E all'infinito?
Gli obiettivi macro spesso hanno dovuto arrendersi nella fotografia di paesaggio per via della loro marcata ottimizzazione delle prestazioni ottiche alle brevi distanze. Già con il precedente eXperience del Micro Nikkor 105mm f/2.8 VR, abbiamo visto come ciò appartenga ormai ai progetti ottici del passato.
Anche il nuovo 60mm Micro conferma questa tendenza offrendo prestazioni che eguagliano le migliori ottiche destinate alla fotografia generica.
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La foto complessiva e del particolare a pixel reali ottenuta con il 60mm.
La resa è assolutamente elevata senza nessuna presenza di aberrazioni rilevanti.
Il soggetto è la città di Perugia
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La luminosità massima e l’elevata incisione anche a tutta apertura, lo rendono
ideale anche nelle condizioni di illuminazione non ottimale,
malgrado l’assenza di un sistema VR.
Nikon comunque offre un ausilio di importanza vitale per il fotografo digitale che prende il nome di Capture NX, un software estremamente potente e versatile che permette di sfruttare appieno “l’hardware” fotografico. Grazie a sofisticati algoritmi è possibile eliminare eventuali limiti dell’ottica, aumentando così le prestazioni di cui è capace l’obiettivo.
Ero proprio curioso di mettere in evidenza qualche difetto, ma anche dopo innumerevoli scatti ho dovuto desistere.
Ecco comunque un esempio:
Sono partito da questa immagine in leggero controluce e l’ho aperta con il software Capture NX. Ho successivamente ingrandito un particolare a bordo del fotogramma per mettere in luce eventuali difetti ottici, quali l’aberrazione cromatica laterale ma è stato ovviamente tutto inutile.
Questo è il particolare fortemente ingrandito del gonfalone sul bordo in alto
a destra del fotogramma precedente. È attivata la funzione di rimozione delle aberrazioni
E questa è la stessa schermata dopo aver disattivato la funzione di auto aberrazione colore.
Sfido chiunque a trovare un peggioramento qualitativo!
Ho voluto poi fare un successivo test, questa volta sul cielo notturno, utilizzando l’obiettivo a tutta apertura.
Per ridurre il problema dell’inquinamento luminoso ho applicato all’obiettivo un filtro interferenziale tarato sulla lunghezza d’onda in cui emettono le principali nebulose (656nm) e ho puntato il 60mm nella direzione della Via Lattea, nei pressi della costellazione del Cigno. Essendo la luce filtrata dal filtro monocromatica, l’immagine è in bianco e nero.
L’eccellente qualità ha fornito stelle perfettamente puntiformi su tutto il campo inquadrato,
anche a tutta apertura e anche ai bordi estremi del fotogramma.
Limitatissima anche la vignettatura. Un comportamento ancora una volta esemplare
In alto a sinistra si scorge la nebulosa NGC7000 meglio conosciuta come nebulosa Nord America
per via della forma caratteristica.