Nella fortunata collana "Omaggio a…",
è in libreria Omaggio a New
York, un titolo in linea con il progetto promosso
in Italia da Electa di mostre, esposizioni, cataloghi dedicati
alla metropoli più famosa del mondo: 366 pagine in
cui la Grande Mela è immortalata nei suoi infiniti
aspetti dai celebri fotografi della Magnum,
l'agenzia che riunisce grandi nomi della fotografia internazionale.
Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt, Alex Webb, Stuart
Franklin Ferdinando Scianna, René Burri, Guy Le Querrec,
Enrich Hartmann sono solo alcuni degli autori dei 33 scatti
che ci propongono la loro New York con situazioni, ritratti
e panorami insoliti: dagli anni '40
fino ai giorni nostri, passando attraverso le immagini
della metropoli nella visione drammaticamente nota dell'11
settembre.
La via per Kabul
Annemarie Schwarzenbach
La via per Kabul
Turchia, Persia, Afghanistan 1939-1940
Il Saggiatore, pp. 160, euro 14,00
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"Il desiderio, la ricerca dell'assoluto sono probabilmente
i motivi profondi che spingono ogni vero inguaribile viaggiatore.
E forse io sono una di loro". Inquieta, androgina,
nomade in fuga da se stessa,
icona eterea e trasgressiva:
Annemarie Schwarzenbach, scrittrice, giornalista, fotografa
(nata a Zurigo nel 1908 e morta a soli trentaquattro anni
in un incidente è senza dubbio una di loro, un romantico
Ulisse senza Itaca. In un nefasto 1939, lasciandosi alle
spalle un'Europa in odore di guerra e l'amore tormentato
con la figlia di Thomas Mann, Annemarie prende la
via dell'Oriente a bordo di una Ford con l'amica
scrittrice Ella Maillart. Due donne
sole scoprono l'Afghanistan, un paese ai confini
del mondo dove le date non esistono, dove il tempo è
rarefatto e brevi tragitti diventano peregrinazioni di giorni
interi. Queste pagine raccontano
il coraggio e lo smarrimento, le prove e i pericoli superati,
le emozioni e le idee nate da un'esperienza che anche oggi
potrebbe dirsi straordinaria. Dalle fotografie
e dalle parole prende forma un viaggio che è dura
scuola di vita, abitudine all'incontro e alla perdita, apertura
all'altro e alla parte più in ombra di se stessi.
Dalla Turchia alla Persia
sino agli altopiani afghani,
Annemarie si interroga sulla condizione delle donne col
chador, si ferma a bere il tè nelle tende giallo
ocra delle tribù pashtun, attraversa tempeste di
sabbia e deserti di cardi. Nomi come Pamir, Hindu Kush e
Mazar-i-Sherif, molto più che indicazioni geografiche,
nel suo quaderno di viaggio diventano suono e colore, ricordo
e mistero.
Le valli degli assassini
Freya Stark
Guanda, 15,00 euro, pp. 324
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Avventurarsi in un'impervia regione dell'Iran
infestata dai briganti, andare alla ricerca del famigerato
castello della setta degli Assassini, sfidare il freddo,
la fatica e la fame per conquistare una vetta ancora inviolata:
imprese che paiono rischiose
a chiunque. Provate a immaginare che ad affrontarle sia
una donna europea, sola, negli
anni Trenta, e allora potrete
farvi un'idea di chi fu Freya Stark e di come sia diventata
una delle più grandi viaggiatrici
del XX secolo e tra le più dotate e lette scrittrici
di viaggi. Con lo scopo dichiarato di scovare reperti
archeologici, ma in realtà spinta dalla pura passione
per il viaggio, Freya Stark pianificò la sua prima
esplorazione in Persia, da Baghdad
fin nell'arretrato Luristan,
nella regione del Pusht-i-Kuh e nella valle degli Assassini.
Accompagnata da guide locali,
ora diffidenti e ostili, ora amichevoli e generose, spostandosi
a cavallo, a dorso di mulo e persino a piedi, la Stark percorse
deserti, guadò fiumi, scalò montagne e visitò
tribù nomadi poverissime, affrontando disagi con
un'energia e un coraggio che
l'avrebbero resa leggendaria. Un classico della letteratura
di viaggio che viene qui presentato con un scritto di Alberto
Moravia, secondo il quale Freya Stark "è un
personaggio piuttosto raro dell'esploratore
dotato di cultura e di sensibilità e perciò
capace di riportare le proprie impressioni in maniera creativa".
La scrittrice abita qui
Sandra Petrignani
Neri Pozza, 14,50 euro, pp. 224
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Un po' pellegrinaggio e un
po' seduta spiritica, questo libro porta dalla Sardegna
di Grazia Deledda all'America di Marguerite Yourcenar, dalla
Francia di Colette all'Oriente di Alexandra David-Néel,
dall'Africa alla Danimarca di Karen Blixen, all'Inghilterra
di Virginia Woolf. Un lunghissimo viaggio
in case-museo che, attraverso mobili e suppellettili, stanze
e giardini raccontano la storia sentimentale delle più
significative scrittrici del Novecento.
Da Parigi alla Provenza, dal Kenya al Maine, da Copenhagen
al Tibet, Sandra Petrignani le cerca nei loro oggetti, interroga
i loro diari, la poltrona in cui si sedevano, il portafortuna
da cui non si separavano, ma anche (in alcuni casi) le persone
che ancora conservano un ricordo vivo di loro. Così
il viaggio, concretissimo, diventa favoloso, un giro del
mondo dove a ogni tappa è come se le protagoniste
in persona aprissero la porta e svelassero sottovoce i segreti
della vita coniugale e di passioni travolgenti, i nodi edipici
e le fragilità che le hanno rese grandi scrittrici,
ma anche donne tremendamente vulnerabili. E alle loro vicende
s'intrecciano quelle dei loro uomini
e delle loro amiche, in un
caleidoscopio di presenze, da Katherine Mansfield a Vita
Sackville-West, che hanno contribuito a fare del Novecento
un secolo leggendario.
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