorano
e si intrecciano. Mi sentii parte
di quel processo che trasformava tutto senza sosta e decisi
che volevo capirlo e viverlo.
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Raccolta del caffè
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Santa Maddalena della Paz (Chiapas)
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Negli anni seguenti
ho fotografato tante
manifestazioni. E ho studiato
sempre meno fisica. La fotografia
è diventata un mezzo
per soddisfare la mia curiosità,
la mia fascinazione
verso luoghi e persone. Un pretesto
per conoscere
chi abita mondi paralleli e diversi dal mio, per vivere
i luoghi dove gli altri uomini soffrono, ridono e costruiscono.
Ci sono attimi
che sono determinanti per la nostra vita e altri che lo
sono per la storia. Questi sono "il punto preciso del
tempo e dello spazio dove si uniscono tutte le necessità
ed esplodono in una distruzione che produrrà l'epoca
successiva" (Ryszard Kapuscinski,
"Shah-in-Shah"), essi sono le rivoluzioni di un
popolo o di una vita.
La ricerca
di questi momenti mi ha spinto verso la fotografia, la volontà
di volerne condividere l'emozione
e di conservarne la memoria.
Col tempo essa si è caricata anche di altri significati.
Ho viaggiato e fotografato
e mi ha sempre stregato il modo in cui nella fotografia
la banalità
recupera la sua singolarità
e può diventare un'opera d'arte.
Fotografare è fare
poesia con il mondo. È
scrivere un racconto in una lingua senza
codice e che ha come simboli
le linee della natura.
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Santa Maddalena della Paz (Chiapas)
Festa dell’Epifania
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Nelle foto in bianco
e nero penso che questa valenza
della fotografia come segno e simbolo sia più evidente,
priva delle distrazioni del colore. Soprattutto Henri
Cartier-Bresson mi colpisce per come riesce con
le sue foto a farti sentire il fruscio degli alberi.
Lo scopo a cui tendo,
ciò che cerco componendo ed esponendo un'immagine
è il racconto.
Le fotografie dovrebbero comunicare quello che ho provato
per le persone che ho incontrato.
Mostrare l'eternità dei gesti
umani che permane malgrado le differenze spaziali e temporali,
per legare lo spettatore al soggetto. Dovrebbero restituire
le atmosfere
dei luoghi sintetizzandole in un gesto e restituendone il
mistero. Dovrebbero suscitare curiosità
verso gli altri mondi e insinuare il dubbio
sulla conoscenza che abbiamo del nostro.
Il reportage
non è solo assistere al fluire del mondo e congelare
l'attimo migliore allineando linee e prospettive in una
composizione che sia armonica. Esso deve sintetizzare
emozioni per portarle altrove.
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Municipio autonomo di
Santa Maddalena della Paz (Chiapas)
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Il primo gennaio
di quest'anno si sono svolte in tutti i principali Caracoles
zapatisti (le sedi delle "giunte
di buon governo", formate dai rappresentanti
dei municipi autonomi in resistenza nelle varie regioni
indigene del Chiapas) le celebrazioni dei dieci
anni dall'insurrezione.
Le immagini che propongo qui riguardano vari momenti vissuti
durante il mio viaggio in Chiapas
per l'occasione. Come quando con altri ragazzi italiani
conosciuti a Oventic ho ottenuto l'autorizzazione a visitare
un municipio autonomo nelle vicinanze di S.Andres, dove
gli indios che hanno fondato
il municipio autonomo (e lottano per la loro indipendenza
convivono con quelli che sono rimasti vicino al municipio
governativo) ci hanno alloggiato nell'edificio della presidentia
municipal non avendo strutture adatte a questo tipo di visite.
O come quando, svegli alle 6:30, siamo partiti ammassati
su un camion con altre 30 persone per andare a raccogliere
il caffè. O come, durante
la festa dell'Epifania, ho
assistito alla cerimonia religiosa e ho potuto osservare
una cristianità frammista di antiche usanze preispaniche.
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Oventic (Chiapas) 1 gennaio 2004 |
Chi sono
Sono nato a Lugo (Ravenna) nel 1979.
Durante il Liceo mi sono appassionato di musica e ho suonato
con diversi gruppi. La musica mi ha insegnato a cercare
un equilibrio fra tecnica ed espressione, che continuo a
cercare anche nella fotografia.
La passione vera per la fotografia è arrivata mentre
frequentavo la facoltà di Fisica a Bologna (che tutt'ora
frequento).
Ho pubblicato foto sui giornali locali, sempre sul tema
del movimento studentesco.
Dopo l'esperienza in Chiapas a gennaio di quest'anno, ho
esposto a Milano, Bologna e Ravenna.
A giugno ho partecipato a un workshop sul tema del nudo,
un altro genere fotografico a cui mi interesso.
A ottobre partirò per Teheran per realizzare un reportage
sugli studenti universitari iraniani.
© Lorenzo Tugnoli
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La raccolta del caffè |