JAMES MOLLISON,
James et autres grands singes, Portrait extrait de la fresque James et autres grands singes
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Sono giunti alla 35a edizione i Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, in Provenza, Francia meridionale, il festival fotografico "generalista, aperto a tutte le espressioni e curioso di tutte le invenzioni" più importante d'Europa se non dell'intero panorama mondiale.
"Unico sulla scena internazionale", afferma il fondatore Lucien Clergue, perché fin dalla sua nascita nel 1969 "si svolge all'incrocio di tutte le fotografie, scopre nuovi e giovani talenti, rivisita opere riconosciute o ignorate".
Gli appuntamenti, le esposizioni, i dibattiti, gli stages in programma quest'anno dall'8 luglio al 19 settembre sono di una tale ricchezza che è difficile proporne una sintesi (per l'articolazione e i dettagli rimandiamo al sito dei Rencontres: www.rencontres-arles.com).
TONY RAY JONES (1941-72), Wimbledon, Gelatin Silver Print, 1967, from the collection of the National Museum of Photography,
Film and Television
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Si va dalle esposizioni di autori contemporanei, tra cui molti sconosciuti al debutto europeo (giapponesi, indiani, americani) alle mostre di autori da riscoprire, dalle installazioni curate da riviste e scuole di fotografia alle proiezioni nel Teatro antico della cittadina di origine romana, dagli stages con autori del calibro di René Burri e Joan Fontcuberta alle proiezioni di film riguardanti la fotografia. Insomma, un universo di immagini, proposte e riflessioni. Necessario e tonico nel panorama della comunicazione di oggi. Perché, come ha scritto il curatore di questa edizione dei Rencontres, il fotografo inglese dell'agenzia Magnum Martin Parr), "in un mondo saturo, e sempre più uniforme, gli sguardi stimolanti e provocatori offerti dalla fotografia sono essenziali".
CHRIS KILLIP, Gateshead, 1976
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COLLECTION DE PHOTOGRAPHIES DE LA FNAC, Léonard Freed,
Wall Street, New York, 1956
©Leonard Freed / Magnum Photo
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www.rencontres-arles.com