Piccola e leggera, la reflex entry level della gamma Nikon si candida come la fotocamera ideale per viaggi e escursioni. E la qualità? Assolutamente sorprendente
Non poteva mancare una veloce prova in infrarosso. L'avvento del digitale ha permesso di scattare con più semplicità anche in IR eliminando la necessità di trovare le rare emulsioni sensibili a queste lunghezze d'onda nei negozi e di sviluppare personalmente i rullini esposti, senza dimenticare la difficoltà nel misurare l'esposizione corretta per una lunghezza d'onda non direttamente misurabile con gli strumenti normalmente a disposizione del fotoamatore o anche fotografo professionista.
Ora basta un filtro IR da applicare all'obiettivo, e se la fotocamera è sufficientemente sensibile a queste lunghezze d'onda il gioco è fatto. Il problema, già largamente trattato nelle precedenti Experience, sta nella sempre minore sensibilità dei sensori a queste lunghezze d'onda, a causa di filtri posizionati proprio davanti al CCD per eliminare le possibili interferenze, che l'IR potrebbe introdurre nelle foto tradizionali.
Ogni fotocamera quindi fa storia a sé, e occorre verificare se l'accoppiata sensore/filtro di un particolare modello permetta comunque di eseguire qualche scatto in queste lunghezze d'onda. Di norma la cosa è sempre possibile, basta allungare di molto la posa ed aumentare la sensibilità del sensore per rendere operativi anche i CCD più ciechi a questa lunghezza d'onda. La D40 invece offre già una discreta sensibilità verso queste lunghezze d'onda, grosso modo come la celebre D70 e D50 e molto di più delle superiori D80 e D200.
Sfruttando lunghezze d'onda diverse da quelle del visibile, anche un soggetto apparentemente poco significativo,
acquista interesse. La D40 si è dimostrata sufficientemente sensibile anche a questa radiazione d'onda;
ottime invece le performance dell'obiettivo 18-55mm che ha esibito una nitidezza del tutto
analoga a quella ottenibile in luce visibile
Ecco come cambia la stessa inquadratura passando dal visibile all'IR con la D40. Sebbene la fotocamera
sia abbastanza sensibile a queste lunghezze d'onda, è bene utilizzare un treppiede per evitare rischi di micromosso
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